-È orribile.-
-Grazie, signore, lei sì che sa come aiutare la mia autostima.- alzo gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto.
Il mio capo redattore ha letto l'articolo sul matrimonio svolto in quella chiesa diroccata. Mi ha convocata subito nel suo ufficio, perché voleva parlarmi del mio prossimo compito. Ma già immagino quale sarà il mio "prossimo compito". Mi vedo già su un marciapiede ad elemosinare qualsiasi cosa, con una faccia sofferente e disillusa ormai.
-Voglio dire...-sospira il signor Styles. -È bello, scritto bene, belle descrizioni e tutto... ma non c'è passione-
-Passione- ripeto. Mi sta prendendo in giro? Che passione avrei dovuto mettere in una descrizione di una chiesa. -Signore, Lei mi ha chiesto di fare un articolo su come si è svolto il matrimonio nella chiesa antica, inutilizzata da anni. Il fulcro era la chiesa, non il matrimonio in sé, no?-
-Sì, ma...- sospira ancora, più pesantemente, non sapendo come ribattere. Poi sembra risvegliarsi da un sogno, spalanca gli occhi e mi fissa.
Inarco un sopracciglio. Che idea malsana gli è venuta in mente questa volta? Qualche mese fa, dopo avermi guardato con quello stesso sguardo, mi ha spedito in mezzo al mare a fare una nuotata per "rinfrescare i pensieri". E con spedito in mezzo al mare intendo proprio che con un elicottero mi ha fatta sorvolare la distesa d'acqua, per poi farmi fare un volo col paracadute dritta tra le onde.
Freschissimi pensieri mi sono saltati alla mente, devo dire.
È il suo modus operandi da anni, tutti in redazione si sono abituati ai suoi metodi.
Ciò non toglie che quello sguardo mi provoca sempre un brivido di ansia lungo la schiena.-Ho un'idea- esulta Styles, come temevo, mentre si alza dalla sedia girevole, spingendola all'indietro. -Andrai a fare una vacanza-
Prego che non sia in mezzo al mare.
-A Verona! E lì cercherai ispirazione per un articolo... che deve riguardare l'amore-
Mi sembra banale, Verona è "la città dell'amore", patria di Romeo e Giulietta, sospiri, dichiarazioni, baci rubati aleggiano per le vie della città da secoli. Davvero sarà questo il mio compito?
-E Michael verrà con te-
Boccheggio, non sapendo bene cosa dire, ma alla fine accetto, in fondo io non so fare le foto, Michael invece è un mago. Un mago imbranato, ingenuo e vagamente irritante, ma è bravo.
-Okay, ma voglio due stanze separate con mura insonorizzate-
***
-Ohh sono così eccitato! Che forza, una vacanza!-
Alzo gli occhi al cielo -Non è una vacanza, dobbiamo lavorare...- lascio la frase in sospeso, non sapendo bene su cosa, o come...
Camminiamo per i vicoli della città, cercando l'hotel, ma un po' mi perdo a guardare le case, le piante rampicanti che le ornano, i fiori sui balconi... questa città è magnifica. Michael continua a fotografare, mormorando quanto sia entusiasta, quanto sia bello essere lì e quanto vengano bene le foto.
-Nooooo vabbè- Michael si lascia sfuggire un sospiro di sorpresa molto rumoroso, puntando il dito verso un arco di pietre poco lontano da noi. -La casa di Giulietta! Dobbiamo andare- mi prende per un braccio, senza che possa neanche elaborare quello che ha detto.
Passiamo sotto l'arco, che si rivela essere un portico, per poi ritrovarci in una piazzetta, fatta con gli stessi mattoni rossi delle mura delle altre case. Sulla destra c'è la facciata di un palazzo, con un solo piccolo balconcino, di un colore più chiaro rispetto alle pietre che lo circondano. Una statua di bronzo di una ragazza invece sta ritta sulla sinistra della piazza, qualche turista sale sul piedistallo, per fare una foto con la statua, alcuni pongono le mani sul seno scoperto della donna. Ma la mia attenzione è totalmente rivolta su una parete completamente bianca, avvicinandomi, capisco il perché: è piena di foglietti, leggere, post-it, fogli di quaderno strappati... tutti iniziano allo stesso modo: "Cara Giulietta..." e parlano di storie finite, mai iniziate, fantasie, tradimenti... insomma di amore in ogni sua sfaccettatura.
Mi siedo su una panchina lì vicino. Credo di aver trovato il luogo che potrebbe darmi l'ispirazione.
AN
premetto che non sono mai stata a Verona (ma conto di andarci presto eheh) quindi se sbaglio le disposizioni delle cose PERDONATEMI, ci provo, le correggerò
so che fin'ora sembra un po' noioso, ma tra poco inizia la vera storia, con un bel po' di presabbene
a presto,
Giada
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Verona || Calum Hood
Hayran Kurgu"Siamo nella città dell'amore! Come fai ad essere così triste?" "Non credo nell'amore." "La prendo come una sfida." Dove una ragazza decide di accompagnare una signora anziana e suo nipote alla ricerca del suo vecchio amore. [Ispirato a "Letters to...