Capitolo 122 - (?)

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Il panorama scorreva veloci fuori dal finestrino, il cielo era sereno perché il sole si faceva luce tra le nuvole e l'unico rumore che si udiva era il rimbombo del treno sulle rotaie, accompagnato dal chiacchiericcio dei passeggeri.

«Tu ne vuoi Moon?» domandò Harry al mio fianco

Sventolava un pacchetto di Gomme Bolle Bollenti e mi guardava il attesa di una risposta che, arrivò ben presto, con lo scuotersi della mia testa in un cenno di negazione.

Dopo l'attacco alla Tana non avevo più ritrovato un vero e proprio senso di serenità, avvertivo un pericolo costante sempre addosso a me, alla mia famiglia, a tutti noi, come se fossimo sempre in continua difficoltà; l'unico motivo per cui desideravo davvero tornare ad Hogwarts era poter avere un confronto con il professor Piton, nella speranza di tirargli fuori qualche informazione.

Mentre scendevo dal treno percepivo costantemente lo sguardo del biondo su di me, lo vedevo tentare di avvicinarsi tra la folla che ci spintonava verso le carrozze, corsi verso la prima che vidi per evitarlo nuovamente ed ero certa di averlo sentito sbuffare, ma forse era solo la mia testa.

«Moon, dove scappi? C'è il discorso post rientro» domandò Harry una volta che fummo all'interno della scuola

«Oh si, un quarto d'ora di Silente che ci ricorda quanto dobbiamo applicarci per concludere l'anno nel migliore dei modi e bla bla bla» ridacchiò Ron

Sorrisi anch'io inevitabilmente alla risposta del roscio.

«Ci vediamo dopo» li congedai

Nel tentativo di tornare indietro per i corridoi scorsi da lontano i capelli ricci di Hermione ma non riuscii a vederla in viso, era con una Grifondoro del quarto anno; non era arrabbiata con me, ne ero consapevole, ma ero altrettanto certa del fatto che preferisse non mettermi in mezzo nei suoi casini con Ron perché immaginava che la mia non fosse senza dubbio una posizione invidiabile.

Una volta giunta dinanzi all'ufficio del mio Capocasa bussai incerta, non ricevendo risposta, entrai cautamente.

«Salve professore» dissi incerta

«Le ho per caso dato il permesso di entrare?» domandò senza nemmeno voltarsi a guardarmi mentre continuava a ripulire le sue boccette di Veleni

«Mi perdoni, devo parlarle»

Continuò ad ignorarmi come se non avesse udito alcun rumore, alcuna voce, quell'uomo era di una freddezza e di un'indifferenza spaventosa; qualche istante dopo mi passò accanto come un razzo, lasciandomi sola insieme a innumerevoli sostanze pericolose.

Senza pensarci troppo, seguii i suoi passi nel corridoio deserto e gli corsi dietro.

«Professore!» gridai

Sapevo che mi aveva sentito, ma non si degnò di voltarsi.

«Si tratta di mia madre, Lily!» urlai ancora

In quel momento si fermò sul posto per interminabili secondi, fece uno scatto nella mia direzione e, improvvisamente, a passo svelto tornò indietro.

«Sia veloce» disse a denti stretti

«Professore la prego, mi dica cosa sta succedendo a Draco, so che ne è al corrente, ho bisogno di sapere la verità» lo supplicai

Non battè ciglio.

«So di lei e mia madre..professor Piton, tengo a Malfoy tanto quanto lei teneva alla mia mamma, se ho anche una sola possibilità di salvarlo o di aiutarlo, la prego di dirmelo»

Senza che me ne resi conto, le mie pupille erano divenute in poco tempo il ripostiglio delle mie lacrime che minacciavano di uscire, stavo pregando per lo più di smuovere la sua tenerezza, sempre se ne avesse una.

«L'unica cosa che può fare è stargli accanto, il signor Malfoy ha già il marchio, non può più tornare indietro» disse freddo «Si faccia da parte e si limiti a godere quel che resta della sua presenza qui, è questione di tempo prima che ognuno debba prendere la sua strada, faccia da parte il suo spirito da Potter perché sta volta non ha possibilità di salvare il ragazzo, e al resto sto già pensando io»

Detto ciò fece sventolare il suo mantello e sparì nel buio, mentre il suo tono freddo, rimbombava ancora nelle mie orecchie.

Il vento scompigliava i miei capelli e ghiacciava contro la mia pelle tutte le lacrime che scendevano sul mio viso, cercavo di realizzare ciò che avevo appena sentito e mi sembrava così assurdo, non poteva essere la realtà...

Draco Malfoy era un Mangiamorte.

Draco, il mio Draco.

Perciò Astoria anche è una di loro, lo stava aiutando in qualche assurda missione; era meglio o peggio pensare al suo tradimento?

Avrebbe distrutto il nostro amore, ma almeno la sua vita sarebbe stata salva.

Ma è solo un ragazzo...cosa può farsene il Signore Oscuro di lui?

«Moon!» Oh no. Maledizione.

La sua voce, nel momento peggiore di tutti; asciugai di fretta le lacrime per non insospettirlo ulteriormente.

«Dobbiamo parlare» disse deciso

«Draco non è il momento, magari..»

«No» mi interruppe bruscamente «Non ignorarmi ancora, non puoi continuare a pensare che io sia un traditore, non ti permetterò di distruggere quello che siamo per un malinteso, è chiaro?»

Il suo tono era deciso, il suo tono era imperativo, e stavolta non avrebbe ceduto facilmente.

Alla vista dei suoi occhi grigi non riuscì a fare a meno di pensare a tutto quello che stava passando, aveva un cielo nuvoloso anche nell'iride, era solo un ragazzo spaventato da un destino che non aveva nemmeno scelto.

Lui non era un Mangiamorte, lui era Draco.

Lo stesso Draco di cui mi ero innamorata, non era mai andato via.

Mi gettai senza pensarci tra le sue braccia e, come una bambina, iniziai a frignare contro il suo petto, mentre con delicatezza, mi strinse a se, accarezzandomi lentamente la testa.

«Mi sei mancato» sussurrai tra le pieghe della sua camicia

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Spazio Autrice: sono tornata col bottoo, vi è mancata la storia? 🥳💘

Piccola Mezzosangue 4 || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora