~Capitolo 36~

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《Buongiorno bellezza, dormito bene?》mi chiede Ashley posandomi una tazza di caffè tra le mani. Sono le prestissimo del mattino e io dovrei essere tra le comode e morbide lenzuola del mio enorme e soffice letto dato che è martedì e l'unica lezione che ho inizia alle 11:00. Ma oggi gli autisti degli autobus hanno indetto non so quale sciopero e quindi sono dovuta uscire ugualmente presto con i ragazzi che erano il mio unico passaggio disponibile.

Due settimane fa probabilmente sarei rimasta a casa e avrei saltato la lezione, ma dopo la sera in cui ho letto quelle lettere non riesco a pensare ad altro. Ho provato a dimenticare quelle foto eppure il volto della meravigliosa donna che mi ha dato la vita non riesce a lasciare la mia mente. Rivederla nelle sue solite commissioni quotidiane mi ha ricordato quanto amore riuscisse a diffondere con delle semplici e normalissime azioni.

Ho provato senza alcun risultato a mettere a tacere la voce nella mia testa che ripeteva in continuazione le parole di quei biglietti che sapevano di minaccia.

Non ne ho fatto parola con nessuno, nemmeno con Asher nonostante questa notte mi sia sembrato più preoccupato delle altre quando, dopo aver svegliato tutti a causa delle urla che si spandevano prima nei miei incubi e poi nella mia stanza, è venuto a controllare che stessi bene.

Il sogno è sempre lo stesso, quello che mi tormentava fino a pochi anni fa: sto uscendo da scuola con mia madre che mi tiene la mano, quando un'auto sbuca dal nulla e me la porta via per sempre.

Non ho mai capito il motivo di questo sogno, anche perché non è andata così quel giorno, io non ero con la mamma al momento dell'incidente e se per molti questa può sembrare una fortuna, per me rappresenta il più grande rimpianto.

Il punto è che la mia testa è programmata in modo singolare perché io so di stare bene, come so che tutto ciò non ha senso perché è qualcosa che ho già superato da tempo: ma quando sono sola e la mia mente non è impegnata in qualcosa da fare, tutto cambia. Risento la pioggia di quel giorno e il rumore delle chiavi di mio padre che girano nella toppa; sento ancora la voce della zia Sarah che mesi dopo, piangendo, mi spiega perché la polizia ha portato via mio padre, quell'uomo che per cinque anni ho cercato di cancellare: e quando pensavo di esser riuscita a dimenticare perfino il suo volto, sono arrivate quelle foto che hanno cambiato tutto.

Solo adesso ho capito che quello che avevo fatto non era eliminare, ma ignorare il mio dolore.

Inizialmente ho pensato di andare a fondo con la storia delle minacce, ma adesso mi chiedo se ne valga davvero la pena.

《Non proprio...》rispondo alla mia amica che, nel frattempo, si è seduta di fronte a me nel tavolo del fast food in cui lavora, di cui l'unica cliente attuale sono io.

《Problemi in paradiso?》chiede riferendosi probabilmente ad Asher.

《Oh no, Ash è meraviglioso come al solito. È lo studio che mi tiene sveglia.》 mento.

O almeno solo per quanto riguarda lo studio, il fatto che Asher sia meraviglioso è vero. Quando sono tornati gli incubi mi ha chiesto cosa stesse succedendo, ma gli ho detto che non mi andava di parlarne e lui mi ha promesso che avrebbe aspettato fino a quando non mi fossi sentita pronta ad aprirmi con lui. Così, ogni volta che mi vede giù, cerca di distrarmi improvvisando cenette romantiche o nuove ricette di biscotti da provare con Joey che si dimostra sempre disponibile in tal senso, ovviamente.

《Immagino amica, per questo io non ci ho neanche provato》 dice Ashley ridendo e facendo ridere anche me.

Mi ritrovo a riflettere sul fatto che non conosco poi così bene la vita di Ashley, so soltanto che vive con il fratello nell'appartamento che gli ha lasciato la nonna qualche tempo fa e che parte dei soldi che guadagnano entrambi servono a sostenere anche le spese dei genitori che stanno in Texas. Tra le altre cose ho da poco scoperto con mia grande sorpresa che Jackson, il fratello della mia amica per l'appunto, lavora nella biblioteca della mia università e occasionalmente pulisce i pavimenti della mensa.

Il segreto della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora