Capitolo 104 - Stranezze

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«Dovete darmi retta, è come vi dico io» insistette mio fratello.

Maledizione Harry, era così assillante, da quando aveva seguito Draco da Magie Sinistre era convinto del fatto che fosse inevitabilmente dalla parte di Voldemort e che, senza alcun dubbio, fosse sulla strada per diventare un Mangiamorte, tutto ciò solo perché girava per quartieri, a suo parere, loschi e pericolosi.

Ci dirigevamo per la stazione in direzione del nostro solito binario, più o meno pronti per iniziare, la verità è che l'unica cosa che desideravo era rivederlo e stare del tempo insieme a lui, mi mancava da far schifo e volevo maledirmi per essermi ridotta così per uno ragazzo.

Non vidi l'ombra dei miei compagni perciò decisi di salire sul treno, pensando che una volta al suo interno sarei andata a cercarli. 

«Ragazzi, vado a salutare i miei compagni» annunciai allontanandomi verso la fine del treno.

«Moon sta attenta a Malfoy»

«Harry mio dio, sei paranoico» sbuffai uscendo dal loro scompartimento.

Passai oltre tre carrozze e finalmente trovai i miei amici seduti a un tavolino, notai l'assenza di Nott ma vidi Draco di spalle con davanti Blaise e Pansy.

«Moon!» gridò felice la ragazza, mi corse incontro per poi stringermi forte a se.

«Mi sei mancata» le dissi sinceramente

«Anche tu stronza»
Salutai anche il ragazzo accanto a lei con un abbraccio e quando arrivò il turno di Draco, il biondo davanti a me mi fece cenno di salire sullo scompartimento superiore del treno dove, pochi mesi prima, ci eravamo promessi di imparare a costruire qualcosa.

«Prima che tu dica qualcosa, so che sono sparito ultimamente, ma-»
Lo bloccai fiondandomi tra le sue braccia e lo strinsi così forte che per poco temevo di romperlo.

«Mi sei mancato così tanto» sussurrai contro il suo petto.

«Dannazione, mi sei mancata anche tu» ricambiò stringendomi ancora più forte, era assurdo che non fossi ancora soffocata.
Mi prese per il mento e mi baciò, e finalmente aggiungerei, un mese e poco più lontano dalle sue labbra sembravano un turbine di distruzione, stavo male solo al pensiero di dover trascorrere altro tempo lontana da lui.

«Non staccarti neanche un minuto da me quest'anno» gli dissi sorridendo contro le sue labbra.
Draco ricambiò il sorriso ma sembrava avere un tratto malinconico, a cui però non diedi troppo peso, eravamo io e lui in quel momento e niente poteva essere più importante.

Rimanemmo un tempo indecifrabile a coccolarci sul tetto, fin quando non decidemmo di tornare dagli altri nel vagone per paura che si sarebbero potuti insospettire.

«Pensavamo foste precipitati dal treno» ci schernì Pansy.

All'improvviso uno schiamazzare fastidioso dei ragazzini del primo anno sembrò turbare il ragazzo seduto al mio fianco, dopodiché una nube di fumo nero attraverso tutto il vagone, non permettendoci di vedere più nulla.

«Che cos'è stato?» urlò il biondo «Blaise?» lo richiamò come per avere risposte.

«Saranno quelli del primo anno che continuano a fare casino, siediti dai Draco, tra poco saremmo ad Hogwarts» lo incitò la nostra amica.

Lui con il suo ghigno e la sua faccia infastidita si rimise a sedere, palesemente irritato dalla situazione.

«Hogwarts, quella patetica imitazione di scuola, mi getterei dalla Torre di Astronomia se pensassi di continuare per altri due anni»
Ma che stava blaterando, era impazzito per caso?

«Che cosa vorresti dire?» gli domandai

«Diciamo che non so se mi vedrete sprecare il mio tempo a incantesimi l'anno prossimo»

Rimasi di stucco, come pensava di lasciare la scuola? Avremmo passato un anno in meno insieme tanto per dirne una, ma poi mollare l'ultimo anno era ridicolo, tanto che persino al suo amico difronte a lui scappò una risatina.

«Ti diverti Blaise? Vedremo chi riderà alla fine» disse in tono di sfida.

Proseguimmo gli ultimi minuti del viaggio in silenzio, ogni tanto alzavo lo sguardo verso Pansy per cercare il suo aiuto, non sapevo che fare e non capivo il perché del comportamento del mio ragazzo, che tecnicamente, lei non sapeva fosse tale; avrei voluto proporre a Draco di dirlo almeno al nostro gruppo, così a due persone l'avevo detto io, Hermione e Pansy, e a due persone l'avrebbe detto lui, Theo e Blaise, si tecnicamente lo sapeva anche Ginny, ma lei lo aveva scoperto non ero stata io a dirglielo, perciò nella mia testa non contava.

Il treno si bloccò finalmente e mai prima avevo tanto desiderato che quel viaggio finisse, quella situazione imbarazzante e spiacevole mi stava logorando; ci alzammo dai nostri posti e notammo subito che Draco era rimasto seduto.

«Voi andate, io devo controllare una cosa» disse distrattamente.

Non me la raccontava giusta, ma tanto insistere non sarebbe servito a nulla perciò mi limitai a fingere di andarmene, mentre invece svoltai solo alla destra della carrozza e rimasi ad ascoltare; Draco abbassò tutte le tendine e iniziai quasi a pensare che avrebbe avuto un incontro sessuale con qualcun altra, dio quanto speravo di sbagliarmi.

Piccola Mezzosangue 4 || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora