Stesa sul petto di Draco, l'unico rumore che riecheggiava nelle mie orecchie era quello del suo battito, e in quel momento, mi sembrava di non aver mai sentito una melodia così bella. Con le dita tracciavo dei cerchi invisibili sul suo addome, mentre lui con la mano mi accarezzava i capelli; non serviva che lo guardassi, sapevo già che i suoi occhi erano rivolti verso la finestra dell'infermeria. Eravamo tornati li dopo aver fatto l'amore sulla Torre per trascorrere la nottata di sonno.
«Moon» mi richiamò.
Strinsi gli occhi quasi sperando di non averlo sentito davvero, non volevo finisse quel momento, non volevo finisse tutto, ma sapevo che sarebbe dovuto andar via.Non dissi nulla, mi alzai dal suo petto e, senza rivolgergli uno sguardo, mi rivestii. Dai rumori dietro di me capii che stava facendo lo stesso, la zip dei pantaloni e la suola della scarpa, era praticamente pronto.
Non indossavo la mia divisa in quel momento, avevo su dei semplici jeans, una felpa nera basic e delle scarpe da ginnastica, se non altro, ero comoda.«Questa la lascio qui, voglio che la tenga tu» disse nel silenzio. Mi voltai per vedere di cosa stesse parlando e notai che aveva ripiegato su una sedia il suo maglione verde, quello che solitamente usava d'inverno per giocare a Quidditch, dato il freddo glaciale della stagione.
Voltai di nuovo lo sguardo nella direzione opposta alla sua e avrei giurato di averlo sentito sbuffare a bassa voce. Non ebbi il tempo di rendermene conto che, appena girai di poco lo sguardo, lui era difronte a me.
«Hai davvero intenzione di mandarmi via senza salutarmi?» chiese lui, la frase era probabilmente ironica, ma il suo tono appariva decisamente serio.
Non ci avrebbe messo molto a notare che stavo evitando il suo sguardo, non riuscivo ad arrivare ai suoi occhi.
«Moon guardami» ordinò duramenteRimasi immobile, non mossi un muscolo. Fu allora che prese il mio viso e lo alzò con forza dal mento, costringendomi a guardare completamente le sue iridi color ghiaccio.
Il suo viso si rilassò immediatamente alla vista dei miei occhi spenti, probabilmente anche un po' lucidi, la mascella non era più tesa e la fronte non era più aggrottata.«Ti va di accompagnarmi alla Torre di Astronomia?» domandò addolcendo il tono di voce e scrutandomi con gli occhioni. Io mi limitai ad annuire silenziosa.
Prese le mie dita tra la sua mano e mi "trascinò" per tutto il Castello. Non spiccicai parola, si udivano a malapena i nostri respiri e rimbombava solo il rumore dei nostri passi.
Quando arrivammo in cima mi sembrò di aver terminato il tragitto più lungo mai percorso, il tempo andava a rallentatore.«Dannazione Moon! Ma vuoi parlare?» sbraitò Draco all'improvviso. Sembrava un urlo, era stato così inaspettato da farmi muovere qualche passo indietro dallo spavento, il silenzio che ci circondava pareva far da eco alle sue parole.
«Ma cosa vuoi che ti dica? Hai appena chiuso con me, vuoi lasciarmi in pace almeno?» sbottai innervosita dal suo comportamento.
Avevo sempre cercato di comprendere ogni sua scelta, ogni suo stato d'animo perché mi aveva promesso che saremmo rimasti insieme.
Aveva rovinato tutto, aveva distrutto la nostra storia e la mia rabbia aveva preso il posto del dolore, almeno per quel momento.«Oh perdonami principessa, devi sfogarti con un bel film d'amore e una scatola di cioccolatini come tutte le ragazze dopo la fine di una storia?» chiese ironico in tono sprezzante.
Aveva davvero detto una cosa del genere?
Mi aveva davvero risposto in quel modo?
E sopratutto, era davvero lui quello arrabbiato?«Vaffanculo Malfoy» sputai con tutto l'odio che provavo in quel momento. Stava deridendo il semplice fatto che io stessi in silenzio per cercare di metabolizzare che stava finendo per me il legame più importante della mia vita, sembrava solo che per lui non fosse lo stesso.
«No Potter, vaffanculo tu» disse avvicinandosi al mio viso «E maledetto il giorno in cui mi sono innamorato di te»
Oh Draco, cosa avevi fatto.
Ero pronta ad andarmene, ma come potevo dopo quella frase rimanere in silenzio?«Sai che c'è? Quella parte di te che avevi deciso di mostrarmi valeva moltissimo, quel Draco che avrebbe preso le stelle e me le avrebbe portate qui, se necessario, lui avrebbe lottato per noi, fino alla fine. Io mi sono innamorata di lui, e se è quest'altro il Draco che hai scelto di essere, forse merito di meglio, forse merito qualcun altro»
Il mio tono era calmo, era impassibile, razionale e distaccato. Onore alla Serpe che era in me, Salazar sarebbe stato davvero fiero.
«E pensi che io non lo sappia?» gridò rabbioso, così tanto che le pareti mi sembrarono tremare «Lo so benissimo che meriti di meglio»
Strinse un pugno i una stretta potente e, la mano libera, la passò tra i capelli, rovinando il lavoro fatto dalla lacca e spettinandoli completamente.
Si avvicinò a passo svelto verso di me, per un istante ebbi quasi paura.
«Ho provato ad essere altruista, ma non lo sono, non lo sarò mai Moon, mai» disse leccandosi le labbra «Tu meriti il principe azzurro che hai sempre sognato, io non la merito una come te ma sai una cosa?»Fece una risatina isterica e prese fiato, avvicinandosi ancora, se possibile, di più a me, costringendomi ad attaccare il corpo alla parete fredda.
«Non me ne frega assolutamente niente, non voglio vederti con un altro, non riesco ad augurarti di trovare qualcuno ed essere felice se il tuo uomo non sono io, non riesco nemmeno a immaginare che un altro possa toccarti, sfiorarti, baciarti o stringerti come faccio io»«Tu sei mia Potter, mia e di nessun altro» sussurrò a un centimetro dal mio viso.
Poggiò la sua fronte alla mia e sembrò addolcirsi nel pronunciare l'ultima frase.
Era frustrato dalla situazione, la rabbia, lo stress, il dolore, tutte le emozioni che lo avevano travolto nei giorni passati le riversò interamente nella discussione, non riuscì a trattenere quella dannata boccaccia.Mi uccideva vederlo così, avrei voluto stargli accanto, dargli il mondo.
Ma lui, ancora una volta, spingeva fuori le persone dalla su vita, spingeva fuori me.Aveva preferito lasciarmi andare e due paroline non avrebbero cancellato questo, non gli avrebbero fatto cambiare idea, non sarebbe tornato con me, e io non potevo permettermi di restare legata a lui per sempre con la consapevolezza che a lottare ero da sola, che lui, si era già arreso in partenza.
Con le poche forze rimaste lo allontanai dal mio corpo, lo vidi perplesso dal gesto e divenne ancora più confuso quando notò le lacrime sulle mie gote.
«I-io...io n-non sono più tua Draco»
Fu allora che mi resi conto che eravamo riusciti a distruggere tutto, e sopratutto, a distruggerci l'un l'altro.
***
Spazio Autrice: ciaoo! come state?
volevo informarvi del fatto che, essendo il primo libro quasi a 100mila letture, ho deciso di revisionare totalmente l'intera storia, senza cambiare nulla nella trama ovviamente, ma semplicemente migliorare alcuni capitoli che sono scritti decisamente peggio di questi ultimi, anche per arricchirli un po'.
spero siate soddisfatti/e della storia!💘
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Piccola Mezzosangue 4 || Draco Malfoy
RomanceQUARTO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** L'anno precedente per Moon si era concluso nel più strano dei modi; la perdita di Sirius avrebbe lasciato in lei un vuoto incolmabile, ma la vicinanza della sua famiglia e dei suoi amici, sarebbe...