sesto

157 17 2
                                    

Salutando le altre Giuliette, ho scoperto che questa non era la prima volta che qualche destinatario delle lettere veniva a far loro visita, non sempre per ringraziare, però era la prima volta che qualcuno veniva per partire in una "missione" così.

-Buona fortuna- dice Serena, dopo che le altre hanno ripetuto le stesse parole, nel salutarmi. Mi mette tra le mani una barretta di cioccolato. -Questa, per il viaggio, per lo stress, insomma, per ricaricarti di buon umore-

La ringrazio, poi saluto tutte le donne ancora una volta ed esco, pronta a partire con Adele e il suo nipote neozelandese (a quanto pare).

Michael è già accanto alla macchina grigia, con le valigie. Sì, l'ho obbligato a portare anche la mia, dovendo partire subito, non avevo tempo di tornare in hotel e riempire per bene la mia...
Okay, non avevo voglia.

Ma il biondino sembra non pensarci neanche, chiacchiera con Calum, ma lancia occhiate perplesse alla signora anziana.
Vedendomi, sembra illuminarsi, spalancando la bocca.

Guardo i miei jeans, ho la cerniera aperta? No, nulla. Allora cosa...

-Bec.- sussurra Michael. Ma che ha adesso?

Lo guardo, aspettando che dica qualcosa.

-Posso...?- mi indica. O meglio, indica la mia mano destra, in cui tengo... -Cioccolato- sussurra, come in trance.

Gli porgo la tavoletta di cioccolato al latte, sapevo già che me l'avrebbe finita lui, speravo solo non così presto.
Santissimi numi.

-Allora, che dite, siete pronti a partire alla ricerca dell'Amore perduto?- Adele brandisce il suo bastone da passeggio come una spada, indicando l'orizzonte.

Sono sincera, non riesco ad inquadrarla totalmente.

Michael si porta alla bocca un quadratino di cioccolata, già sbavando di piacere, ma lei lo ferma subito, picchiando il bastone sulla mano del mio amico.

-Ehi! Malissimo- geme lui, agitando la mano per aria, come per far tornare in vita le dita.

-Non salirai sulla mia macchina con le mani sporche di cioccolato!-

Calum si fa avanti: -In realtà è la mia macc...-

Adele non lo lascia finire e ordina a tutti di salire. Non me lo faccio ripetere un'altra volta e mi metto dietro al sedile dell'autista, che in questo caso è Calum. Sua nonna si siede accanto a lui e Michael accanto a me.

-Ho un'idea di dove possa essere Luca- Adele torna seria, come se si fosse persa nei ricordi lontani. Poi si gira verso i sedili posteriori. -Andremo alla vecchia villa di famiglia, magari troviamo qualcuno che può aiutarci-

Nessuno obietta, perciò Calum mette in moto e ci dirigiamo fuori dalla bella Verona.

***

È Adele a rompere il silenzio per prima.

-Dunque, voi due- lancia uno sguardo a me e a Michael attraverso lo specchietto retrovisore -siete fidanzati?-

Io strabuzzo gli occhi, Michael fa un verso stridulo, a metà tra una risata e un urletto, mentre cerca di ingoiare il pezzo di cioccolato che gli è andato di traverso, iniziando a tossire come un asmatico allergico alle graminacee durante il periodo dei pollini.

-Ora vomito-

-Oh, grazie Michael, bastava dire che non mi trovi carina-

-No- tossisce -Soffoco. Cioccolato in gola- gli do qualche pacca sulla schiena, cercando di farlo riprendere.

Dopo tre o quattro colpi ben assestati, sputa qualcosa sui tappetini dell'auto e sembra stare meglio. Entrambi ci guardiamo disgustati e subito alziamo lo sguardo, sperando che nessun altro abbia visto lo schifo che la bocca di Michael ha espulso, soprattutto la cara nonnina. Calum sembra trattenere un sorriso divertito.
Mi appunto mentalmente di pulire dopo.

-No, siamo colleghi- rispondo, molto imbarazzata -Io scrivo articoli e lui... fa delle belle foto-

-Sono il migliore- prova a vantarsi il mio amico.

-Non esageriamo- tossicchio.

-Oh, capisco- anche lei ridacchia come il nipote. -Calum invece è fidanzato da un anno quasi, giusto, caro?-

Calum sembra in imbarazzo, è la prima volta che lo vedo leggermente arrossire. -Sì, nonna, ma mhh- probabilmente è un po' seccato che la nonna dica così apertamente gli affari suoi, ma non vuole farglielo percepire.

-Cavolo, ma come fate?- chiedo curiosa.

-A fare?- Calum inarca un sopracciglio.

-A baciarvi, con il naso che hai deve essere un casino-

Calum boccheggia, il rossore dell'imbarazzo fa spazio a quello della rabbia. -Ma perché- borbotta, ma non sembra una domanda vera. -A lei piace il mio naso, anzi, le piaccio tutto- dice, sottolineando l'ultima parola.

Alzo le spalle, a me sembrava una domanda lecita.

Ma Adele ancora non è soddisfatta. -Quindi non siete fidanzati-

Michael sembra offeso -Io sì! Ma non con lei...-

-Sì, sì, va bene, ne parliamo dopo.- fa di nuovo il gesto di agitare la mano in aria, come per scacciare una mosca -Rebecca, quindi tu non sei fidanzata?-

Ecco la domanda che più mi mette ansia. Quando rispondo, non è mai abbastanza, continuano a farmi domande su domande: perché? perché?, a cui ovviamente evito di rispondere tirando fuori argomenti a caso. Non mi piace questa domanda, men che meno mi piace l'argomento.

-No.- prima che Adele possa formulare il primo "perché", continuo io -Sapete che una volta ho conosciuto un bambino che non poteva mangiare il pistacchio, le poche volte che l'ha assaggiato doveva correre in bagno. Non è un vero peccato avere questa allergia?-

Adele e Michael iniziano a discutere della cosa, con la vecchietta che risponde a Michael che "non capisce niente, l'intestino è una cosa fragile" e lui che si difende dicendo "il pistacchio è vita, se io fossi allergico, preferirei morire piuttosto che vivere in un mondo senza pistacchio".
Ma noto lo sguardo di Calum che a tratti si ferma ancora su di me, il sopracciglio inarcato e una certa curiosità negli occhi, evidentemente non è facile sviarlo dai discorsi.

Stiamo attraversando immensi campi di granturco, su una strada poco trafficata.

-Adele, hai voglia di raccontarci la storia di te e Luca? Se te la senti...- Ho in mano il taccuino per gli appunti, ma, a parte l'articolo, sono quasi veramente interessata a sentire la sua storia.

L'anziana signora sorride -Con piacere.-

Verona || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora