ventesimo

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Sto facendo girare il cucchiaino nella tazza da tè da almeno venti minuti. Inutilmente, perché non ho messo neanche lo zucchero. La bevanda sarà sicuramente fredda ora, ma continuo.

-Vuoi creare un tornado?-
-Michael, quello è fatto con l'aria.- Adele sospira esasperata, prima di sedersi al tavolo della colazione.
-E allora come si chiamano in acqua?-

-Trombe marine.- continuo a girare il tè, lanciando occhiate alla porta d'ingresso della sala. Se loro due sono già qui, dovrebbe arrivare anche Calum. A meno che non abbia deciso di ignorarmi completamente. Ma potrebbe saltare tutti i pasti solo perché non vuole vedermi? E soprattutto, davvero non vuole vedermi?

-Quindi, prima che arrivi Calum, raccontaci com'è andata la cena ieri sera?- chiede gentilmente Adele.
Non so se rispondere. O meglio, non so cosa rispondere. Bene? Male? È andata bene ma dopo è andata male. Non so cosa sia successo, ma a quanto pare non è colpa mia e quindi di Calum? Non doveva baciarmi perché è fidanzato. E allora perché l'ha fatto, non è un aninale che non sa resistere ai propri impulsi. È capace di fare delle scelte. Beh in effetti ha scelto di "non illudermi"... subito dopo averlo fatto senza rimorsi, sì, nessun problema.

-Bec, attenta...- dolcemente, Michael mi ferma il polso.
Abbasso lo sguardo e vedo una grande macchia scura sulla tovaglia bianca, girando il tè, devo averlo fatto uscire dalla tazza. Noto lo sguardo di Michael un po' preoccupato, perciò gli sorrido, cercando di minimizzare tutto.
-Prendo qualcosa per asciugare, ops.-

Mi avvicino al bancone del buffet per cercare dei tovaglioli, ma ecco che dall'entrata vedo spuntare Calum. Sento un peso nel petto, come una corda che stringe la gabbia toracica, distolgo allora subito lo sguardo. Mi maledico, perché non riesco a trovare niente che possa asciugare un minimo la tovaglia e il fatto che sia arrivato Calum mi mette fretta perché non lo voglio incontrare, almeno fin quando non sarò seduta al tavolo.

Finalmente li vedo: tovaglioli. Ne prendo un paio e cerco di tornare velocemente al mio posto. Mi volto e, grazie al mio essere estremamente impacciata, mi scontro con qualcuno.
Il respiro mi ai blocca in gola, davanti a me c'è Calum, che tiene in mano una grande tazza vuota, perché il caffè che conteneva è tutto rovesciato sulla maglietta del moro e sul pavimento.
Mi copro la bocca, mortificata e imbarazzata, non riesco a guardare da un'altra parte e ho la sgradevole sensazione che tutta la sala ci stia fissando, ma non ho il coraggio di guardarmi intorno per confermarmi o smentirmi.

Calum guarda l'enorme macchia scura sulla sua maglietta chiara, ha una stampa di una band nel centro e il caffè sembra aver aggiunto un murales di sfondo all'immagine, poi i suoi occhi si puntano nei miei. Non riesco a decifrare la sua espressione, sembra che non respiri neanche.
-Beh buongiorno anche a te.- dice sorridendo e io mi sento più che frastornata.
-Calum, mi spiace tanto...- ma non riesco a trattenere un accenno di risata.
Lui mi blocca -Ti perdono se mi porti un altro caffè al tavolo, mentre io vado a cambiarmi la maglietta- un altro sorriso, poi poggia la tazza sul buffet ed esce per andarsi a cambiare.

Solo in quel momento mi guardo intorno e vedo che nessuno si è interessato al piccolo incidente, a parte un cameriere dai capelli color miele, legati in un codino, che sta arrivando per passare lo straccio. Le faccio un cenno di scuse e subito mi ricompongo, poi faccio preparare un caffè per Calum.

-Ci hai messo talmente tanto che le macchie di tè si sono seccate.- dice Michael, poi si accorge della mia espressione. -Che, hai visto un fantasma?-
-Eh quasi.-
-Siediti, ti vedo un po' pallida.- Adele mi fa segno, picchiettando sul tavolo.
E il mio tè è freddino, mi butto sullo yogurt con i cereali.

-Eccomi, scusate.- Calum si siede con noi, spettinato più di prima.
-Abbiamo quasi finito, Cal, vai a dormire prima la sera.- 
Dopo la frase di Adele, volutamente detta per scatenare una qualche reazione, colgo un guizzo negli occhi del ragazzo, ma non riesco a decifrarlo, rabbia? fastidio? è divertito?
Prende in mano il caffè che avevo portato al tavolo, lanciandomi un'occhiata da sopra il bordo della tazza che mi fa scendere un brivido in tutto il corpo, in qualche modo la ricambio.

-Oggi dove andiamo?- chiede, interrompendo finalmente la nostra connessione e guardando sua nonna.
Michael prende la parola. -Abbiamo ancora un paio di puntini rossi, dopodiché...- guarda Adele, che annuisce ma non dice altro se non: -Andiamo allora, sono già le dieci.-

***

-Ecco, gira a destra. A destra! DESTRA!-
-Scusa, Colombo, mi sono distratto, ho visto un gatto a bordo strada.-

-Sì, ma se ti dico "destra", tu gira, gatto o non gatto. E poi quale gatto? Non ho visto nulla io.-

-No, probabilmente era solo l'ombra del tuo naso. Copre il sole.-

Calum si passa una mano tra i capelli, sbuffando. Probabilmente si sta pentendo di aver lasciato guidare Michael oggi, ma ha detto di avere un forte mal di testa e non voleva mettersi al volante.

-Pensavo avessi ormai imparato a dire "Calum".-
-Sì, ma è un nome orribile, preferisco Corrado.-

-Non dovremmo girare alla prossima? Michael rallenta.- Adele si sporge in avanti, dando una pacca sulla spalla dell'autista meno adatto a fare l'autista sulla faccia della Terra.

-Aaah! Perché mi tocchi? Mi metti ansia!-

-Voglio scendere da questa macchina.- Calum fa il gesto di tirare una testata sulla sua portiera.
Io sospiro, sono d'accordo con la sua affermazione, ma non lo esprimerò ad alta voce.

Finalmente Michael svolta in un viale alberato che sembra infinito, continua oltre le colline, oltre i prati verdi fino a confondersi con l'orizzonte.
A destra e a sinistra ci sono grandi ville, fattorie e fienili, pascoli con decine e decine di mucche, asini, cavalli.
Continuiamo per questa strada per un po', poco più di mezz'ora, poi il paesaggio cambia e i pascoli vengono sostituiti da vigneti di uva rossa, anche questi talmente ampi da sembrare infiniti.

Adele indica da sopra la spalla del nipote un cartello sulla strada: Degustazione di vini e aperitivi alla Cascina Da Massimo! Tutti i giorni dalle ore 11:00 fino a tarda notte!
-Ci fermiamo? Ho bisogno di bere.-
-Brava nonna, sono d'accordo.-

Seguiamo i cartelli e le frecce disegnate sopra, fino ad una strada sterrata che passa in mezzo alle vigne. Noto che stanno raccogliendo i grappoli solo in alcuni filari, segno che probabilmente ci sono diversi tipi di uva e quindi diversi vini. Tra che vendemmia ci sono ragazzi, uomini adulti, mamme con i figli piccoli, anziani e tutti ridono e, grazie al finestrino abbassato dalla parte di Michael, si sente qualcuno cantare.

-Che bello, ragazzi...- inizia Adele. -Avevo proprio voglia di... Fermati Michael! Fermo!-
Confuso, il fotografo fa come gli è stato detto e subito Adele scende dall'auto, seguita da noi tre. Assurdo quanto possa camminare veloce una donna così anziana. Michael fatica a starle dietro.

Adele si ferma davanti ad un filare, dove lavorano tre o quattro ragazzi, tutti in canottiera o a petto nudo, con le spalle e la faccia bruciate dal sole e grondanti di sudore. Ma c'è qualcosa di stupendo in quei volti, tanto che non riesco a distogliere lo sguardo. O almeno fin quando Adele non sussurra: -Luca...-



EHI
Sono viva giuro, ho appena dato l'esame (più noioso dell'anno) e allora festeggio così! Alle 23.40 di lunedì ok
Non fate caso agli errori, magari li correggo domani aaahhh

Finalmente è successo qualcosa OOHHHH LUCA LUKE che bello
Ma il drama tra Calum e Rebecca è ancora abbastanza confuso e l'unico che potrebbe avere un lampo di genio per risolverlo è Michael, insomma siamo messi malissimo

Ci avviciniamo alla fine e devo dire che quasi mi spiace

Ma comunque buonanotte✨

Giada





Verona || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora