Sono tornata a casa da due settimane. Ho portato l'articolo su Adele e la ricerca di Luca in redazione, già ieri. Styles ha detto che l'unico modo per renderlo ancora più carino poteva essere metterci sopra del glitter, ma, non essendo possibile, l'avrebbe solamente pubblicato così com'è. L'ho preso per un complimento.
Non ho più avuto notizie su Adele, Luca, Luke e Calum. Avrei potuto chiedere a Michael, ma, ad essere sincera, lo sto evitando come la peste appunto perché non voglio sapere niente su nessuno di loro, ho paura della reazione che potrei avere. Mi farebbe solo salire la nostalgia e non è il momento, proprio ora che mi sono decisa ad andare avanti a vivere la mia vita, prendendo questa esperienza bellissima così com'è: stupenda, ma comunque passata. Così, ogni volta che lo incrocio per i corridoi della redazione, cambio direzione, entro in una stanza, nel bagno, mi nascondo dietro un attaccapanni o dietro al bicchiere del caffè o faccio finta di avere un'urgente chiamata al telefono. Anche se in questi ultimi giorni non l'ho più incontrato, forse ho finalmente imparato i suoi orari di lavoro e riesco a scamparla.
Entro in casa e poso la borsa sul mobile dell'entrata con un sospiro. Prima di salire le scale che portano al mio piano, ho visto che avevo della posta, probabilmente era ferma lì da un paio di giorni, perché per poco non usciva dalla buca. Mi passo una mano sulla fronte, stanca, prima di sedermi sul divano e guardare le varie buste: bolletta, biglietto di auguri di Natale da parte di mio fratello, bolletta, invito al matrimonio di Adele e Luca, bolletta e cartolina.
Mi blocco. Un invito ad un matrimonio. Di Adele e Luca. Torno subito su questa busta e leggo: Gentile Rebecca, ti invitiamo al nostro (ri-)matrimonio che si terrà il 14 Maggio, alla villa della famiglia Emmingo. Ti aspettiamo per condividere con te la nostra gioia, Adele & Luca.
Lo rileggo un paio di volte, mi sembra comunque di non metabolizzarlo. Il 6 maggio... Guardo il calendario e mi prende un tuffo al cuore. Ecco perché Michael non si vedeva al lavoro. Il 14 maggio è domani.
Faccio una valigia veloce, con un po' di tutto dentro, anche se sicuramente avrò dimenticato qualcosa. Mentre prendo un taxi per andare in aeroporto, prenoto un hotel per la notte, o per le poche ore che riuscirò a dormire, e mi appunto le cose da fare domani mattina, prima della cerimonia, che, c'è scritto, sarà alle 11:00. Il vestito ce l'ho, è lungo fin sotto le ginocchia, morbido, con un lieve spacco laterale, di un azzurro particolare, come il cielo del primo mattino; l'ho usato solo una volta e lo tengo per le occasioni speciali, infilarlo in valigia è stato automatico. I miei capelli sono un disastro, ma non ho tempo per farmi la piega o qualsiasi acconciatura decente. Ho un regalo per i due sposi ormai pronto da un po', appena sono tornata a casa l'ho trovato e gliel'ho preso, sperando un giorno di rincontrarli: è un piccolo scrigno con dentro un testo e un quadretto: una pergamena con uno spezzone di Shakespeare, Romeo e Giulietta, una delle scene più famose, quella del balcone, mentre il quadro raffigura una delle tante rappresentazioni di questo episodio.
So di aver dimenticato qualcosa di importante, ma non mi viene in mente, fin quando non ripenso agli invitati: Calum. Lui ci sarà sicuramente.
Ammetto di aver pensato molto a lui, soprattutto dopo che mi è arrivata una lettera da parte di Adele, un paio di giorni dopo essere tornata. Parlava di lui, di me e di amore. L'ho subito accantonata in un angolo della memoria e della stanza, cercando di non pensarci troppo, come con l'evitare Michael. Ma ora tutte quelle sue frasi mi rimbombano in testa come campane: "Ho già sperimentato lo sguardo dell'innamoramento e quello dell'amore. Addirittura due volte. Posso dirti che quello che vedevo splendere in mezzo a voi due era proprio quell'intensità, quel colore, quella luce." oppure "Lui ha bisogno d'amore, ma non se ne rendeva conto, fin quando non sei arrivata tu".
Improvvisamente mi avvolge un'ondata di tristezza, me la sento nel petto, dove mi crea un grosso vuoto. Non so come affrontarlo, come guardarlo, gli dovrò dire qualcosa però. Gli voglio dire...
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Verona || Calum Hood
Hayran Kurgu"Siamo nella città dell'amore! Come fai ad essere così triste?" "Non credo nell'amore." "La prendo come una sfida." Dove una ragazza decide di accompagnare una signora anziana e suo nipote alla ricerca del suo vecchio amore. [Ispirato a "Letters to...