Capitolo 24- La terribile storia di Francesca

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Capitolo 24- La terribile storia di Francesca


‹‹FRA!!!›› esclamò Mary, sconvolta. L'emozione fu tale da farle perdere l'equilibrio e cadere dalla scala appoggiata alla libreria dietro la scrivania di Beckett. Una pila di libri si abbatté immediatamente sulla sua povera testa, stordendola ulteriormente.

In tutto questo, Lord Beckett si portò una mano alla fronte, sospirando con tono stanco, mentre Mr. Mercer si mise a ridere sguaiatamente.

‹‹M-ma non intendete aiutarla o vedere come sta?›› domandò l'ingenuo James Norrington, con voce preoccupata. Non poteva credere che dei gentiluomini non intervenissero in soccorso di una fanciulla in difficoltà.

‹‹E' già la quinta volta che succede questa settimana›› spiegò Lord Beckett con fare spiccio. L'unica cosa che gli premeva al momento era mettere le mani sul cuore di Davy Jones e assumere il controllo dei sette mari. A quel punto, estirpare la piaga della pirateria alla radice non sarebbe più così difficile.

‹‹Sempre dalla stessa scala, nello stesso punto›› aggiunse Mr. Mercer, facendo sforzi da ernia per rimanere impassibile e non scoppiare a ridere.

‹‹E mi finiscono addosso sempre gli stessi libri... Eppure questa volta mi sembrava di averli fissati per bene!›› commentò una Mary dolorante, prima di riassumere il controllo e correre incontro alla sua amica, che sembrò fare lo stesso.

‹‹FRAAA!››

‹‹MARYYY››

‹‹MI SEI MANCATA TANTISSIMO!››

‹‹MARYYY›› il tono di Francesca iniziò a mutare repentinamente, svelando le sue vere intenzioni.

‹‹FRA?›› un lieve nota di preoccupazione iniziò a farsi strada nella voce di Mary. Perché Fra sembrava arrabbiata? Non era contenta di vederla?

‹‹MARYYY!›› il ruggito dell'amica le fece capire che doveva esserci effettivamente qualcosa che non andava. Senza perdere tempo, fece una mezza giravolta ed iniziò a battere in ritirata. Le braccia di Fra, che inizialmente erano apparse a tutti come protese per avvolgere la sua amica in un abbraccio, si dimostrarono delle tenaglie pronte a stritolarla. Un grido di frustrazione riecheggiò nella stanza, quando esse afferrarono solo l'aria nella zona dove solo mezzo secondo prima si trovava Mary. Quest'ultima non ebbe nemmeno il tempo di rallegrarsi dello scampato pericolo, che fu dovette evitare il suo dizionario di greco, scagliato in aria dall'amica.

‹‹IO TI UCCIDO, MALEDETTA!›› questa volta il grido fu accompagnato al lancio del vocabolario di latino.

‹‹Fra, ti giuro che non ho la benché minima idea di che cosa tu stia parlando... e comunque, qualunque motivazione tu abbia per prendertela con me, non coinvolgere i miei bambini, ti prego! Loro non c'entrano niente››

‹‹Oh, e invece centrano eccome: è colpa di quelle robacce che contengono se ho rischiato la vita!›› e ridai con il lancio dei libri scolastici.

‹‹Ma di cosa stai parlando?!›› ritentò di farla ragionare lei, mentre correva intorno al tavolo, inseguita dall'indemoniata amica. Dopo pochi secondi di tentativi di fuga non riusciti, Mary era già mezza morta per lo sforzo, mentre Fra, grazie all'allenamento di canottaggio, avrebbe potuto continuare per ore. Per non parlare della sua incredibile velocità, che si sommava anche ai suoi 80 centimetri di coscia. Tra le due non c'era paragone e questo Mary lo sapeva bene. Tentò il tutto per tutto, andando a nascondersi dietro la schiena di Mr. Mercer, che sembrava stranamente propositivo. Confortata dal fatto che stesse ridacchiando, pensò bene di fidarsi di lui, per una volta. Del resto, era un uomo diffidente ed odiava nella maniera più assoluta il genere femminile. Perché mai avrebbe dovuto parteggiare per una donna che non conosceva neppure, a discapito di una con cui viveva 24 ore su 24 e, soprattutto, che gli preparava da mangiare?

Una nerd, tre liguri e un mare di guai!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora