~Capitolo 18~

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Entro in cucina  e la solita scena mi si para davanti, solo che questa mattina c'è zia Sarah che completa il mio quadro perfetto.
Per me non esiste casa migliore di quella composta da queste persone, che in così poco tempo si sono aggiunte alla mia famiglia finora composta solo da Sarah.

Stamattina Joey è stranamente silenzioso mentre fissa lo schermo del suo cellulare, tanto che quando lo saluto, al contrario degli altri giorni, mi fa solo un cenno con la testa.

Niente commenti stupidi, niente osservazioni inutili, niente abbracci distruggi Alba: niente di niente.

Leo sta, come sempre leggendo il suo giornale e Asher beve il suo caffè, mentre la zia prepara le uova
《Trovato!》grida all'improvviso Joey facendomi saltare in aria.

《Cos'hai trovato?》chiedo stranita e preoccupata
《Ho trovato cosa possiamo fare oggi! Potremmo girare per i negozi e poi andare a mangiare in quel posticino che ha appena aperto in centro, quello di cui vi avevo parlato!》esclama euforico il mio amico.

《Tu sei sicuro di avercene parlato vero?》gli chiede Asher, ed effettivamente non ricordo nessun riferimento di Joey ad un locale nuovo in centro, è la prima volta che glielo sento nominare.

《La vera domanda è: sei sicuro che noi ti stessimo ascoltando mentre tu ce ne parlavi?》rincara la dose Leo abbassando per un attimo il suo giornale.

Joey sbuffa e i suoi occhi si posano su di me 《Dimmi che almeno tu mi ascoltavi...》

Leggo la speranza nei suoi occhi, quasi somiglia ad un cucciolo di cane appena abbandonato che guarda tutti con fiducia, sperando che qualcuno lo salvi e lo faccia sentire importante.

Oh, dolce Joey, no che non ti ascoltavo, mi sembra ovvio...

《Oh sì certo, ce lo hai detto l'altro giorno quando... ehm, quando... quando eravamo insieme là... là dov'eravamo cioè... 》

Prendo un respiro profondo.

《No, non ti ascoltavo Jack, mi dispiace》vabbè, c'ho provato.

《Dovreste smetterla di ignorarmi! Quando parlo io nelle vostre teste ci sono gli anatroccoli che saltano, siete delle persone orribili, non credete in me e nella mia capacità di esprimere un pensiero logico.》replica lui, molto offeso direi.

Zia Sarah che nel frattempo si è sorbita tutto il discorso, non ce la fa più e scoppia a ridere.

《Esageri amico, non sono anatroccoli, sono pulcini!》esclama Ash prima di scappare in camera sua ridendo esattamente come un bambino che ha appena fatto una marachella.

Non crescerà mai... No, nessuno di loro lo farà.

Io, invece, faccio il giro del bancone e gli poso una mano sulla spalla.
《Io credo in te Jason, solo che il 96% delle cose che dici non è molto intelligente quindi le persone tendono ad ignorare anche il restante 4%, mi dispiace. Andremo in quel posto, promesso.》inizialmente credo che possa prendersela per il mio tono di voce troppo docile, rivendicando il fatto di non avere tre anni, ma no, le mie parole sembrano addirittura rallegrarlo e mette su un sorriso da bimbo soddisfatto prima di scomparire anche lui in camera sua.

Sposto lo sguardo verso Leo aspettandomi ti ridere con lui per il comportamento dei nostri due bambini ventenni, invece lo trovo serio come poche volte.

《Dato che se ne sono andati entrambi credo che spetti a me dirtelo Alba -parte Leo- abbiamo trovato un appartamento vicino al campus ad una cifra decente. Martedì andremo a vederlalo e probabilmente lo prenderemo.》mi rattristo di colpo, non avevo ancora pensato che sarebbero dovuti andare via, mi sono limitata ad abituarmi ad averli intorno anche quando non li sopportavo e, oh andiamo, non possono andarsene adesso che praticamente li adoro!

Il segreto della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora