Capitolo 38- Come spacciare Mr. Mercer per il cavaliere oscuro

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Capitolo 38- Come spacciare Mr. Mercer per il cavaliere oscuro

‹‹M-ma come?›› balbettò lei, ancora mezza scioccata dalla surreale piega che stava prendendo la situazione. Quando la ragazza le porse la giacca, Mary la ricevette con la stessa iniziativa di un automa e riuscì a malapena ad articolare un "g-grazie".

‹‹Come siamo risaliti a te?›› completò Bianchi ‹‹A parte il fatto che la giacca era sicuramente piena delle tue impronte digitali e, come ben sai, quando hai ritirato la nuova carta d'identità elettronica, il comune ha richiesto di rilevare la tua impronta. Ma non abbiamo nemmeno dovuto perdere tempo per analizzare l'indumento, dato che la chiamata anonima che abbiamo ricevuto quella sera proveniva proprio dal tuo cellulare››

‹‹Oh, mannaggia... dovevo immaginarlo›› sospirò lei, arrabbiata con sé stessa per la poca circospezione con cui aveva agito quella sera. Come se non si sentisse già abbastanza in colpa all'idea di aver coinvolto anche Mr. Mercer in quella brutta storia, solo per il suo ennesimo colpo di testa.

‹‹La signorina qui presente ha, poi, testimoniato di essere stata soccorsa da una giovane donna con dei capelli assurdi, un grembiule a fiori e due hem... avete capito, no?›› domandò, mentre cercava di mimare due enormi "protuberanze" nella zona petto.

A quel punto la componente maschile presente in sala si divise in due gruppi. Il primo (che chiameremo "gruppo-pudici"), capeggiato da Groves, si distinse per discrezione, pudicizia e comportamento impeccabile. Il secondo (che nomineremo, invece, "team-mancanti di tatto"), che ovviamente faceva capo a Mr. Davis, iniziò a ridacchiare sguaiatamente e a guardare nella sua direzione con così tanta insistenza da costringerla a nascondersi dietro Mr. Mercer. E potete immaginare l'immensa gioia e lo spirito caritatevole dell'uomo, all'idea di essere stato sfruttato per l'ennesima volta come paravento. Come se lui, invece, amasse essere al centro dell'attenzione!

Fortunatamente, a toglierla dall'imbarazzo, ci pensò il collega del pessimo mimo: ‹‹Quello che il mio collega intendeva dire è che non abbiamo impiegato molto a fare due più due. Abbiamo atteso i risultati delle analisi, del tracciato telefonico e delle carte burocratiche e poi siamo venuti qui per porvi qualche domanda di rito. Sì, avete capito bene: solo di rito. Per vostra fortuna la signorina Fumagalli ha testimoniato in vostro favore e, comunque, i suoi aggressori avevano una fedina penale talmente lunga che se l'avessimo stampata avremmo dovuto disboscare la foresta amazzonica››

‹‹Ergo, da buoni Genovesi, avete preferito risparmiare sull'inchiostro e la carta›› concluse Mary, con tono lugubre. Ma perché i Liguri dovevano essere così taccagni anche nei confronti delle questioni di pubblica sicurezza? Senza contare che i soldi non sarebbero stati neppure i loro, dato che per quelle cose si utilizzavano i fondi pubblici.

‹‹Non so di cosa lei stia parlando›› fece lo gnorri, per poi proseguire: ‹‹Come dicevo, siamo venuti fin qui per incontrarvi, ma abbiamo trovato solo questi individui sospetti che parevano, tra l'altro, abbastanza turbati per la vostra improvvisa sparizione››

No, non ditemi che hanno scoperto...

‹‹Non è necessario che impallidisca (ulteriormente): per vostra fortuna se indagassimo sull'identità di questi strani personaggi ci ritroveremmo contro almeno tre diverse ambascerie. Un incidente diplomatico che il nostro paese, in questo momento, non si può assolutamente permettere...›› la rassicurò lui, seppur scocciato dal fatto che dovesse esserci sempre qualche problema burocratico ad intralciare il corretto funzionamento della giustizia.

Fiuuu!

‹‹Ed infatti non è per questo che siamo rimasti qui ad aspettarvi›› aggiunse Bianchi, che stava... sogghignando? Cosa avevano in mente quei due?

Una nerd, tre liguri e un mare di guai!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora