Capitolo 135 - E adesso?

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Draco, Bellatrix, Piton, tutti i Mangiamorte corsero via dalla torre, stavo cercando di realizzare l'accaduto.
Mio fratello respirava a fatica, temevo potesse avere un attacco di panico, così mi avvicinai a lui poggiandogli una mano sulla spalla.

«Harry, ti prego Harry respira, va tutto bene» mi guardò con aria persa, senza ascoltarmi.
Prese a correre via dal castello.

Lo seguii gridando il suo nome, attraversammo l'intera Foresta Proibita di corsa, sentimmo le grida di Bellatrix cercare Hagrid e poi luce, un fuoco immenso che divampò per la capanna del Mezzo Gigante che, per fortuna, non era lì.

«Piton, lui si fidava di lei!» sbraitò mio fratello andando verso di loro.

«Harry» lo richiamai arrivando anche io sul posto. Vidi Draco alle sue spalle fissarmi senza sosta, non riuscì nemmeno a decifrare bene il suo sguardo.

«Va via!» ordinò al biondo. Draco non tolse gli occhi da me, non si mosse di un millimetro, sembrava imbambolato in uno stato di trance.

«Incarceramus!» pronunciò Harry, Piton schivò il colpo «Combatti! Codardo combatti!» gridò disperatamente mio fratello.

Un'incantesimo lanciato da Bellatrix lo colpì in pieno petto facendolo schizzare all'indietro, corsi da lui per vedere se stesse bene.
«No! Appartiene al Signore Oscuro» la rimproverò Piton.

«Sectumsempra!» pronunciò ancora Harry rialzandosi. Quel maledettissimo incantesimo, speravo lo avesse rimosso dal suo dizionario e invece aveva tentato di scagliarlo ancora.

Fu fermato ancora, crollò all'indietro e sbatté nuovamente la schiena sul prato.
«Basta! La smetta!» gridai io in preda alle lacrime.

Vidi l'uomo dalla veste scura avvicinarsi ad Harry che era ancora steso sul terriccio.
«Tu osi servirti dei miei incantesimi contro di me, Potter?» domandò accigliato «Si, io sono il Principe Mezzosangue» voltò uno sguardo verso di me, per poi fare marcia indietro.

Si avvicinò a Draco facendogli cenno di andar via, quest'ultimo mi lanciò uno sguardo distrutto, una lacrima rigò il suo viso e un'altra rigò il mio. Avrei voluto stringergli le mani e promettergli che non l'avrei lasciato solo, dirgli che non era vero ciò che avevo detto prima, che lo amavo da impazzire e sarei stata sua per sempre, che nessun altro per me sarebbe mai stato come lui e sopratutto che non meritavo di meglio, che lui era già il meglio per me e nient'altro mi avrebbe resa più felice, ma lui aveva preso la sua scelta e io dovevo prendere la mia.

Afferrai la testa di Harry tra le mani e la poggiai sulle mie gambe, accarezzandola e dandogli modo di riprendersi.
Scoppiò a piangere disperatamente, strinse le mani in un pugno d'erba, si sfilò gli occhiali gettandoli più avanti sul prato e i suoi singhiozzi non sembravano cessare.

Mi stesi accanto a lui dato che non sembrava volersi muovere e solo allora mosse la testa, la poggiò sul mio sterno e continuò a piangere, mi strinse forte per la vita mentre accarezzavo i suoi capelli, cercando di calmare i suoi isterismi.

«Andrà bene Harry, te lo prometto, sarai felice anche senza di lui» gli sussurrai stringendolo ancora più forte, sperando di curare ogni suo dolore.

Nei giorni precedenti l'avrei schiantato contro ogni singolo muro del castello, ma in quel momento era così fragile, così distrutto tra le mie braccia che tutta la rabbia scomparve, era mio fratello, sangue del mio sangue, e non importava quanto ci fossimo allontanati nell'ultimo anno, avremmo recuperato tutto, avevamo bisogno l'una dell'altro, in quel momento più che mai.

*

I giorni successivi erano stati notevolmente pesanti, si era tenuto un funerale in onore del mago, i miei amici sembravano così sofferenti, in particolar modo ovviamente Harry, che aveva l'aria di essere del tutto smarrito, come se avesse perso la persona che faceva luce sul suo destino, sul suo futuro, ma non era così, avrei scommesso ciò che avevo di più caro sul fatto che Harry non avesse bisogno di Silente, aveva tutte le carte in regola per continuare senza di lui.

Piccola Mezzosangue 4 || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora