Capitolo 22- La vendetta del terzo incomodo.

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Capitolo 22- La vendetta del terzo incomodo.

Marta e James sotto le stelle.


Anno 1729, 15 maggio, h 21,30

Mar dei Caraibi (Perla Nera)


‹‹Miss, è tardi, non dovreste essere nella vostra cabina?›› La domanda di pura cortesia dell'ex Commodoro, fu vista come un implicito tentativo di approccio da Marta. Quest'ultima, che non vedeva l'ora di trovare l'occasione per appartarsi in un luogo solitario con lui, gli si appiccicò al braccio ed iniziò a gracchiare con una vocetta stridula: ‹‹Oh, James, come sei premuroso!››

‹‹Hem, veramente sto solo facendo il mio dovere, Miss...›› tentò di spiegarsi lui, mentre cercava invano di scollarsela di dosso ‹‹Non credo che sia molto appropriato, Miss... Non vorrei mai che qualcuno potesse dubitare delle vostre intenzioni. Non potrei mai perdonarmelo!››

I goffi tentativi dell'uomo di riacquistare il proprio spazio vitale, non fecero altro che animare maggiormente la rossa: ‹‹Oh, ma che carino! Siete preoccupato per me, non è vero? Avanti, non siate timido: nessuno verrà mai a disturbarci fin qui›› Non era dunque un caso, se Marta si era accidentalmente fatta notare, mentre saliva sull'albero maestro, casualmente durante il turno di guardia di Norrington.

‹‹E' proprio questo quello che mi preoccupa, Miss›› sospirò il poveretto, sconsolato. Sentiva, finalmente, di capire che cosa avesse provato Miss Swann in tutti quegli anni in cui l'aveva corteggiata ed assillata costantemente. E con costantemente, intendeva gli "autoinviti" al suo tè con le bambole (non c'è da stupirsi se a otto anni la poveretta aveva deciso di riporre le bambole e tirare fuori i libri sulle avventure dei pirati), quando magicamente, doveva prendere dei libri in prestito dalla biblioteca della magione Swann, proprio quando lei era intenta nello studio, quando insisteva ad accompagnarla a fare shopping o a passeggiare, con la scusa di doverla proteggere dagli agguati delle iguane o quando aspettava che diluviasse per andare a trovarla. Gli veniva la febbre alta, ma per lo meno poteva rimanere qualche giorno a casa sua e, talvolta, Mr. Swann obbligava pure la figlia a portargli le medicine. (Sembrava quasi che qualcuno lo avvisasse dei suoi spostamenti, ma chi avrebbe mai fatto una cosa simile? COUGH, COUGH! Governatore Swann, COUGH! Nd: tutti)

‹‹Oltre a bello ed intelligente è pure simpatico!›› civettò lei, felice.

‹‹Talmente intelligente che quando Elisabeth gli ha promesso di sposarlo, se si fosse scontrato con la ciurma di Barbossa e salvato Will Turner, lui le ha creduto. Ovviamente, dopo essere riuscito nell'impresa suicida, si è visto soffiare la fidanzata dall'apprendista maniscalco›› la voce, proveniente dalla zona di avvistamento, collocata poco più in basso, fece quasi venire un infarto ai due piccioncini.

‹‹Lucia, c'è un qualche particolare motivo per cui sei dovuta salire fin qui, interrompendo questo magico momento?›› domandò Marta, il cui tono della voce lasciava vagamente intendere intenti omicidi.

‹‹Sotto coperta c'è troppa confusione: non si riesce a dormire›› rispose lei, con uno sbadiglio.

‹‹Fammi capire: tu che non hai voglia nemmeno di sollevare il tuo regale fondoschiena dal divano, hai deciso, così all'improvviso, di farti una scalata, proprio mentre cerco di concretizzare il mio amore?›› mentre lei parlava, James Norrington impallidiva sempre di più e pregava tutti i santi del paradiso di aiutarlo ad uscire da questa brutta situazione. Se la bruna non fosse saltata fuori dal nulla, chissà che cosa sarebbe successo.

Una nerd, tre liguri e un mare di guai!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora