La nottata che trascorremmo fu davvero infernale: rimanemmo fino all'alba fuori l'infermeria, vennero la maggior parte dei professori a chiederci di tornare nelle nostre stanze ma non ci fu verso, nemmeno le minacce di punirci di Piton si rivelarono utili, noi non chiudemmo occhio a attendevamo solo di sapere se fosse, almeno, cosciente o sveglio.
«Buongiorno, ragazzi» esordì una voce a noi conosciuta.
Il preside si mostrò, seguito rispettivamente dagli insegnanti di Pozioni, Trasfigurazione e Difesa Contro Le Arti Oscure, alla loro vista zompammo in piedi, sperando che ci potessero condurre dal nostro amico; così fu e in poco tempo ci trovammo nella saletta bianca, io, Harry ed Hermione restammo in piedi, mentre la sedia libera accanto al lettino la lasciammo a Ginny che, essendo sua sorella, aveva sicuramente diritto di stargli più vicina.
«Ottima idea la tua, quella di usare un Bezoar, sarai fiero del tuo studente Horace» osservò Silente.
«Credo che siamo d'accordo, le azioni di Potter sono state eroiche, la domande è: perché si sono rese necessarie?» domandò la McGranitt.
Santa donna, lei si che aveva un po' di sale in zucca.
Harry mi aveva spiegato cos'era successo quella sera, perciò speravo che il colpevole sarebbe saltato fuori, o perlomeno, che tentassero di trovarlo.«Già..perché» ripeté il preside.
«Questa ha l'aria di essere un regalo Horace, non ricordi chi te l'ha data?»Il professore di Pozioni scosse la testa confuso.
«Che tra l'altro ha un delicatissimo gusto di liquirizia e ciliegia» commentò .
Ah giustamente, Silente era diventato pure un sommelier di idromele adesso! Quanto speravo che da quella bocca uscisse almeno una dannata informazione utile sulla salute del mio amico.«A dire il vero a mia volta volevo darla in regalo» confessò Lumacorno
«A chi? Posso chiederlo?» disse Silente
«A te, signor preside» rispose in visibile imbarazzo.
Oh.
Quasi quasi...
No no, ovviamente scherzavo, forse.
Beh ad ogni modo meglio a lui che al mio migliore amico.
Ultimamente mi domandavo come mai il mio disprezzo per quell'uomo fosse aumentato così tanto.
Probabilmente perché le liti che avvenivano tra me e mio fratello, nove volte su dieci, erano a causa sua...«Fatemi passare!» gridò una voce entrando nelle mura «Dov'è il mio Ron Ron? Ditemi, ha chiesto di me?»
Lavanda Brown.«Che ci fa lei qui?» domandò stizzita ad Hermione.
«Potrei farti la stessa domanda!» rispose irritata la riccia«Si da il caso che io sia la sua ragazza!»
«E che io sia la sua...amica» replicò la mia amica.Ok, che imbarazzo.
Io e Harry ci guardammo senza sapere se scoppiare a ridere o fermarle.«Non farmi ridere Granger, non vi parlate da settimane» le fece notare.
«Bello che tu voglia fare pace con lui ora che è un tratto interessante!»«È stato avvelenato, asina giuliva!» le rispose «E per la cronaca l'ho sempre trovato interessante» precisò.
Fu in quel momento che Ron si mosse un po', ci girammo tutti nella speranza di vederlo riprendersi, ma per il momento pronunciava solo versi incomprensibili.«Vedi? Avverte la mia presenza» esclamò convinta Lavanda
«Non temere Ron Ron, io sono qui! Io sono qui!»Il roscio sembrò pronunciare qualcosa di poco scandito e poi voltarsi verso la riccia, "forse era una coincidenza", pensammo.
E poi lo disse.
«Hermione» pronunciò Ron in un filo di voceFu allora che l'altra ragazza scappò via dall'infermeria singhiozzando e lasciando dietro di se l'eco delle sue lacrime; Lavanda non mi era simpatica, era chiaro che tifassi per Hermione come ipotetica ragazza del mio migliore amico, ma infondo teneva davvero tanto a Ron e mi dispiacque moltissimo vederla così, non lo meritava lei e non lo avrei augurato a nessuna ragazza.
«Oh essere giovani e sentire il morso pungente dell'amore...» commentò Silente
Ma che accidenti diceva quell'uomo?
Poi essere giovani, era stato giovane più di 150 anni fa, ma cosa ne sapeva lui?
Ero a un punto in cui non sopportavo più nemmeno la sua voce, sarebbe stato meglio se me ne fossi andata.«Beh ragazzi, credo sia il meglio se ce ne andiamo, Ron mi sembra in ottima compagnia» dissi sorridendo ad Hermione.
Così uscii dalla stanza seguita da Harry e da Ginny, poi li salutai con l'intento di tornare in dormitorio e potermi riposare un po' anch'io, inutile dire che fossi stremata dopo la notte insonne, e poi passare del tempo da soli magari avrebbe fatto dichiarare pure quei due.
Mentre tornavo verso la sala comune delle serpi, lo vidi poggiato a una parete, con una pergamena in mano intento a leggere, la divisa della nostra casa e il ciuffo che gli ricadeva sulla fronte; un gruppo di ragazze non troppo distanti lo guardava e come biasimarle, era splendido, quanto avrei voluto in quel momento marchiare il territorio.
Mi avvicinai e senza dargli modo di capire che stesse succedendo lo spinsi dietro il muretto e poi in uno dei ripostigli del castello, appena fummo uno di fronte all'altro lo afferrai per il colletto della camicia e lo baciai, sentendolo poi sorridere sulle mie labbra.
«Tu mi fai impazzire Potter» commentò
«C'era un gruppetto di Corvonero che ti fissava prima, avrei tanto voluto farlo davanti a loro, così avrebbero capito che sei impegnato, con me» dissi sottolineando le ultime paroleMi guardò sorridendo, probabilmente intenerito dalla scena.
«Non hai rivali piccola, sono tuo, lo sai bene» mi rassicurò«Wow, davvero qualche volta mi domando dove sia finito il Draco che ho conosciuto qualche anno fa, ormai sei un tenerone» lo presi in giro.
«Adesso non esagerare» precisò «E comunque, ultimamente mi riesce proprio difficile essere duro, poi con te, fai crollare tutte le mie difese Potter»
Non riuscì a non sorridere a quella frase, non riuscivo a negare quanto lo vedessi felice e quanto lo fossi anch'io, ci facevamo così tanto bene l'un l'altro..come faceva il mondo a non vederlo?«Non posso pensare di dover stare senza di te» mi disse rammaricato. A che si riferiva?
«Senza di me? Quando?» gli domandai
«Beh, quest'estate, ad esempio» inventò.
Stava palesemente dicendo una bugia, mi domandavo se prima o poi mi avrebbe detto la verità, se si sarebbe fidato una volta per tutte di me.«Abbiamo tanti incontri clandestini da fare» gli risposi.
Lo vidi sorridere malinconico, era sciocco a pensare che, anche se non avessi saputo niente non me ne sarei accorta ed era tremendo vederlo così debole, così distrutto, non se lo meritava.
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Piccola Mezzosangue 4 || Draco Malfoy
RomanceQUARTO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** L'anno precedente per Moon si era concluso nel più strano dei modi; la perdita di Sirius avrebbe lasciato in lei un vuoto incolmabile, ma la vicinanza della sua famiglia e dei suoi amici, sarebbe...