Erano trascorsi ormai tre giorni da quella mattina, Draco si era chiuso in quella stanzetta d'Infermeria e sembrava non voler più uscire, aveva espressamente richiesto di non ricevere visite, il che mi lasciava inevitabilmente perplessa; avevo messo in conto che potesse avercela con me, ma non immaginavo fino al punto di non voler nemmeno provare a parlare della situazione.
Le mie ultime giornate erano state a dir poco monotone, noiose e contraddistinte totalmente dalla mia solitudine, uscivo dalla stanza giusto per nutrirmi, avevo addirittura perso le lezioni. Ron ed Hermione più volte avevano tentato di parlarmi, ma ero sempre finita per liquidarli con una scusa, e in fondo mi dispiaceva, dopotutto loro che colpe avevano?
Il rumore delle nocche che colpivano la porta della mia camera interruppe i miei pensieri, costringendomi ad alzarmi dal letto per andare ad aprire.
«Ciao Moon, come stai?» domandò dolcemente il ragazzo fuori dal dormitorio.«Ho avuto giorni migliori Blaise, tu?» chiesi con aria affranta.
Doveva essere proprio palese il mio stato d'animo, mai stata tanto giù di morale.«Il periodo è quel che è» rispose sbuffando. «Ad ogni modo è arrivata questa lettera per Draco nel nostro dormitorio, è da parte di sua madre, penso sia giusto che sia tu a leggerla, saprai cosa fare»
Detto ciò diede il pezzo di carta tra le mie mani e mi lasciò una carezza sulla guancia, per poi fare retromarcia e tornare da dove era venuto.Senza pensarci due volte strappai l'involucro della lettera e iniziai a leggerla.
Stringi i denti figlio mio, è arrivato il momento, stasera sii forte e pensa che domani sarai a casa, con la tua famiglia, lontano dai nemici che il Signore Oscuro vuole sconfiggere.
Concedi queste ore alle persone a cui tieni, sai bene di chi parlo, non farla soffrire più di quanto già non le toccherà, so che tieni a lei.
Ti voglio bene, Draco.
- Narcissa Black in MalfoyQuella notte se ne sarebbe andato da Hogwarts, per sempre. Dopo quella notte non sarebbe più tornato, se fosse scoppiata una guerra, saremmo stati un due fazioni opposte, sembravamo Romeo e Giulietta, era surreale, ma dovevamo fare i conti con la realtà.
Non m'interessava minimamente se lui volesse vedermi o meno, avrebbe fatto i conti con me una volta per tutte prima di andar via. Se voleva portare a termine quella dannata missione mi avrebbe dovuta guardare negli occhi e lo avrebbe dovuto dire ad alta voce, se davvero lo desiderava.
A passo svelto attraversai il castello, ma nel tragitto verso la meta venni interrotta proprio dall'ultima persona che speravo vedere in quel momento.
«Sorellina» mi disse venendomi ad abbracciare.
Immediatamente lo staccai da me. «Come sei fredda»«Harry sono di fretta, fammi passare» gli ordinai tentando di allontanarlo.
Oppose resistenza e tentò di stringermi nuovamente tra le sue braccia.«Diamine Harry, mi vuoi lasciare?!» dissi alzando la voce e divincolandomi dalla sua presa.
«Oh ma perché devi essere così guastafeste? Sorridi accidenti, sorridi alla vita!» gridò con un sorriso a trentadue denti. Ma cosa gli era capitato? Era forse impazzito?
All'improvviso lo vidi schizzare via correndo nella direzione opposta alla mia. Sembrava avesse un razzo nel sedere.
Poco dopo vidi Ron ed Hermione correre verso di me.«Se lo state cercando è andato da quella parte» gli dissi indicando dietro di me, prima che loro ebbero modo di fare domande «Spero si sia scolato almeno venti Burrobirre, sennò non me lo spiego»
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Piccola Mezzosangue 4 || Draco Malfoy
Roman d'amourQUARTO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** L'anno precedente per Moon si era concluso nel più strano dei modi; la perdita di Sirius avrebbe lasciato in lei un vuoto incolmabile, ma la vicinanza della sua famiglia e dei suoi amici, sarebbe...