Il vento soffiava forte sul mio viso spettinandomi i capelli, il freddo era ormai andato via, le sere di maggio erano quasi calde, e io stavo attendendo l'arrivo di Draco con il cuore in gola, come se fossi io quella con un segreto nel petto o qualcosa da nascondere; rigiravo tra le mani un oggetto nero, appuntito che assomigliava a una penna babbana, ma era molto di più e sarebbe stata la mia sorpresa per lui.
«Ei» disse con voce roca alle mie spalle
«Ei» gli risposi voltandomi«Tutto ok? È successo qualcosa?» domandò sventolando il mio biglietto tra le mani. Era ansioso, terribilmente. Si percepiva a un miglio di distanza.
«Si, devo parlarti» confessai
Lo vidi accupirsi, probabilmente spaventato, perché quelle erano senza dubbio le parole più spaventose che qualcuno potesse sentirsi dire, e non sapeva ancora il resto.
«Avanti parla» mi spronò con un pizzico di acidità nella voce.
«Non so da dove iniziare, devi credermi» gli confessai.
Presi fiato e cercai di fare un ragionamento di senso compiuto, maledetta me, avrei dovuto prepararmi un discorso!«Moon, senti, se ti sei messa in testa di lasciarmi sii più diretta possibile perché io-»
Lo bloccai.«So che ti è difficile, ma ora devi solo stare zitto e ascoltarmi» sentenziai. Mi stava odiando, me ero certa.
Cercai di nuovo la mia concentrazione e ricominciai.«Non è stato facile per me all'inizio del nostro rapporto andare oltre la tua barriera, oltre tutte le cose negative che avevo sentito su di te per due anni da letteralmente ogni membro della mia famiglia.
Quando mi hai rivolto la parola per la prima volta ho pensato "cavolo, è anche peggio di quello che dicevano", con la tua aria da presuntuoso, sfacciato e arrogante, come se fossi sempre cento passi avanti a tutti; e la presi come una sfida, volevo dimostrarti che non eri meglio di me, che avevamo le stesse potenzialità e che il mondo non era ai tuoi piedi.
E poi ai tuoi piedi ci sono finita anch'io» mormorai ridacchiando.
«È stato devastante per me fare i conti con i miei sentimenti, ammettere che c'ero cascata anch'io. Continuavo a ripetermi "dannazione è Draco Malfoy, non puoi volerlo veramente", feci una fatica tremenda ad accettarlo, io non volevo essere come tutte le altre»«Tu non sarai mai come tutte le altre» mi interruppe sorridendomi.
Sorrisi inevitabilmente anch'io e poi proseguii il discorso.«Non potrò mai dimenticarmi della prima volta in cui mi hai detto che ero una degna serpe, che ero una di voi, ho pensato che finalmente avessi capito che ero al tuo livello, niente di meno e quel momento in poi, ho iniziato a indossare a testa alta lo stemma della nostra casa.
Non so dirti quando è cambiato tutto, quando io sia riuscita a vedere oltre in te e per quanto tempo all'inizio della nostra relazione io mi sia domandata "perché ha scelto me?" e-» mi interruppe.«Ti sei già risposta da sola Moon.
Le altre mi amavano perché ero bello, stronzo, sfacciato, amavano Malfoy, tu sei riuscita ad andare oltre e hai visto Draco. Sei l'unica che è riuscita a vedere cosa c'era sotto, questo non è poco» mi confessòEra tremendamente bello, con i capelli scompigliati dal vento e la camicia leggermente sbottonata, avrei tanto voluto bacialo...
Ma mi resi conto che non era proprio il momento adatto.«È qui che volevo arrivare.
È importante per me che tu sia consapevole che sono innamorata di te, di ogni minima parte del tuo carattere: di quando mi fulmini con lo sguardo dall'altro lato della Sala Grande se sono al tavolo dei Grifondoro e qualcuno si avvicina a me, di come mi accarezzi le gambe durante le ore di lezione, di come giochi con i miei capelli quando mi siedo accanto a te, di come mi fai ridere, di come mi pizzichi i fianchi quando ti prendo in giro, di quando studiamo insieme, anche di quando litighiamo, ci urliamo contro e di quando facciamo l'amore per fare la pace.
Amo ogni tua sfumatura che ormai ho imparato a conoscere e per me sarai sempre il Draco che ho conosciuto io, anche se gli altri continueranno a pensare che sei uno stronzo, anche se dovessi diventare un mostro...»Presi un grosso respiro e mi avvicinai a lui, afferrai le sua mani tra le mie, anche se erano notevolmente più piccole e lo guardai negli occhi.
«...anche con quel Marchio sul braccio» azzardai a pronunciare
«Io ti amerò comunque, e ti resterò accanto in ogni caso, mi dispiace solo che tu non ti sia fidato di me e non me l'abbia voluto dire, ma va bene, l'importante per me è che tu sappia che io sono al tuo fianco in qualsiasi momento e che so tutto, e nonostante io sappia ciò che devi fare, avrai comunque il mio sostegno»Detto ciò allungai il suo braccio verso di me, guardai i suoi occhi e per la prima volta li vidi pienamente lucidi, mentre mi guardava presi il suo braccio e alzai lentamente la manica, scoprì quel marchio, quel maledetto Marchio Nero, e notai che lui stesso faceva fatica a guardarlo, così mi chinai e lasciai un bacio sopra di esso; appena alzai la testa Draco chiuse gli occhi e mi strinse a se, fu allora che si liberò in un pianto.
Lo lasciai sfogare mentre gli accarezzavo la schiena.
Mai nella mia vita avrei pensato di vederlo in una condizione simile, così fragile, davanti a me.Quando si staccò mi sorrise, mi sciolsi nel vedere i suoi occhi chiari contornati dall'arrossamento causato dalle lacrime.
«Ah prima che mi dimentichi, ho una cosa per te» gli dissi «Allungami il braccio»
Tirai fuori l'oggetto che avevo portato con me e lo stappai, aveva effettivamente l'aria di essere una penna a chi lo vedeva dal di fuori, una di quelle a inchiostro.
Presi la sua mano e la rotai per poter arrivare al lato del polso, vicino l'osso, e iniziai a disegnare un sole; una volta finito chiesi a lui di fare la medesima cosa a me nel suo stesso punto, e così fece.«È un inchiostro magico permanente, una specie di ciò che i babbani definiscono tatuaggio» gli spiegai «Ho scelto questo perché vorrei tu sapessi che ovunque sarai, anche nei momenti di buio totale ti basterà guardarlo, per ricordarti che il sole arriva anche negli angoli più scuri, se serve»
«Semmai sei tu ad essere il mio sole, io cosa centro?» mi chiese
«Che tu ci creda o no Draco, anche tu sei il mio di sole, nonostante la tua oscurità, quando sei con me trasudi luce, e voglio ricordarmi che anche se non sei affianco a me, la tua luce è sempre pronta a scaldarmi, quando ne ho bisogno»
Ero stupita da me stessa, mai in vita mia avevo fatto un discorso così profondo.«Non so che dire Potter, sei riuscita a togliermi tutte le parole» ammise ridacchiando
«L'unica cosa che ci tengo a spiegarti è che se non te l'ho detto è stato solo per paura di deluderti e di perdere la sola cosa bella che ho avuto nella vita»Lo guardavo e non riuscivo a non vedere la sua sincerità, i suoi occhi parlavano per lui.
«Mi fai impazzire» sussurrò spingendomi contro le sue labbra.Mai avrei saputo spiegargli quanto lui facesse impazzire me.
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Piccola Mezzosangue 4 || Draco Malfoy
RomanceQUARTO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** L'anno precedente per Moon si era concluso nel più strano dei modi; la perdita di Sirius avrebbe lasciato in lei un vuoto incolmabile, ma la vicinanza della sua famiglia e dei suoi amici, sarebbe...