Capitolo 54

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Pov's Tancredi

Sono nel panico più totale. Non ho la minima idea di cosa fare. Vorrei dirgli tutto ma non posso. Ma non voglio nemmeno lasciarlo. Pensa Tancredi, pensa! Niente, l'unica cosa da fare è lasciarlo. È meglio vederlo vivo e che mi odia, piuttosto che vederlo morto.

«D-devo p-parlarti.» dico balbettando.
Si siede di fronte a me. Prendo un respiro e parlo.

«Quello che sto per fare è solo per il tuo bene. E ascolta bene quello che ti dico per favore. Per me non è facile. Tra me e te è... f-finita. Ti lascio perché devo. E non posso dirti il motivo. Lo so, è come la prima volta che ci lasciammo. Però devo... i-io ti amo veramente tantissimo Lele. Sei la mia fottutissima v-vita, sei la cosa più importante che ho. Ma adesso... è finita.»

Il mondo mi cade addosso, le lacrime riprendono a scendere sul mio viso. Non riesco nemmeno a guardalo negli occhi. Ho sentito il suo cuore rompersi, e questo silenzio non mi piace.

Probabilmente mi odierà, beh... me lo merito. Merito che lui mi odi. Vorrei che dicesse qualcosa, ma ho paura di quello che potrebbe dire. Non sento nulla, solamente la porta che si apre e si chiude. Alzo lo sguardo e Lele non c'è.

"La prossima volta mi perderai per sempre."

Questo mi disse la prima volta che lo lasciai. L'ho perso veramente.
Ho perso l'unica persona che abbia mai amato veramente in tutta la mia vita.

Mi alzo dal letto, mi avvicino all'armadio e lo apro. Prendo una felpa di Lele, la indosso e mi rimetto sul letto. Stringo il cuscino come se fosse lui, e ancora con le lacrime agli occhi, mi addormento.

Pov's Lele

Vaffanculo Tancredi. Preferivo trasferirmi mille volte piuttosto che soffrire così. Sono da solo in giro per Miami, con le lacrime che scendono sul mio viso, il cuore spezzato in mille pezzi. È l'unico per cui io abbia provato qualcosa di forte. L'unico in grado di farmi amare. Ora è andato tutto a puttane. Di nuovo.

Un ora dopo

Torno a casa. Non rivolgo la parola a nessuno e vado in camera, entro e vedo Tancredi che indossa una mia felpa e dorme. Prendo tutti i miei vestiti e li porto in una camera vuota. Torno da Tancredi e lo osservo. Bocca socchiusa, septum storto, capelli arruffati, e le lacrime ormai asciutte sul suo viso. Mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulla fronte.

«Ricorda che ti amo, e lo farò per sempre.»

Tu Sei||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora