Capitolo 34

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Pov's Lele

Il giorno dopo

Mi sveglio e vedo Tancredi che dorme.  Ripenso alla serata di ieri e sorrido. Per la prima volta ho fatto l'amore. Non è stata una semplice scopata. Tancredi non lo sarà mai. Questo ragazzo mi fa sentire vivo, mi fa sentire amato. Non mi sono mai sentito così felice in tutta la mia vita.
Sento Tancredi mugugnare qualcosa. Mi avvicino a lui e gli lascio dei baci su tutta la faccia. Apre gli occhi e mi perdo in quelle pozze verdi che mi hanno fatto innamorare di lui.

«Buongiorno piccolo.» dico sorridendo.

«Buongiorno amore.»

Gli do un bacio e appoggio la mia fronte sulla sua.

«È stata la notte più bella di tutta la mia vita.» dice strofinando il suo naso sul mio.

«Lo è stata anche per me.» dico accarezzandogli una guancia.

Ci alziamo e andiamo a fare colazione. Preparo i pancake mentre Tancredi mette le braccia intorno alla mia vita. Quando i pancake sono pronti li metto nel piatto. Ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare.

Pov's X

Chiamata tra X e Serena
«Non verrò lì da te.»dice mia moglie al telefono.
«Verrai insieme a quello scherzo della natura che hai come figlio!»
«Mio figlio non è uno scherzo della natura. Lui è normale, proprio come chiunque altro. Dovresti vergognarti. Fai solamente schifo.»
«Farò anche schifo però mi hai sposato.»
«Io chiedo il divorzio. Non voglio più essere tua moglie.»
«Stai scherzando?!»
«Assolutamente no Dimitri. Sei un essere spregevole.»
Fine chiamata tra X e Serena

Farò cambiare idea a quella donna e a quello che è suo figlio.

Pov's Tancredi

Dopo un mese

Chiamata tra Tancredi e Lele
«Pronto?»
«Piccolo scendi.»
«Arrivo
Fine chiamata tra Tancredi e Lele

Prendo lo zaino, saluto mia madre ed esco di casa. Vedo Lele appoggiato alla sua auto.

«Eccomi amore.» lo raggiungo e lo bacio. Entriamo in macchina e andiamo a scuola.

Siamo a dicembre e si avvicina il Natale, le strade e i tetti delle case di Milano sono ricoperte di neve. Le abitazioni sono piene di decorazioni natalizie. Arriviamo a scuola e l'edificio è completamente ricoperto di neve, ed è pieno di decorazioni.

Io e Lele scendiamo dall'auto e raggiungiamo Diego e Gian intenti a mangiarsi la faccia.

«Ragazzuoli un po' di contegno. Se dovete procreare esistono i bagni e gli sgabuzzini.» dice Lele. Diego e Gian si staccano e diventano rossi. Io e il mio ragazzo scoppiamo a ridere.

«Comunque ci pensate che tra poche settimane sarà Natale?» dice Gian entusiasta. Lui ama il Natale.

«Si non vedo l'ora. L'albero, il presepe, i regali, le cene in famiglia.» dice Diego sognando a occhi aperti.

Io non dico nulla. Metto le braccia intorno alla vita di Lele e appoggio la testa sul suo petto. Lui mi circonda le spalle con un braccio, e con l'altro mi circonda la vita.

«Tanc con chi passerai il Natale?» mi chiede Diego.

«Da solo con mia madre.»

«E tuo padre? E la tua famiglia?»

«Mio padre è a Roma. Con mia madre ho fatto pace ed è rimasta con me. La mia famiglia è a Roma.»

Sento gli occhi farsi lucidi e le lacrime minacciano di uscire.

Ho sempre festeggiato il Natale con la mia famiglia. Ma adesso sarò solo con mia madre. Non che mi dispiaccia, ma era bello passare il Natale con i miei nonni, zii e cugini. Purtroppo adesso non sarà così.

«Ehi piccolo non piangere.» Lele mi asciuga le lacrime che scendevano sul mio viso. Non mi sono nemmeno reso conto che stessi piangendo.
Lele mi dà un bacio sulla fronte. La campanella suona ed entriamo in classe.

Tu Sei||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora