Capitolo 18- Mr. Mercer e la legge sulla legittima difesa.
Come difendersi senza... difendersi.
‹‹Pensate davvero che Mr. Mercer non mi abbia raccontato ciò che è accaduto giovedì notte?›› ora il ghigno malefico di Mr. Mercer trovava una sua giustificazione.
‹‹Perché, che cos'è accaduto di strano?›› domandò lei, perplessa. Del resto, in due settimane le erano capitate più disgrazie di quelle che le erano capitate nel resto della sua vita. Era comprensibile che non riuscisse a metterle in ordine cronologico.
‹‹La parola ladri vi dice qualcosa?›› domandò lui, intrecciando le dita e posandovi sopra il capo, con fare esasperato.
‹‹Mhh... no, non direi. Ah, no, aspetti, se è per il tizio con la maschera da Pulcinella che ho preso a padellate nel cortile, le posso assicurare che...››
‹‹Ma di che cosa state parlando?›› si riscosse lui, allibito dall'involontaria rivelazione.
‹‹Ah, no, scusate, quello è successo tre settimane fa... fate conto che io non abbia detto nulla›› si corresse lei, imbarazzata.
Lord Beckett preferì pensare che Maria Vittoria avesse confuso un incubo con la realtà e decise di continuare: ‹‹Mi riferivo a quando siete corsa in giardino per affrontare la banda, ignorando deliberatamente gli ordini del signor Mercer››
‹‹M-ma l'ho fatto per una buona motiva...›› tentò di mediare lei, ma fu subito interrotta dall'uomo: ‹‹Non mi interessa il perché abbiate fatto una cosa così sciocca, quanto piuttosto il fatto che abbiate messo a rischio la vostra vita. E su questo non ci sono scuse.››
‹‹M-ma...›› tentò di dire lei, ma la sentenza di Beckett fu più veloce: ‹‹Niente ma: Sei... come si dice dalle vostre parti?››
‹‹In punizione?›› cercò di indovinare lei, perplessa. Tra l'altro era fantastico il come passasse dal darle del "voi" al "tu" a seconda del suo umore.
‹‹Intendevo un qualcosa di un po' più macabro e agghiacciante, ma mi sta bene›› annuì lui con convinzione.
‹‹Agghiacciante è quello che avete appena detto... perché la vostra espressione mi suggerisce che non steste affatto scherzando?›› domandò lei, con un velo di preoccupazione nella voce.
‹‹Oh, sciocchezze: non curatevi delle parole di un uomo stanco›› disse lui, senza tuttavia perdere quell'espressione diabolica ‹‹Come si dice dalle vostre parti in questi casi?››
‹‹V-vai in camera tua?›› provò lei, titubante.
‹‹Stavo per dire in gattabuia, ma effettivamente, sapendo di avere a che fare con una bambina, avrebbe comunque un senso›› si trovò a concordare lui.
‹‹Hey!››
A quel punto intervenne Mr. Mercer: ‹‹Su, forza, non farmi perdere tempo>> Si vedeva lontano un miglio che ne aveva piene le grazie di doverle fare da bambinaia. Erano due giorni che attendeva un passo falso da parte sua per avere la scusa per levarsela dalle scatole.
Mary ebbe l'illuminazione: ‹‹Okay, se proprio devo...›› e fece per infilarsi sotto il letto, ma fu prontamente afferrata dall'uomo.
‹‹Esci immediatamente da lì, non farmi perdere la pazienza (che non ho). E poi è alquanto inappropriato per una ragazza stare in quella posizione. Non puoi proprio fare a meno di esibirti in atteggiamenti indecenti?›› le urlò contro lui.
STAI LEGGENDO
Una nerd, tre liguri e un mare di guai!
FanfictionQuattro ragazze trovano, per caso, un passaggio che collega il loro mondo a quello di certi pirati di nostra conoscenza e, ben presto, si renderanno conto che, forse, la Disney non ha raccontato proprio tutto... ***** Tratto dalla storia: "Allora è...