~Capitolo 13~

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Dei rumori indefiniti, che poi comprendo essere delle urla probabilmente da parte di Joey, mi svegliano dal sogno che continuava a torturarmi tutta la notte, il solito incubo in cui l'uomo che mi ha messa al mondo mi lascia da sola, ridacchiando, dopo la morte di mia madre.

Mi alzo quasi grata a Joey, nonostante oggi sia sabato e sarei potuta rimanere nel mondo dei sogni per molto più tempo.

《Che avete da urlare tanto?》 domando entrando in cucina con la mia solita camicia da notte viola, trovandomi davanti una scena che fortunatamente riesco ad ignorare, seppur a fatica: Joey pieno di farina, come tutta la cucina praticamente, che urla contro Asher mentre lui sta piegato in due dalle risate e Leo, ovviamente, li ignora leggendo il giornale.

《Asher ha mangiato i miei biscotti al cacao!》 Joey alza una mano totalmente bianca per indicare il ragazzo di fronte a lui ed io inizio a preoccuparmi principalmente perché il mio amico strano sta preparando dei biscotti.

Non sono riuscita a comprendere subito i suoi comportamenti a dir poco ambigui, ma con il tempo ho cominciato a comprenderne le dinamiche e, sono quasi certa, quando Joey inizia ad impastare biscotti significa che qualcosa lo preoccupa o lo fa arrabbiare.

《Jason, cosa c'è che non va?》 lui mi guarda come se fossi impazzita tutta d'un colpo, iniziando ad aprire e chiudere la bocca come un pesce che cerca di respirare sulla terra ferma.

E cavolo, è carinissimo mentre lo fa e anche se vorrei correre verso di lui e strapazzarlo tutto mi trattengo, un comportamento del genere lesionerebbe la mia e la sua virilità.

《Io ti dico che lui mangia i miei biscotti e tu mi domandi cosa c'è che non va in me?》 alzo gli occhi al cielo combattendo contro la voglia di sbattergli la faccia sul bancone della cucina, tanto ora che ci penso con tutta quella farina non si farebbe nemmeno troppo male, attutirebbe sicuramente il colpo.

《Joey crede che Asher stia rubando la sua migliore amica, i biscotti in pratica rappresentano te.》
La voce piatta ed esausta di Leo rompe il silenzio, facendo guadagnare al proprietario un'occhiata assassina da parte di Joey, che dopo aver lanciato con rabbia il grembiule in un angolo della stanza, alzando così tutta la farina, esce dalla cucina imprecando.

《Le uscite di scena gli riescono molto bene, questo è certo.》 borbotta Asher ancora divertito prima di afferrare un altro dei biscotti di Joey per ficcarselo in bocca.

《Non potresti smetterla di esasperarlo? Andiamo, lo sappiamo tutti che Joey è ipersensibile, non puoi rubargli così i biscotti.》mi siedo al fianco di baby Clinton e mentre afferro la brocca contenente la spremuta d'arance che ogni mattina Leo si preoccupa di preparare, mi meraviglio di aver utilizzato un tono calmo con Asher, nonostante il rimprovero.

《Mmh potrei provarci, se proprio insisti...》il broncio di Asher mi ruba una piccola risata mentre, scuotendo la testa incredula, prendo anche io uno dei biscotti di Joey.

《Ma quanto siete carini, amici!》sbotta Leo facendoci voltare quasi in maniera sincronizzata verso di lui, per poi emettere allo stesso tempo un verso schifato.

《Stasera c'è una fes-》inizia Asher, bloccandosi a metà quando il suo cellulare inizia a squillare, catturando così l'attenzione mia e di Leo.

Forse non dovrei accorgermi di come il suo corpo si irrigidisca totalmente mentre guarda il display iniziando ad imprecare, per poi alzarsi ed uscire di casa con espressione tesa, ma allo stesso tempo confusa, senza aggiungere nemmeno una parola.

《C'è una festa dunque?》domando a Leo, rimasto interdetto dal comportamento del tizio moro tanto quanto me.

《Ehm, sì... Hai notato che si comporta in maniera strana vero?》chiede riferendosi ad Asher e probabilmente dovrei dirgli di sì ma, non so per quale assurdo motivo non lo faccio.

Il segreto della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora