~Capitolo 14~

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《Stiamo tutti calmi! Dobbiamo stare tutti calmi!》grida Joey camminando freneticamente da una parte all'altra della stanza

《Certo, hai ragione, hai ragione mio giovane amico... Non è vero sei solo un idiota! Come puoi pretendere che io stia calma se ho un milione di cose da studiare e l'unica cosa che ho fatto finora è uno stupido quiz che si riteneva capace di sapere qual è il fiore che mi rappresenta. Sai cos'è che sapeva invece? Un bel niente! Andiamo è ovvio che io sono un girasole appena sbocciato e non una stupida orchidea!》urlo io alzandomi dal divano

Joey mi fissa sconvolto, come se volesse dire qualcosa, ma sbuffa e si allontana da me per poi urlare qualcosa, penso in camera di Leo, che credo abbia bevuto più caffè oggi che in tutta la sua vita.

Tra due giorni inizia la sessione di esami e stiamo impazzendo tutti.
La casa è un disastro, c'è puzza di caffè ovunque e sembra che ci sia stato un tornado di cancelleria a causa di penne, matite ed evidenziatori che ricoprono ogni superficie.

Io sono quasi sicura di essere sulla buona strada per l'esaurimento nervoso, mentre Joey grida da circa due giorni e Leo beve caffè come fosse acqua.
Ah, inoltre mangiamo solo d'asporto e dormiamo su per giù tre ore a notte.

Ripensandoci mi viene sempre di piu il desiderio di piangere, perché nessuno mi aveva mai detto che al college si diventa barboni dipendenti dalla caffeina, che puzzano di pizza e sushi?

È un incubo, giuro!

L'unico che sembra avere tutto sotto controllo è Asher: si sveglia intorno alle dieci del mattino, prepara la colazione per tutti, studia per tre ore al massimo in camera sua e poi nel pomeriggio si prepara ed esce,  suggerendoci di non aspettarlo per cena.

Cavolo è preoccupante questa situazione, secondo me costringe suo padre a minacciare di licenziamento chiunque provi anche soltanto a rimandarlo, andiamo, non può essere figo ed intelligente, sarebbe un'ingiustizia della natura!

Ultimamente poi è sempre pensieroso e il cellulare gli squilla ogni dieci minuti. Inizialmente Leo era visibilmente preoccupato per i suoi repentini cambi d'umore, ma nell'ultima settimana è stato troppo impegnato per accorgersi di qualcosa che non fosse inerente al suo piano di studio. 

Okay, forse stiamo esagerando tutti.

Sono le sei del pomeriggio quando decido di passare al terzo libro di sociologia della comunicazione, ma la porta d'ingresso che improvvisamente viene aperta mi distrae, facendomi saltare in aria dallo spavento 

《Ma dico io, ti sembra il momento adatto per farmi venire un infarto? Non vuoi farmi arrivare alla laurea? Tranquillo, a quello ci sto già pensando io.》il ragazzo che compare dentro casa mia ride alla mia affermazione e si dirige verso il frigorifero per bere dell'acqua mentre io, ritrovandomi con un sorriso sulle labbra di rimando, torno a concentrarmi sul libro.
Ah, ma aspettate, fermi tutti! Allora esiste ancora quel liquido trasparente che la gente chiama acqua, non c'è soltanto il caffè.
Me lo annoto mentalmente e mi riprometto di berne un po' anch'io prima o poi.

Asher è sudatissimo, immagino sia andato a correre: i suoi capelli, corti e scuri, sono sparati verso l'alto ed evidentemente umidicci.
Ma nonostante questo terribile quadro lui è meraviglio, la t-shirt grigia che indossa aderisce perfettamente alla sua tartaruga lasciando scoperti gli avambracci giganteschi. 

Sì ragazzi miei, io vivo con questo figo pazzesco!

Fisso il suo pomo d'Adamo muoversi mentre beve e quando lui se ne accorge distolgo velocemente lo sguardo.

《Hai un po' di bava lì, all'angolo della bocca Alba.》mi prende in giro indicandosi la bocca, senza cercare di nascondere nemmeno per un millesimo di secondo tutta la sua fierezza, come se mi avesse beccata a fare qualcosa di proibito e non vedesse l'ora di rinfacciarmelo.

Il segreto della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora