Capitolo 14- Come spacciare Cutler Beckett per un agente segreto

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Capitolo 14- Come spacciare Cutler Beckett per un agente segreto

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‹‹Grazie caro, siete veramente troppo gentile... Ma veniamo alle note dolenti: ho chiamato per sapere per quale motivo mia figlia si è negata per cinque giorni, NONOSTANTE LE AVESSI ESPRESSAMENTE CHIESTO DI RISPONDERE IMMEDIATAMENTE AD OGNI MIA TELEFONATA!›› L'urlo inaspettato ebbe il duplice effetto di assordare Cutler Beckett all'orecchio destro e di far cadere il cellulare, prontamente afferrato da Mary, terrorizzata che il fragile oggetto si distruggesse. Poi chi la sentiva sua madre, altrimenti?

‹‹Madre, come stavo cercando di spiegarvi, in questi giorni non ho potuto utilizzare il cellulare, né avere contatti con nessuno›› iniziò a spiegare. Fortunatamente, poco prima aveva concordato con Mr. Mercer una versione che le permettesse anche di spiegare la sua presenza costante in casa loro. O, almeno, Mercer era rimasto muto mentre lei spiegava, ergo, chi tace acconsente.

‹‹Come sarebbe a dire che non potevi avere contatti con nessuno? E poi si può sapere perché, casualmente, nemmeno quelle scansafatiche delle tue amiche non erano rintracciabili in questi giorni? I loro genitori erano disperati: ci siamo persino rivolti alla polizia, ma non hanno trovato niente.››

‹‹Anche loro si trovano immischiate in questa storia›› Maria Vittoria assunse volutamente un tono cupo e misterioso. La parte divertente della storia doveva ancora arrivare, ma lei si stava già divertendo.

‹‹COSA ACCIDENTI SIGNIFICA? RISPONDIMI, SIGNORINELLA!››

‹‹Madre, vi ricordo che non sono sola: sono costantemente monitorata da un'equipe di agenti governativi.››

‹‹E TU PENSI DAVVERO DI CAVARTELA CON LA STORIELLA DELL'AGENTE 007 E COMPAGNIA BELLA?››

‹‹Madre, modulate il tono di voce, vi prego! Tutto ciò che stiamo dicendo è registrato e se non stiamo attente, Marta, Lucia e Francesca faranno una brutta fine››

‹‹COSA DIAVOLO SIGNIFICA?!››

A quel punto, Mary passò il telefono a Mr. Mercer, facendogli segno di ricomporsi e ripetere la frase che gli aveva scritto su un foglio di carta: ‹‹Madame, il Presidente ha bisogno di loro››.

Il tono severo dell'uomo non avrebbe potuto convincere meglio la donna, che iniziò seriamente a preoccuparsi per la sorte delle ragazze: ‹‹Oh, mio Dio: Maria Vittoria, che cosa avete combinato?››

A quel punto, la parola fu ripresa da Lord Beckett che, senza nemmeno essere a conoscenza del piano, riuscì a dire esattamente le parole giuste al momento più appropriato. In effetti, se avesse posseduto un quoziente intellettivo inferiore o pari alla norma, non sarebbe mai arrivato dove si trovava ora.

‹‹Si sono solo trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma non dovete temere: se collaboreranno, non avranno alcun problema con la giustizia››

‹‹Collaborare? Come possono delle ragazzine essere utili alla vostra causa?›› la madre di Mary era quasi sull'orlo delle lacrime.

‹‹Signora, non si disperi: non le stiamo trattenendo come se fossero delle criminali, ma perché durante la loro permanenza ci siamo resi conto delle loro innegabili qualità››

‹‹Non prendetemi in giro: che qualità potrebbe mai avere quell'imbambolita di mia figlia? L'unica cosa che sa fare è perdere le sue giornate, spaccandosi la testa su lingue morte ed inutilizzabili!››

Mary gli fece segno che, in effetti, non aveva tutti i torti, al che Mercer rischiò seriamente di scoppiare dal ridere.

‹‹Ed è proprio questa l'abilità che ci interessa. Voi forse non ve ne siete accorta, ma vostra figlia prende spunto da miti, leggende e vicende antiche per risolvere questioni attuali. Possiede, inoltre, una capacità più unica che rara, di cui probabilmente nemmeno lei si è resa ancora conto. La sua mente tende a riordinare automaticamente le parti del discorso distribuite secondo gli schemi della sintassi greca e latina. E' una cosa che non si può apprendere in una scuola o da dei libri, mi creda: è un qualcosa che si sente nel sangue.››

Una nerd, tre liguri e un mare di guai!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora