Capitolo 12- Perché Mr. Mercer ce l'ha con me?

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Capitolo 12- Perché Mr. Mercer ce l'ha con me?

Di quando Mary fu scambiata per una geisha. Brutta.


Anno 1729, 29 aprile, h 22,00

Port Royal, Giamaica (stanza di Lord Beckett)


‹‹Lord Beckett, Lord Beckett!›› si mise a gridare Mr. Mercer ancor prima di uscire da sotto il letto, continuando a trascinare la poveretta per i capelli, nel frattempo ‹‹Ce l'abbiamo fatta davvero: ci siamo riusciti! C'è davvero un passaggio segreto››

‹‹Signor Mercer, spiegatevi meglio: che cos'avete visto?›› domandò Cutler Beckett, incuriosito. Era la prima volta che vedeva il suo sottoposto agitarsi a tal punto (aveva sollevato il labbro inferiore di ben due millimetri e mezzo verso l'alto... roba da non credere!).

‹‹Hem, hem. Vogliate scusare la mia irruenza, mio signore›› si scusò, immediatamente Mercer. Si vedeva che non era abituato a perdere quella sua imperturbabile calma serafica.

‹‹Il vostro letto nasconde effettivamente il passaggio ad una stanza nascosta. Posso capire la vostra perplessità, io stesso stento ancora a crederci›› la sua voce era già tornata pacata e monocorde come al solito.

‹‹Una stanza, dite?›› fece l'altro, dubbioso.

‹‹Non ne sono sicuro, ma potrebbe trattarsi anche di qualcosa di decisamente più grande. Inizialmente pensavo che si trattasse solo di una stanza collegata a ulteriori passaggi segreti, ma da quanto mi ha riferito la ragazzina, potrebbe esserci un'intera città nascosta››

‹‹In realtà non si tratta di una sola città, ma...›› tentò di correggerlo lei, ma fu prontamente interrotta dal nobile, che pareva sempre più emozionato all'idea di poter scoprire un luogo che non si trovava ancora sulle carte geografiche (per quel che ne poteva sapere): ‹‹Avete già fatto un giro di esplorazione?››

‹‹Non ancora, my Lord. Ho ritenuto più opportuno avvisarvi subito della scoperta.››

‹‹Avete agito bene›› annuì Beckett, che ogni volta rimaneva sempre più sorpreso dalla professionalità del suo sottoposto ‹‹Avete scoperto qualcosa su questa ragazza››

‹‹Hem, hem, vi ricordo che sono proprio qui›› si intromise Mary, scocciata dal fatto che non l'ascoltassero minimamente.

‹‹Lo sappiamo›› risposero i due uomini, in coro.

‹‹E allora perché non ponete direttamente a me le vostre domande: è molto più semplice, ve lo garnti...››

‹‹Sta studiando per diventare una geisha, e parrebbe che sia sato proprio suo padre a scegliere per lei questa strada, anche se devo ancora indagare sulla questione››

‹‹Ma cosa state dicendo?›› cercò di interromperlo Maria Vittoria, che non sapeva più se ridere o piangere. Com'era possibile che avesse travisato le sue parole a tal punto.

‹‹Ne siete proprio sicuro?›› Lord Beckett ignorò completamente il suo commento, troppo preso dalla questione che si faceva sempre più intrigante. Se i suoi familiari intendevano utilizzarla davvero come fonte di guadagno dovevano essere ancora più strani di lei: quale uomo poteva essere tanto coraggioso da trascorrere qualche ora con lei? E' pur vero che quando la candela viene spenta, tutte le donne si assomigliano, ma nel suo caso temeva che nemmeno il buoi avrebbe potuto esserle d'aiuto.

‹‹Vive da sola in una stanza con un letto gigantesco ed i suoi genitori ricevono quotidianamente notizie sui suoi progressi da parte dei suoi mentori. Dice di non aver tempo per questioni frivole, perché costretta a dedicarsi allo studio e alla cura della casa. Ha un'eccellente sopportazione del dolore fisico, per essere una donna e, da quanto ho potuto osservare la sera del loro arrivo, possiede anche alcune basi del combattimento orientale. Ho lavorato per molti anni in Giappone, e vi posso assicurare che è proprio così che funziona l'allenamento di una geisha.››

Una nerd, tre liguri e un mare di guai!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora