|CAPITOLO 4-JANE

253 32 4
                                    

(REVISIONATO)

Ero a dir poco sconcertata. Quel ragazzo... Ma chi si credeva di essere? Avete presente quel momento durante il quale vedete una persona e la odiate sin dal primo momento? Ecco come mi sentivo. Anche se, a primo impatto, mi aveva provocato una strana sensazione allo stomaco, quasi una specie di timore. Era certo che non l'avrei mai più visto.

Mi diressi da mia madre, che conversava animatamente con Madame Belive, una donna molto simpatica e a parer mio, anche troppo pettegola. -Oh, la Signora Calligan ha avuto un' altra bambina. Povera creatura. Sarà sempre messa....-.
-Madre, vorrei allontanarmi nei giardini, se non dispiace-. Mi accorsi troppo tardi di aver interrotto la loro conversazione e mi scusai.

Mia madre acconsentì alla mia richiesta e mi diressi verso la porta esterna. Passando davanti al buffet, notai quello sgarbato ragazzo, che stranamente puntava l'occhio su di me. Riguardai le grandi volte e gli affreschi straordinari che dominavano il salone. La musica era una dolce melodia di sottofondo che combaciava alla perfezione con il resto dell'ambiente. Uscendo, potei finalmente riprendere fiato. Lí dentro era un vero e proprio delirio. Respirai tutta l'aria che potevo, a pieni polmoni. Il sollievo si protese in me. Decisi di passeggiare per un po', riflettendo su quanto accaduto prima. Perché mai quel "Matthew" si era comportato in quel modo così sgarbato e irrispettoso? Non mi era sembrato di parlargli scortesemente . Giunsi alla conclusione che era un uomo privo di buon senso e gratitudine per le persone.

-Stavate cercando qualcuno?".
Una voce maschile mi colse alla sprovvista. Mi girai, cercando di scorgerlo anche nel buio. Notai dei lineamenti perfetti risaltare alla luce flebile della luna. Due occhi verdi mi scrutarono da vicino e gli osservai. Nascondevano pura nostalgia. A volte tendo a riconoscere il carattere delle persone. Questo mi porta a buone cose ma a pregiudizi, anche se spesso corretti.

-Mi perdoni. Non mi sono presentato. Il mio nome è Stefan Johnson . Credo che il ragazzo con cui era prima fosse proprio mio fratello-. Gli sorrisi, malgrado eravamo soli in un giardino di una villa semi luminata.

-Il mio nome è Jane ed è un piacere conoscervi. Vostro fratello -continuai- è un ragazzo molto scaltro, che probabilmente ce l'ha col mondo-. Sospirò. Le candele esterne vennero accese e finalmente potei guardarlo meglio. Era molto più alto di me e il suo portamento era semplicemente eccezionale. Lo sconosciuto era davvero molto affascinante.

-Mi chiedo come abbia fatto a trattare male una bellissima ragazza come lei-. Mi sentii avvampare e le mie guance divennero presto un pomodoro. Mi abbandonai a una piccola risata di timidezza. -Se mi permette, la vorrei accompagnare dentro per un ballo. Sempre se desidera-. Senza pensarci due volte e ragionare, acconsentii.

Mi accompagnò dentro, dove ballammo e ci divertimmo ridendo tra noi. Mia madre, nel frattempo, mi guardava soddisfatta e compiaciuta. Incredibile come una serata orribile, si sia trasformata in una serata piacevole e divertente. Probabilmente per Stefan? Penso di sì. Anche perché, riflettendo sul mio primo incontro di quella serata, essa non si prospettava al meglio. Invece si rivelò fantastica e soddisfacente.

Avrei rincontrato sicuramente Mr. Stefan. Riguardo suo fratello, non avevo alcuna intenzione di rivederlo.

ALL YOU NEEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora