Capitolo 13

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Pov's Lele

«Tancredi non ti ha detto nulla?» mi chiede Diego.

«Ragazzi non so di cosa parlate.»

«Tancredi la notte tende a fare incubi. Li fa tutte le notti, la notte chiama uno di noi due e dobbiamo correre a casa sua per calmarlo nel caso gli dovesse venire un attacco di panico. E la mattina quando viene a scuola capita che si addormenta. Questa situazione va avanti da mesi ormai.» spiega Gian.

Stavo per parlare ma sento Tancredi muoversi su di me. Apre gli occhi e se li strofina con le mani. Sembra un bimbo.

«Buongiorno Tanc ahaha.» dicono Diego e Gian ridendo.

«Che ore sono?» chiede sbadigliando.

«É mezzogiorno.» risponde Diego.

«Diego, Gian potete lasciarci un attimo da soli?» chiedo agli altri due. Annuiscono e si allontanano.

«Perché non mi hai detto che la notte hai gli incubi?» chiedo a Tanc mentre gli accarezzo i capelli.

«T-tu come lo sai?»

«Me lo hanno detto Diego e Gian.»

«Non volevo farti preoccupare. Hai fatto tanto per me.»

«Tanc mi preoccuperò sempre per te. Non mentirmi mai più. Lo sai che odio quando le persone mi mentono.» annuisce e mi dà un bacio sulla guancia. Mentre lui sta al telefono io lo guardo.

Devo proprio dire che è un nano bellissimo, capelli castani con i colpi di sole biondi, occhi verdi, septum, basso. A prima vista sembra uno stronzo, ma è tutt'altro. È fragile come un vetro di cristallo, è dolcissimo, è affettuoso, ed è sempre pieno di insicurezze. Ma lui non si rende conto della persona stupenda che è. Ti fa stare bene con la sua presenza, con quel suo sorriso farebbe sorridere chiunque. E mi rendo conto di quanto lui in poco tempo stia diventando importante per me. Se non fosse stato per lui a quest'ora non lo starei tenendo in braccio a me e non gli starei accarezzando i capelli. Ti proteggerò da tutto Tancredi Galli.

Tu Sei||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora