Capitolo 10

2.4K 119 12
                                    

Pov's Lele

Il giorno dopo

Arrivo a scuola e vado al muretto, mi appoggio contro di esso e aspetto i ragazzi. Metto le cuffie e inizio ad ascoltare la musica, dopo un po' sento qualcuno toccarmi la spalla. Alzo lo sguardo dal telefono e vedo Tancredi.

«Buongiorno Tanc.»

«Buongiorno Lele.»

«Diego e Gian dove sono?»

«Entrano alla seconda ora.»

Annuisco e suona la campanella. Entriamo e ci andiamo a sedere ai nostri posti. In classe entra la prof di religione.

«Buongiorno ragazzi. Vedo che c'è un nuovo compagno di classe.»

«Mi chiamo Emanuele, per gli amici Lele.»

«D'accordo. Allora ragazzi oggi affronteremo l'argomento della LGBT+. Voglio sapere chi di questa classe ne fa parte.»

Io, Tanc, Jacopo, e due ragazze alziamo la mano.

«Diego e Gian fanno parte della LGBT+.» dice una ragazza bassina, capelli neri, septum, piercing alla lingua, occhi castani. Molto bella.

La prof annuisce.

«Bene. So che questo è un argomento delicato, ma vorrei che per la prossima volta faceste un tema sulla LGBT+.»

Annuiamo e suona la campanella. In classe entrano Diego e Gian.

«Bella rega.» diciamo io e Tanc.

«Bella pe voi.»

«Che avete fatto?» chiede Diego mentre si siede vicino a me.

«Ha parlato della LGBT+.» dice Tanc sentendosi sul mio banco.

«Nano, nessuno ti ha dato il permesso di sederti sul mio banco.»

«Sti cazzi.»

Diego e Gian scoppiano a ridere.

La giornata passa e torno a casa. Trovo mia madre in cucina.

«Ciao ma'.» le do un bacio sulla guancia.

«Ciao tesoro.»

«Mamma ti posso parlare?»

«Certo.»

«Senti ma', io qua a Milano mi trovo bene. E ho fatto amicizia a scuola. Dovremmo trasferirci ancora?»

Spero di rimanere qua, lo spero tantissimo.

«Ah sì, ti volevo parlare di questo. Resteremo qui a Milano. Non dovremo più cambiare città.»

Sorrido e la abbraccio forte. Vado in camera e do la notizia ai ragazzi.

Videochiamata tra i Q4
«Bella rega.»
«Ciao Lele.»
«Ve devo da na notizia fantastica.»
«Ovvero?»
«Resterò a Milano per sempre.»
«Oddio sii.» i ragazzi esultano e si mettono a saltellare nelle loro stanze.
«Ora vado a mangiare ci vediamo domani.»
«A domani.»
Fine videochiamata tra i Q4

Dopo una settimana

Sono a scuola, appoggiato al solito muretto.

«Lele.» mi giro verso la voce che mi ha chiamato e vedo Tancredi spaventato.

«Tanc che hai?»

«Devo parlarti. È una settimana che mi sento osservato, è come se qualcuno mi seguisse in qualsiasi posto io vada.»

«Ora ti senti osservato?»

Lui annuisce. Mi guardo attorno ma non vedo nessuno di sospetto.

«Tranquillo ci sono io. Per qualsiasi cosa chiamami, ok?»

«Ok.»

Lo tiro tra le mie braccia e lo stringo, lasciandogli un bacio sulla fronte.

Pov's Tancredi

Mi stacco dall'abbraccio di Lele e in quel momento mi arriva un messaggio sul telefono. È un numero sconosciuto.

Tu Sei||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora