Capitolo 41- Mr. Mercer in un Night (parte prima)

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Capitolo 41- Mr. Mercer in un Night (parte prima)

Molestare le ragazza? Siete rimasti indietro: nel 2019 sono quelli a rischio sono i maschi


Dopo qualche secondo di puro smarrimento, la ragazza si decise a sollevare lo sguardo verso lo specchietto retrovisore e l'immagine che vi vide riflessa, le fece scappare un sospiro di sollievo. Fortunatamente, era solo Mr. Mercer, con il suo contorto senso dell'umorismo.

Quest'ultimo, sentendola rilassarsi, ritrasse il pugnale, sbuffando, per poi lasciarsi scappare un: "E' la prima volta che qualcuno si tranquillizza dopo aver visto la mia faccia. Sei proprio assurda, tu".

Maria Vittoria, dal canto suo, non perse tempo e lo redarguì seduta stante: ‹‹Ma dico, vi sembra il caso? Mi è quasi venuto un infarto... pensavo che foste un rapitore!››

‹‹Chi mai potrebbe nutrire un tale interesse da spingerlo a rapirti?›› le fece notare lui, ridacchiando sotto i baffi. Adorava spaventarla e, ancor più, prenderla per il c**o.

‹‹Non è una questione di gusti. Per quello non ho di che preoccuparmi...›› rispose subito lei, indispettita, mentre cercava la sua immagine riflessa nello specchietto di sinistra, nella vana speranza che la sua precedente affermazione non fosse, poi, totalmente veritiera. Ma forse avrebbe fatto meglio a non guardare e mantenere quella soave illusione. E, come se ciò non bastasse, nel vedere la sua espressione delusa, Mr. Mercer non riuscì a trattenersi dal ridere e fare sarcasmo. Quell'uomo mancava davvero di empatia e spirito di compassione.

Maria Vittoria, comunque, scelse saggiamente di ignorarlo (la sua inesistente autostima non avrebbe retto uno scontro diretto con la dura verità) e completò il suo discorso: ‹‹Penso che il titolo, l'influenza e la ricchezza della mia famiglia gli farebbe decisamente più gola››

‹‹Non fa una piega›› ammise lui, nella cui mente era ancora vivido il ricordo di quella che, allora, aveva ritenuto essere una semplice rapina. Con il senno di poi, avrebbe potuto insospettirsi anche solo notando come i presunti "topi d'appartamento" non avessero tentato di rubare neanche un francobollo, ma allora non conosceva ancora la vera identità della ragazza. Chi se lo sarebbe mai aspettato?

‹‹Comunque, come avete fatto?›› gli domandò lei, che ancora non riusciva a capacitarsi di come fosse riuscito a giungere fin lì, prima di lei e senza farle sospettare nulla. Ma che era, un ninja?

‹‹Se svelassi tutti i miei trucchi non sarebbe più divertente, non trovi? Rovinerei l'alone di mistero, capisci?›› Le sembrava di sentir parlare Marco-Sensei. La sua influenza non gli faceva bene per niente!

‹‹Smettereste di farmi perdere anni di vita, però›› borbottò lei, che stava ancora tentando di calmare il battito cardiaco. Un giorno o l'altro ci sarebbe rimasta secca: se lo sentiva.

L'uomo ridacchiò, di rimando, mentre cercava una posizione più comoda e domandava, con un'inaspettata disinvoltura: ‹‹Dove siamo diretti?››

‹‹Siamo?›› domandò subito lei, confusa ‹‹Ma non mi volete chiedere cosa sto facendo o, comunque, cercare di ferma...?››

‹‹So già tutto›› la interruppe subito lui, facendole il segno universale dello "STOP", con la mano. L'espressione dei suoi occhi lasciava intendere che stesse pensando qualcosa del tipo: "Certo che è proprio lenta!".

‹‹M-ma come?›› si astenne dall'aggiungere: "se non lo so nemmeno io che gli ho parlato al telefono. Sarebbe parsa ancor meno professionale (e sveglia) di quanto già non fosse.

Una nerd, tre liguri e un mare di guai!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora