Capitolo 18

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Pov's Tancredi

Incubo di Tanc

«Mamma, papà vi devo parlare.» prendo coraggio e decido di dire ai miei che sono gay.
«Dicci tutti figliolo.» dice mio padre, spero solamente che non siano omofobi.
«Beh, ecco. Non è una cosa facile da dire, spero che solamente che voi mi accettiate per quello che sono... allora... sono gay.» dico le ultime due parole tutte d'un fiato.
«Cosa?!» mia madre mi guarda incredula.
«Dio perché ho un figlio gay?!» impreca mio padre.
«Mamma, papà non c'è nulla di male. Sono una persona normale.»
«No! Noi non vogliamo un figlio gay. Vattene via.»
«Vi prego no... sono pur sempre vostro figlio.» dico ormai con le lacrime agli occhi.
«Vattene da questa casa Tancredi!» urla mio padre tirandomi uno schiaffo.

Fine incubo di Tanc

Mi sveglio di colpo, sono tutto sudato e mi manca il respiro. Le lacrime non smettono di scorrere sul mio viso, non riesco a parlare e se non riuscirò a calmarmi mi verrà un attacco di panico. Inizio a scuotere Lele e finalmente si sveglia.

«Tanc che-... Tanc!»

Si mette seduto di fronte a me. Cerca di prendermi le mani ma io le tolgo.

«Tanc, piccolo, sono Lele. Non voglio farti del male.» cerca di riprendermi le mani e questa volta lo lascio fare.
Mette una mano sul suo petto, esattamente dove c'è il suo cuore.

«Respira seguendo i battiti del mio cuore.» sento il suo cuore battere lentamente. Inizio a respirare piano e dopo un po' il mio respiro ritorna normale.

«Piccolo tutto apposto?» chiede Lele accarezzandomi la guancia. Annuisco e mi siedo in braccio a lui, metto le gambe intorno alla sua vita, le braccia intorno al suo collo e la testa nell'incavo di quest'ultimo. Lui mi accarezza dolcemente i capelli e in poco tempo mi addormento.

Pov's Lele

Il giorno dopo

«Tanc svegliati.» scuoto dolcemente Tancredi e gli lascio dei baci sulla guancia. Vedo i suoi occhi aprirsi.

«Buongiorno.»

«Buongiorno piccolo.»

Si strofina gli occhi, è un bimbo quando fa così!

«Vieni andiamo a fare colazione, poi dobbiamo andare a scuola.» annuisce, si alza e andiamo in cucina. Ci sediamo e facciamo colazione.

A scuola

Arrivati a scuola andiamo da Diego e Gian che ci aspettano al muretto.

«Buongiorno rega.»

«Buongiorno a voi.»

«Che materie abbiamo oggi?» chiede Tanc sbadigliando.

«Alla prima ora abbiamo filosofia, poi abbiamo storia dell'arte, poi abbiamo due ore di italiano, e infine due ore di matematica.» dice Gian.

«Che orario di merda.» esclamiamo io e Tanc.

«Tanc tutto apposto? Hai delle occhiaie che fanno paura.» domanda Diego preoccupato.

Tanc annuisce. Lo prendo dalla vita e lo avvicino a me, lui appoggia la testa sul mio petto ed io gli circondo la vita con le mie braccia.

Tu Sei||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora