~Capitolo 28~

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《Bene signori è giunto il momento! Datevi una mossa, questa casa non si acconcerà da sola per le feste!》 grido mentre apro ad una ad una le camere dei ragazzi fermandomi in quella di Joey per spalancare la finestra, dato che è l'unico modo appurato per farlo alzare davvero.

《Se era una minaccia quella non credo che questa casa l'abbia colta》, scherza lui con la voce ancora impastata dal sonno. Bleah, questa stanza è peggio di quella del mio ragazzo!

《Sarà meglio per te farti vivo, pulito e profumato, tra un quarto d'ora all'ingresso, si esce amico!》 lo avverto prima di uscire da quella discarica che lui chiama camera da letto.

Mi affaccio alla porta della camera di Leo che, inutile dirlo, è già quasi pronto. Mi rivolge un sorriso soddisfatto quando nota che Joey è appena uscito dalla sua stanza e io mi batto un pugno sul cuore orgogliosa.

Infine entro nella stanza di Asher che nel frattempo si è sotterrato la testa sotto il cuscino. 
《Oh, Clinton, mi stai costringendo a farlo》, lo minaccio utilizzando un tono estremamente solenne prima di iniziare il conto alla rovescia.
《Uno... due...tr-》, mi interrompe sbuffando.
《Okay, okay, maestà adesso mi alzo, non c'è bisogno di nessuna minaccia.》

Sorrido ed esco dalla sua stanza, ma non prima di averlo baciato e di avergli raccomandato di mettersi il maglione senape con il collo alto che gli ha regalato sua madre la settimana scorsa.
Credetemi sulla parola se vi dico che quel colore lo fa sembrare più figo di quanto non sia già.

A questo punto torno in camera mia e finisco di prepararmi applicando del trucco e concentrandomi sugli occhi, applico un po' di mascara e un filo di matita nera. Metto le scarpe e mi dirigo verso l'ingresso con la consapevolezza che dovrò aspettare almeno due dei divi che occupano casa mia. Mi infilo il mio amato cappotto color cammello e quando mi giro per prendere le chiavi dal mobiletto vicino al divano quasi non mi viene un colpo vedendo i miei tre uomini tutti pronti, bellissimi e raggianti davanti alla porta.

《Ma dico io, volete farmi morire?》 strillo esasperata posando una mano sul cuore un po' orgogliosa e un po' spaventata, mentre loro ridono e chiamano l'ascensore uscendo sul pianerottolo.

***

《Ricordami perchè mi hai costretto a sedermi dietro, lasciando il posto a lui!》
Inizia Joey dal sedile posteriore, facendomi esasperare.
《Perchè lui è intelligente e ha una buona cultura musicale, cosa che tu, palesemente, non hai》.
Ovviamente mi riferisco a Leo e non ad Ash, che è seduto accanto a Jj, con cui sta continuando a litigare da quando siamo partiti.

Questa mattina mi hanno concesso di guidare perchè gli ho promesso che li avrei portati in un posto meraviglioso e che sarebbe dovuta essere una sorpresa.
Se avessi saputo che sarebbe stato così complicato guidare con un cane e un gatto sui sedili posteriori avrei fatto sedere Asher accanto a me: lo terrò a mente per i prossimi episodi.

Posteggio la macchina nel parcheggio davanti al negozio "Tutto pur di rendere felice il caro Santa" e faccio segno agli altri di seguirmi mentre si lamentano sperando io stia scherzando, ma ancora non hanno visto l'interno di questa meraviglia.

Ci avviciniamo all'ingresso e le porte automatiche si aprono dandoci il permesso di entrare in quello che, da bambina, consideravo il paradiso in terra.

Una volta dentro, i tre moschettieri restano a bocca aperta come avevo previsto e io rido mentre loro esultano di gioia. Il mio ragazzo e l'altro idiota iniziano a saltare sul posto e a dirsi cose del tipo: "stai pensando quello che penso io, fratello?".
Un attimo dopo li perdo di vista mentre saltano da un reparto all'altro muniti di un carrello a testa.
Leo ride mentre io sbuffo esasperata e si dirige verso le statuette artigianali che raffigurano le varie forme di babbo natale nel mondo.

Il segreto della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora