Capitolo 16

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Pov's Tancredi

Dopo una settimana

È una settimana che Lele è strano nei miei confronti, è molto freddo e distaccato. Non è più come prima, non mi abbraccia, non mi dà i baci sulla guancia o sulla fronte, ed evita di parlarmi. Ed io è una settimana che non mangio e non dormo la notte a causa degli incubi. Se prima avevano smesso di visitarmi la notte adesso sono tornati. Ho deciso di farmi forza e andare a casa di Lele per parlare. Esco di casa e vado da Lele. Arrivo davanti la porta di casa sua e suono al campanello. Dopo dieci minuti vedo la porta aprirsi.

Pov's Lele

Vado ad aprire la porta e trovo Tancredi.

«Come mai sei qui?»

«Ciao Tanc, come stai? Bene, tu come stai? Anche io sto bene grazie.» dico ironicamente alzando gli occhi al cielo.

«Forza entra.» lo faccio entrare e ci andiamo a sedere sul divano.

«Perché sei qui?»

«Mi spieghi cosa ti prende? È da una settimana che mi eviti.»

«Non ti sto evitando.»

«Certo che no. Però non mi tratti come prima. Non mi abbracci, non mi dai i baci sulla guancia o sulla fronte e a stento mi rivolgi la parola.»

«Vuoi sapere il motivo? Bene te lo dico. Mi hai mentito Tanc, dicendo di stare bene quando invece si vedeva benissimo che avevi pianto quel giorno a scuola. Io le cose non le dimentico.»

«Solo per questo motivo Lele? Seriamente»

«Si.»

Forse sto esagerando. Ma sono troppo orgoglioso per ammetterlo.

«Sai perché ho mentito? Sai perché non ti ho detto la verità? Per il semplice fatto che non voglio scaricare i miei problemi sulle persone. Sai non ho una vita tutta rose e fiori. Da piccolo venivo sempre preso in giro per il mio aspetto fisico, quando diventai adolescente e scoprì di essere i gay i miei genitori mi cacciarono di casa. Mi fidanzai con Jacopo, ma la nostra era solo una relazione tossica. Dopo che lo lasciai lui iniziò a riempirmi il corpo di lividi e succhiotti come hai potuto vedere. Tu non capisci come io mi senta pieno di insicurezze, ho sempre la costante paura di essere un peso per le persone che ho accanto a me, ho paura che un giorno tutti mi possano lasciare da solo, ho paura di perdere le persone che amo, per questo non parlo mai di quello che mi succede. La notte ho sempre gli incubi, ho sempre chiamato Diego o Gian disturbandoli nel cuore della notte. Ma adesso non li chiamo più e quando mi sveglio tutto sudato e con il fiato corto devo cercare di calmarmi da solo. Io sono stanco di fare questa vita, voglio solo essere felice.»

Tu Sei||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora