Capitolo 23- Il ritorno di Norrington e ... sorpresa!

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Capitolo 23- Il ritorno di Norrington e... sorpresa!


Anno 2019, 18 gennaio, h 14,00

Genova, Italy (Porto antico)


*Immaginarsi voce del narratore di Fantozzi*

Lord Beckett, Mr. Mercer e i suoi uomini scamparono il triplice ergastolo, 7543 ore di lavori socialmente utili in una parrocchia di befane e la confisca di armi e parrucche, da parte dei carabinieri addetti alla protezione del patrimonio culturale, solo grazie all'intervento dell'ambasciata cino-vietnamita in Corsica.

A quanto pare, Takashi-sensei portava sì un nome giapponese, ma aveva la cittadinanza in Vietnam, che, come ben sappiamo, dopo la guerra tra Stati Uniti e Cina, era rimasto sotto l'influenza di quest'ultima potenza. Ora, il nostro caro maestro, a quanto pare aveva ottenuto gli ultimi gradi di cintura nera, proprio grazie agli enormi servigi prestati nei confronti della Cina (es. Aveva salvato da soffocamento un membro particolarmente influente del Partito, durante una cena nel suo ristorante) ed era, dunque, considerato alla stregua di un eroe nazionale. Come possiamo ben immaginare, nessun uomo con un minimo di buon senso si metterebbe mai contro l'ultimo tentativo vivente dell'esperimento comunista (figuriamoci dei poliziotti bolognesi iscritti al Partito Democratico da generazioni e generazioni, i cui nonni ancora attendevano l'arrivo dei carri armati dalla Russia per poter completare la rivoluzione).

Inutile dire che, non appena Maria Vittoria riuscì a rimettere piede nella sua amata casetta, corse a baciare ed abbracciare gli scritti di Gramsci e il "Capitale" di Marx. Tutta la sua famiglia era più improntata verso il centro destra (proseguendo con la storia capirete perché muhahah), ma hey, Maria Vittoria sapeva riconoscere il suo salvatore, quando lo vedeva.

In tutto questo, Lord Beckett ed il resto dell'esercito la fissavano sconcertati, domandandosi se durante la fuga da Port Royal avesse sbattuto la testa. Un'occhiata eloquente da parte di Mr. Mercer, tuttavia, gli fece intuire che purtroppo quella era la normalità.

Figuracce a parte, la vita era tornata a scorrere come prima della fatidica sera. Contro ogni aspettativa, né Beckett né Mr. Mercer la punirono per la sua azione sconsiderata e dopo l'interrogatorio non dissero una parola sull'argomento. Mary si convinse, dunque, che la non voluta confessione a Francesco fosse la causa di tale atteggiamento. A quanto pare la sua figuraccia era stata addirittura peggiore di quanto pensasse... Che vergogna! E adesso? Come poteva entrare in classe ed in palestra come se niente fosse? Già non aveva il coraggio di guardare Francesco negli occhi, figuriamoci ora che era praticamente certa che la voce di quanto accaduto avesse già fatto il giro di tutta la città. Del resto un esercito di personaggi somiglianti a degli attori di Hollywood non era proprio una cosetta da tutti i giorni. La notizia sarebbe presto apparsa su tutti i quotidiani italiani, per non dire europei o mondiali (e il temutissimo giornalino della scuola). Se anche i giornalisti avessero scritto delle sue disavventure amorose, Maria Vittoria fece voto di rinchiudersi in un convento per il resto dei suoi giorni o, ancora meglio, fare il monaco stilita in un eremo su una montagna invalicabile (anche se, se era davvero invalicabile, come avrebbe fatto ad arrivarci? Bah!), o meglio, salire su una navicella spaziale e fuggire su un pianeta inabitato come Luke Skywalker.

I giorni trascorsero veloci, ma, grazie a Dio, sui giornali non vi fu alcuna traccia della questione e nemmeno a scuola si seppe niente dell'accaduto. Se quello non era un miracolo, allora Maria Vittoria proprio non sapeva che cosa fosse. E, che i suoi compagni di classe non ne sapessero niente, lo scoprì in maniera brusca. Mr. Mercer, ignorando i suoi piagnistei da mocciosa frivola (che uomo senz'anima: non capire i problemi di cuore di una povera fanciulla... dovrebbe vergognarsi! Nd: tutte le ragazze che abbiano avuto una delusione amorosa), se la caricò in spalla e così fece tutto il tragitto da casa di Mary fino alla scuola. E sottolineo che, pur avendo utilizzato la scorciatoia che aveva utilizzato per portare Beckett e l'esercito in palestra, dovette percorrere quasi quindici chilometri. O era troppo atletico per la sua età, oppure l'antipatia che provava nei confronti di Maria Vittoria era tale da non fargli sentire la fatica. Immaginatevi, dunque, lo sconcerto di bidelli e compagni, quando videro l'uomo costringere la fanciulla a prendere parte alle lezioni con la forza. Più di una persona finì con il domandarsi: "Ma l'altra volta non era il contrario?", per poi scuotere la testa e ricondurre gli strani comportamenti della ragazza al luogo comune "Il classico fa impazzire le persone".

Una nerd, tre liguri e un mare di guai!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora