Tu Sei||Tankele

Capitolo 8

Pov's Lele

Il giorno dopo

Sono a scuola e abbiamo supplenza. Jacopo a scuola non è venuto per fortuna, o avrei continuato a prenderlo a pugni.

«Lele.» sento qualcuno chiamarmi.

Alzo lo sguardo e vedo Tancredi.

«Dimmi.»

«Posso sedermi?» dice indicando il posto.

«Si.»

Lui si siede.

«Volevo dirti grazie per ieri. Se non fossi arrivato tu non so cosa sarebbe potuto succedere.»

«Non c'è bisogno di ringraziarmi. Lo avrei fatto con chiunque.»

Lui annuisce e tra di noi cala il silenzio.

«Perché ti comporti così?» chiede spezzando il silenzio.

«Così come?»

«Sarò sincero. Ti comporti da stronzo, prima aiuti le persone facendo il dolce e coccoloso e un attimo dopo sei freddo con tutti. Perché?»

La campanella suona. Esco velocemente dalla classe ed esco da scuola.

«Lele fermati!» sento Tancredi urlare il mio nome.

«Cosa vuoi Tancredi?» chiedo scocciato.

«Voglio sapere perché ti comporti così.»

«Vuoi davvero sapere il motivo? Va bene te lo dico. È da quando sono piccolo che continuo a viaggiare per l'Italia senza fermarmi. Ho cambiato tante città, ho cambiato tante scuole, ho cambiato tanti amici. Ogni volta che facevo amicizia e mi affezionavo a qualcuno puntualmente dovevo partire. Tutto questo a causa del lavoro di mia madre. Ed io sono stanco di viaggiare in continuazione. Ora sono qui a Milano, e spero di restarci per sempre, ma sono più che sicuro che me ne andrò da qui. Non troverò mai un posto dove stare definitivamente. Sai io ho paura di fare amicizia, ho paura di affezionarmi alle persone. Perché so che dovrò dire loro addio, e ci starei male, molto male. Ecco perché faccio lo stronzo con tutti. E so che sbaglio, ma ormai sono fatto così. E ti dirò di più io vorrei tanto fare amicizia, ma nessuno vorrà essere mio amico proprio perché sono uno stronzo. La paura di trasferirmi mi impedisce di vivere in modo tranquillo la mia vita. Adesso sai tutto, spero che ti vada bene come risposta.»

Mi giro e lo lascio da solo e me ne torno a casa.