Il segreto della pioggia

~Capitolo 7~

Mi sveglio ancora più stanca di quando sono andata a dormire, sono ormai giorni che Joey mi assilla per quella stupida festa mentre Leo continua a dire solamente che me lo aveva detto.
Inizialmente pensavo fossero entrambi interessati, adesso invece sto iniziando a comprendere i meccanismi: Joey organizza ogni minimo particolare mentre Leo si gode la festa.

Devo ammettere però di aver scoperto un nuovo lato di Joey, non mi aspettavo che fosse uno di quei tipi che cura ogni cosa e trova una soluzione ad ogni possibile problema prima ancora che questo si ponga, credevo fosse più il tipo di persona che compra qualche birra e invita qualcuno sperando che a loro volta gli invitati invitino altri.

Sto ancora sbadigliando mentre, a piedi scalzi, mi dirigo verso il bancone alla ricerca di qualcosa con cui poter fare colazione ma non vedo nulla di commestibile a parte qualche avanzo giapponese di ieri sera, quando Leo ha insistito per ordinare qualcosa di pronto perché a detta sua stavano cominciando a sfruttare troppo me e casa mia, ovviamente mi sono opposta ma nessuno può opporsi davvero ad un'idea di Leo, quindi mi sono ritrovata un quarto d'ora dopo con del sushi offerto dai ragazzi tra le mani.

Sorrido ricordandomi di quando ho messo un tocco troppo grande di wasabi negli involtini primavera di Joey che ha iniziato a correre per casa maledicendomi e bevendo qualsiasi cosa trovasse nel suo cammino mentre io e Leo ridevamo come due matti.

Ha anche tentato di farmi sentire in colpa urlando che avrebbe potuto morire ma io non ho ceduto, anche se aspetto la sua rivincita che, ovviamente, non ha tardato ad annunciare mettendomi ancora più ansia.

Il cellulare squilla e la suoneria che ho impostato solamente per il numero di Joey mi fa alzare gli occhi al cielo seppur con un sorriso, forse davvero sto cominciando a tenerci, oh cavolo sono fregata!
Prendo il cellulare tra le mani consapevole che la colonna sonora di dead silence sta davvero diventando troppo inquietante, quindi rispondo.

《Hey Jo Jo.》 Pronuncio sorridendo, se prima davvero non riuscivo a memorizzare il suo nome, ormai chiamarlo diversamente da Joey è diventato un buon modo per esasperarlo e credo che lo abbia capito anche lui dato che ha notato come il suo vero nome magicamente torni alla mia memoria quando sono seria.
Il che è raro ma è capitato.

《Amica, oggi è sabato!》
《Yee!》 Urlo con poco entusiasmo immaginandomelo mentre alza gli occhi al cielo, quindi gli vieto di farlo e lui mi risponde che è un elfo libero e che devo smetterla di piazzare microspie intorno a lui.
Ah, comunque Joey è davvero convinto che in una delle stanze che solitamente tengo chiuse ci siano migliaia di schermi a mo' di spia professionista... ha una fantasia fuori dal comune, questo glielo devo.

《Ci vediamo tra un'ora per sistemare tutto, dobbiamo fare più spazio e chiudere le cose di valore in una camera...》
Smetto di ascoltarlo dato che mi ripete le stesse cose da tipo tutta la settimana e con la sua voce in sottofondo, apro il frigorifero e prendo un succo d'arancia per poi versarlo nel mio bicchiere preferito: semplice e azzurro, che usavo anche quando ero piccola facendo ridere la mamma perché secondo lei questa casa era piena di cose costose ed io, da bambina strana, preferivo il più antiestetico.

《Ma dove sei?》 Domando interrompendolo e cavolo quanto è logorroico questo ragazzo quando ci si mette!
《Sto prendendo da bere, comunque mettiti qualcosa addosso che sto arrivando.》
《Non avevi detto che saresti arrivato tra un'ora?》 Chiedo dopo aver ingoiato un lungo sorso di succo, suscitando l'ilarità del mio quasi-amico.
《Sì ma si è fatto tardi! Alba abbiamo un compito da portare a termine!》
Alzo gli occhi al cielo constatando che sono solo le undici e mezza e, dopo avergli ordinato di comprare qualcosa per il pranzo dato che non ho potuto fare la spesa in questi giorni a causa della presenza costante dei due impegnati ad organizzare questa dannata festa, stacco la chiamata e vado a mettermi una tuta vecchia e slavata.