-Il primo Luca della giornata è andato!- Michael cerca di sdrammatizzare, urlando in modo esageratamente felice, mentre tutti e quattro camminiamo nella strada sterrata che passa attraverso campi di girasoli, allontanandoci dalla casa di quest altro Luca Emmingo.
-Sembra che tu stia parlando di flaconi di shampoo.- ribatte Calum.
-Perché proprio shampoo?-
-Perché ora voglio farmi una doccia per levarmi di dosso la puzza di sigari di quella casa.--Carlo, non ti facevo così schizzinoso.-
-Calum. E comunque mi dà fastidio, posso?-
-Ehm, ragazzi...- provo ad intromettermi.
-Oh scusa, principessa, vado subito a comprarti del profumo di Dior.-
Calum lo guarda, fulminandolo all'istante -Ricambierò il favore, Testa Pelata.-
-Per tua informazione, ho ancora una massa voluminosissima di capelli in testa, non cadranno neanche fra 4 tinte.-
-Cavoli,- Calum si finge sorpreso. -intendi, dureranno ancora 4 giorni!-Ne ho abbastanza -Sentite, se avete voglia di litigare, usate i coltelli, mal che vada morirà solo uno di voi, ma in qualsiasi caso eviterete a tutti gli altri di sentire le vostre lamentele.-
Calum tossisce, imbarazzato, Michael prova a parlare, ma lo blocco subito. -Zitto.-
Adele non dice nulla, cammina sulla strada poderale guardando davanti a sé.
Siamo stati da questo ultimo Luca, troppo giovane per essere l'uomo che cerchiamo, ma ci ha chiesto qualcosa in più sulla nostra "missione" (così l'ha chiamata). Peccato che casa sua puzzasse come la cappa di un camino. Sento ancora l'odore sui miei capelli.
Finalmente l'anziana signora si gira verso i ragazzi, lanciando a Calum uno sguardo che non ha bisogno di spiegazioni. Il volto del moro si contrae in una smorfia sempre più a disagio, finché non si rivolge al mio amico.-Scusa Michael.- borbotta.
Adele lancia l'occhiata anche al fotografo, che subito risponde: -Scusa Calum.- E si stringono la mano.
-Due bambini- mi trovo a borbottare. Oggi sono particolarmente esasperata, sarà che non mi sono alzata particolarmente bene, che Calum voleva dirmi una cosa importante ma è stato interrotto, che il cielo ora è nuvoloso. Tutto questo contribuisce a rendermi facilmente irritabile.
-Non dobbiamo neanche prendere la macchina per raggiungere la prossima meta!- Micharl indica una casa di mattoni, poco lontano da noi, ai margini di una collina verdeggiante.
-Sicuro sia quella?- Calum cerca di sbirciare il telefono del biondo, con scarsi risultati.
Michael annuisce, ripetendo l'indirizzo a voce alta e indicando un cartello davanti a noi, posto all'incrocio della poderale con la stradina che porta verso la casetta. La via è la stessa.
-Perfetto, andiamo.- Adele è la prima ad incamminarsi in quella direzione.Bussiamo alla porta di legno quattro, cinque volte, prima di arrenderci e constatare che non c'è nessuno.
Calum e Michael discutono su cosa fare, ovviamente, mentre Adele li ascolta poco attentamente.Io mi guardo intorno. L'erba del prato davanti all'entrata è molto alta e secca, segno che nessuno se ne prende cura da un po', ci sono dei pezzi di legno marcio accatastati sulla sinistra, appoggiati alla parete di mattoni, travi grandi come la porta ma anche rametti di varie dimensioni. Alla mia destra, invece, noto varie cianfrusaglie: vetri rotti, copertoni alti quanto me, sedie rotte.
Un brivido mi attraversa la schiena.-Ragazzi... sicuri di aver bussato alla casa giusta?-
Michael sbuffa -Certo, Bec. Non sono mica scemo.- Gli lancio un'occhiataccia. -Voglio dire, ho controllato bene un po' di volte, sono sicuro.-
-Io ci riprovo.- Calum batte ancora più forte sulla vecchia porta.-Chi cercate?- una voce ci fa sussultare tutti quanti. Ci voltiamo. Un ragazzo riccio, in sella ad una bicicletta rossa ci sta fissando con un sorriso educato.
Un momento.
-Ashton?-
-No, ma ditemi: avete bisogno?-
Io sono convintissima che sia Ashton. Capelli ricci color del miele, fossette sulle guance, occhi tendenti al verde, mani grandi. È lui. Assurdo. Ma ormai ci ho rinunciato.-Cercavamo Luca Emmingo.- risponde Adele, la voce flebile.
-Oh.- Ashton (o il suo sosia) si schiarisce la voce. -Non è più qui da un po' di tempo.-
-Puoi portarci da lui?-
-Certo, seguitemi. Avete la macchina?-Dopo pochi minuti durante i quali seguiamo il riccio lungo un'altra stradina polverosa (in macchina, questa volta), raggiungiamo una biforcazione e il ragazzo ci fa segno di svoltare a destra, salutandoci e continuando a pedalare spensierato.
-Ma questo ragazzo...- inizia Calum scendendo dall'auto. -L'ho già visto.-
Mi volto con un'espressione tra l'esasperato e il sconvolto, sbattendo leggermente più forte del dovuto la portiera. È serio?
-Secondo me ci sta seguendo dall'inizio.- dice Michael, che sta sgranocchiando qualcosa trovato tra i sedili, ma non mi sono messa ad indagare di cosa si tratti.
-Dici tipo stalker? Sembra così gentile...-
-È così che iniziano i film sui serial killer, non lo sai, Jackie Chan?-
-Finitela.- sentenzia la nonna.Solo adesso noto dove siamo: abbiamo parcheggiato in una piazzola di erba schiacciata, probabilmente da altre macchine. Davanti a noi si erge un cancello in ferro battuto, dipinto di nero, che sarà alto più di due metri, così come il muro di pietra che circonda ciò che il cancello racchiude.
Un altro brivido.
-Ci manca solo la nebbia.- Michael ha finalmente finito di masticare, prova a fare una battuta ma la voce gli esce tremante.
-Entriamo.- propongo e, dato che nessuno si decide a prendere l'iniziativa, spingo lentamente il cancello.È un cimitero.
Lapidi di pietra grigia spuntano dalla terra, posizionate in file parallele perfette, sia a destra che a sinistra. Non è troppo grande, ma basta per metterci a disagio tutti e quattro.
Nessuno fiata. Nemmeno quando Adele si ferma davanti ad una lapide, col nome di Luca scritto sopra e cade in ginocchio, silenziosamente. E resta lì, immobile, a fissare il nome o la foto impressi sul marmo freddo.Non so per quanto tempo siamo rimasti fermi a fissare il nulla. Il mio sguardo è rivolto in basso, verso Adele, ma non guardo lei, sono troppo presa dalle domande che mi assillano la mente.
E se dovesse finire così? Che razza di storia sarebbe? Adele ora è distrutta dal dolore o non ha riconosciuto il tizio nella foto? Che senso ha avuto fare tutto questo viaggio per poi finire con una tomba davanti? L'amore eterno in cui sperava Adele non esiste, davvero?AN
Buongiorgioooo
Anche a lavoro sono riuscita a scrivere qualcosa! Pazzesko, son contenta.E nulla, adesso che succede? Adele se ne torna a casa? Calum che dirà? Michael la smetterà di mangiare lo schifo?
Penso che non manchi tanto alla fine, tra l'altro TAN TAN TAAAN
Dopo queste domande e questa bella botta d'ansia, spero stiate tutti/e bene, tanti biscotti, baci e alla prossima
-Giada
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Verona || Calum Hood
Fanfiction"Siamo nella città dell'amore! Come fai ad essere così triste?" "Non credo nell'amore." "La prendo come una sfida." Dove una ragazza decide di accompagnare una signora anziana e suo nipote alla ricerca del suo vecchio amore. [Ispirato a "Letters to...