Capitolo 119 - Il Voto Infrangibile

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Era ormai un abitudine per me svegliarmi la mattina frastornata da milioni di paranoie, mi sentivo sempre di più a disagio ed era strano che potessi provare sensazioni così sgradevoli in un posto come Hogwarts, insomma, era la mia casa!

«Non mangi niente?» domandò premuroso Ron al mio fianco.

Quella mattina avevo preferito sedermi al tavolo dei Grifondoro nella speranza di riuscire a fare una colazione decente, tuttavia continuavo a fissare la mia ciotola d'avena e cioccolato, rigirando il cucchiaio in essa, ma senza tirarne su nemmeno un boccone.

«Non ho molta fame» forzai un sorriso

«Ti rifocillerai alla Tana, vedrai» mi incoraggiò Fred

«Mamma fa le costine di maiale con il suo sciroppo alla Weasley, non puoi perdertelo!» aggiunse George

«La Tana sarà senza dubbio in grado di ridarmi il buonumore» sorrisi ai due gemelli

Era così, una volta andata via da qua avrei tirato davvero un sospiro di sollievo, per quanto potesse sembrare strano, volevo solo allontanarmi.

Lo sguardo del biondo bruciava sulla mia pelle e mi rendeva impossibile non voltarmi a guardarlo; i suoi occhi spenti mi scrutavano e non riuscivo a comprendere se fossero arrabbiati, delusi, feriti o un misto di tutte quelle disgustose sensazioni.

Decisi che non mi sarebbe dovuto interessare, l'indifferenza sarebbe stata la cosa migliore per entrambi; distolsi il mio sguardo dal suo per evitare che dei sensi di colpa potessero farsi spazio dentro di me, era una cosa che non potevo permettere accadesse.

I miei pensieri, probabilmente, erano più intensi di quanto potessi aspettarmi perché non mi resi minimamente conto di mio fratello che si era seduto accanto a me.
Quando era entrato?

«Buongiorno Moon» sorrise dolcemente «Giornataccia?» disse facendo forse riferimento all'espressione da funerale che avevo dipinta sul volto dalla sera prim.

«Diciamo di sì» risposi girando la testa verso di lui, gli dedicai un mezzo sorriso.

«Come mai sei qui? Pensavo che le ultime ore le avresti passate con le Serpi» osservò.
Ecco. Sgamata.

«Preferisco stare qui» dissi semplicemente, non avevo intenzione di mandare avanti quella conversazione

Tutto volevo tranne che dover dare delle spiegazioni a lui che non sapeva nemmeno per quale assurdo motivo quella mattina mi fossi svegliata con la voglia di sedermi al tavolo di Grifondoro.

«E c'è un motivo?» continuò a chiedere

Roteai gli occhi al cielo, quando voleva sapeva essere davvero assillante.

«No Harry» lo sguardo ancora fisso sul mio piatto di fiocchi d'avena «O almeno sì ma nulla che debba rientrare nei tuoi interessi»

«Ma che ti prende? Era solo una domanda la mia» disse mio fratello «Non ti stavo accusando di qualcosa»

Sospirai «Sì scusa ma non è davvero giornata» lo guardai, sospirò anche lui

«Non fa niente, non indagherò oltre ma se vuoi sono qui» e mi fece un piccolo sorriso che ricambiai appena

Non so cosa mi spinse a rientrare nella Sala Comune di Serpeverde dopo la colazione, forse solo perché sapevo che avevo ancora le ultime cose da mettere nella valigia; non volevo vedere nessuno, in particolare Draco che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di scambiare due parole con me.

Queste vacanze alla Tana mi sarebbero servite per sistemare i pensieri e per capire cosa volessi effettivamente.
Perché mi mentiva? A quale scopo? Era così difficile dirmi la verità?

Piccola Mezzosangue 4 || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora