ventiduesimo

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Calum si alza da tavola e si siede nuovamente su una sedia, poco più lontano, per poter suonare la chitarra con più comodità.
Sorride quando tutte le persone riunite per la cena iniziano ad applaudirlo, come per dargli la forza di iniziare.
Calum rivolge uno sguardo veloce alla tavolata e per qualche secondo in più si ferma su Adele, che gli sorride, e su di me, che gli faccio cenno di iniziare.
Ed ecco che inizia a muovere le dita sulle corde. È una melodia vivace, allegra, e poi inizia a cantare, con una voce piacevolmente bassa.

Peace be still, my darlin'
All is well, my darlin'
Your anxious heart may as well be stone
Oh it weighs you down deeper than you know
Yeah it weighs you down deeper than you know

Peace be still, my darlin'
All is well, my darlin'
Your anxious heart may as well be stone
Oh it weighs you down deeper than you know
Yeah it weighs you down deeper than you know

Mi scocca una rapida occhiata, che mi fa sorridere e prendere un altro sorso di vino.
Gli altri invitati battono le mani a tempo, qualcuno si è anche messo a ballare sulla terra asciutta, creando piccole nuvolette di polvere e ridendo quando perde l'equilibrio a causa della ghiaia.

Oh darlin' don't be scared of time changing us both
Death will meet our bodies but he'll never touch my soul
If you are afraid well heavens don't let go
Cause darlin' I will stay as we grow

Oh life moves on I've told you
Sweeter when I hold you
Oh you cried when you cut your hair
Oh but I'm not going anywhere
I'm not going anywhere

Non sono più sicura di dove abbia guardato, nel cantare l'ultima frase, se sua nonna o leggermente più a sinistra, verso di me. La sola idea che ci sia questa seconda opzione mi scalda ancora di più le guance di quanto non abbia già fatto il vino.

Oh darlin' don't be scared of time changing us both
Death will meet our bodies but he'll never touch my soul
And if you are afraid well heavens don't let go
Cause darlin' I will stay as we grow

Calum finisce la canzone e si alza sommerso da urla entusiaste e battiti di mani. Si inchina in modo molto teatrale, con ancora la chitarra in mano, cosa che lo fa sembrare particolarmente buffo.

-Oh, Rebecca...- solo ora mi accorgo di Luke, che mi stava parlando. -So che è una storia simpatica, ma non pensavo cosi divertente-
Decido di lasciarlo nell'illusione che sia stato lui a farmi ridere e continuo ad ascoltarlo.
-Vi devo ancora mostrare le vostre stanze!- si volta verso il nonno, che strabuzza gli occhi e annuisce.

-Giustamente,- inizia Luca -non posso lasciarvi qui sul tavolo a dormire.- ride e lei nuovo la terra trema sotto l'effetto di queste onde sonore.
-Ah no?- chiede Michael con la bocca ancora piena di cibo, probabilmente una torta salata rimasta sul tavolo dall'inizio della cena. Almeno la finisce.

Luca lo ignora e si volta verso Adele, sussurrandole qualcosa all'orecchio. Lei sorride e arrossisce, si lascia sfuggire una mezza risata, che copre con la mano, poi annuisce contenta.
-Caro, noi restiamo ancora qui fuori, magari facciamo una passeggiata, voi andate pure.- dice rivolta a Calum.
-Seguite Luke, vi porterà di sopra.- aggiunge Luca.

Michael, Calum ed io seguiamo il ragazzo biondo dentro la casa, lui accende un paio di luci che però illuminano poco, infatti non vedo un gradino mentre saliamo le scale e metto male il piede, cadendo in avanti. Non riesco a trattenere un sussulto soffocato mentre vado in avanti e finisco addosso a Calum, che deve reggersi al corrimano per non finire con la faccia sul gradino più alto. Gli altri due sembrano non accorgersi di nulla e continuano a salire, forse Micharl sta addirittura canticchiando a bocca chiusa.

-Scusami- mi sorprendo a sentire la mia stessa voce tremare in questo sussurro.
Calum risponde con lo stesso tono basso: -Non ti preoccupare- ma non c'è altro segno di emozione nella sua voce.
Freddo, rigido e senza aggiungere altro, si rialza e io faccio lo stesso.
La scarsa luminosità almeno mi lascia la libertà di arrossire senza che mi veda e di mordermi l'interno della guancia per non dire qualcos altro con voce ancora più tremante.

Calum accelera per raggiungere Luke e Michael, che sta molestando il biondino con domande del tipo "C'è poca luce perché la corrente vi arriva disturbata, visto che vivete nei prati?" oppure "Tutta la gente che era seduta a tavola dorme qui? Dove stanno?" ricevendo come risposta da Luke sempre la stessa cosa: "No."

Arriviamo alla fine del corridoio e Luke consegna le chiavi a Michael.
-Abbiamo solo questa stanza,- indica la porta sulla sinistra, poi guarda solo me, negli occhi. -ma se vuoi ti posso lasciare la mia stanza.- sorride dolcemente, almeno da quel che sembra alla luce flebile delle lampade. Calum guarda da un'altra parte e Michael si schiarisce la voce, chiaramente in imbarazzo. E lo sono anch'io, ma in qualsiasi caso, non mi addormenterei subito di sicuro, in una stanza ci sono due miei amici, l'altra appartiene ad un ragazzo che non conosco bene, ma si è dimostrato super gentile fin da subito, tanto da immolarsi e dormire accanto a Michael. Che fare?

-Io...-
-Credo che a Rebecca andrà bene dormire nella tua stanza.- mi interrompe Calum, freddo.
Luke lo guarda cupo, poi risponde con lo stesso tono: -Rebecca può rispondere da sola.- non smettono di fissarsi negli occhi, fin quando Calum non sbuffa e distoglie lo sguardo.

-No, io.. mi va bene dormire nella tua stanza. Grazie- sorrido a Luke, che si addolcisce e lascia le chiavi a Michael.
-Vieni, è di qua.-

Do velocemente la buonanotte a Michael e mi risponde anche Calum, anche se quasi sottovoce e sempre senza guardarmi.

Luke sale un'altra rampa di scale e spalanca la porta della prima stanza che troviamo.
-Ecco qui.- cerca freneticamente nelle sue tasche, per poi estrarre una chiave, che immagino sia quella della sua camera, infatti me la porge subito.
È una camera piccola, c'è un letto con le lenzuola blu scuro, una scrivania sotto la finestra e un armadio che occupa tutta una parete. Il tetto è di legno e obliquo: è più basso di fronte all'entrata, dalla parte della finestra, segno che siamo all'ultimo piano.
C'è anche una libreria sulla parete opposta a quella occupata dall'armadio, oltre ai libri ci sono CD e qualche modellino.

-Grazie mille, Luke...- mi volto verso di lui, che sorride genuinamente.
-Di nulla, ma ti dico: al mattino entra la luce abbastanza presto, se ti dà fastidio ti conviene chiudere le ante già ora.-
Sorrido anch'io e scuoto la testa -Va bene, grazie ancora- rido un po' più forte.

-Allora, buonanotte- Luke mi concede un altro sorriso prima di scendere velocemente le scale.
-Buonanotte-

Mi stendo sul letto e sento di potermi addormentare subito. Invece lo schermo del telefono mi si illumina, infastidendomi, e in più sono curiosa.

"Scusami."
Calum.


HELLOOOOO

Sono tre giorni che ho mal di pancia e acidino, sarà l'ansia? Sarà lo stress? Boh nel dubbio mangio comunque e soprattutto questo non mi ferma dal pubblicare durante la sessione 😀

Siamo sempre più vicini alla fine e alle ultime rivelazioni.

Non so ancora se farla finire bene o male, credo dipenderà da come mi sentirò quel giorno

Beh a presto :)

Giada





Verona || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora