(REVISIONATO)
Correvo. Correvo più lontana possibile da quella villa.
O semplicemente, fuggivo spaventata e imperterrita.
Lui... Le sue mani... I suoi occhi... La sua malvagità... Mi facevano sempre più convincere che dovevo stargli alla larga. Ma era molto difficile, dato che il mio corteggiatore era suo fratello e quindi l'avrei visto praticamente sempre. Ero andata fuori controllo con Matthew.
Quando mi prese per i polsi e mi avvicinò al suo petto, tremai. E non per la paura, ma per l'emozione e la piacevole sensazione che mi dava. Provai una terribile vergogna. Quell'uomo era orribile. Mi resi conto di non essermi nemmeno congedata con Stefan. Dovevo riferirgli quanto era accaduto? No, meglio di no. Non volevo che si preoccupasse ancora una volta di suo fratello. Correvo in preda alla rabbia e alla confusione.
Arrivai in città in un battibaleno. Mi ricomposi e mi diressi sulla via di casa. Passeggiavo e sorridevo alle persone, come se non fosse successo nulla. Perché è questo che accade in società: ti nascondi dietro una maschera di totale serenità e frivolezza, perdendo le orme della tua vera personalità.
-Miss Carrington-. Mi voltai e rimasi sorpresa. Di fronte a me, c'era la ragazza che più odiavo sulla Terra: Miss Hamish. La sua antipatia, la sua frivolezza e la sua forte competizione mi portarono ad odiarla fin da subito. Purtroppo, per rispetto, dovevo salutarla. Maledetta condiscendenza.
-Oh, Miss Hamish! Che piacere vederla!-mentii spudoratamente.
-Il piacere è tutto mio. Verrà stasera al ballo?- mi chiese con aria altezzosa.
-Assolutamente sì, ci sarò. A stasera allora". Mi congedai, girai i tacchi e corsi a casa.
-Pierston, ci sono lettere?-chiesi al nostro maggiordomo , mentre mi toglievo i guanti in raso bianco.
-Sì, signorina, da Miss Nelson-. Appena sentii quel cognome, saltai di felicità. Strappai la lettera di mano a Pierston, lo ringraziai e corsi in camera mia. Aprii la lettera il più velocemente possibile e la lessi tutta d'un fiato.
Mia cara Jane,
La Scozia è un luogo così pacifico e solitario, quasi fosse isolato dal mondo. Proprio l'altro giorno, sono corsa per immensi prati silenziosi e mi hanno fatto sentire felicemente libera. Sono sicura che ti entusiasmerebbe particolarmente. Io mi sto godendo il mio soggiorno con Zia Emily, che purtroppo è ancora malata. Nonostante questa nota negativa, devo darti una notizia fantastica: torno a Londra tra tre giorni! Questo significa che non appena ti arriverà e leggerai questa lettera, sarò probabilmente in viaggio o addirittura, già arrivata. Mi auguro che tu mi venga a trovare subito!
A PRESTO
Tua Juliet
P. S Ci sarò per il grande ballo di mercoledì! Non vedo l'ora di rivederti
Finalmente la mia migliore amica sarebbe ritornata dalla Scozia. Non vedevo assolutamente l'ora di rivederla.
-Elle!-chiamai la domestica e le chiesi gentilmente di accompagnarmi dalla sarta. Per quella sera dovevo avere un vestito straordinario, adatto all'occasione speciale. Infatti, il ballo si sarebbe tenuto dalla Contessa di Klambel. Tutto doveva essere perfetto.
-Allora, Signorina? Come va col Signor Stefan?- mi chiese Elle durante il viaggio.
-Alla perfezione-. In effetti era vero, no? Cioè, per lo più parlavamo delle nostre passioni e ci divertivamo da veri amici, assieme. E questo, al momento, mi bastava.
Appena arrivate, entrammo nel paradiso di ogni donna. Sete, lino, cotone, cashmere...Materiali così rari e perfetti. Non sarei uscita da lì così presto.
Mi guardavo allo specchio e non riuscivo a capacitarmi che fossi io. Non ho mai avuto un'autostima. Ma quella sera, mi sentivo come se l'avessi avuta.
-Tesoro, sei magnifica!-. Era da mezz'ora che mia madre lo ripeteva. Quel beige, mi donava e quel bellissimo ciondolo era giusto per l'occasione. Le maniche lunghe di lino leggero, mi coprivano e uno scialle sempre beige un po' più scuro mi avrebbe tenuto ancora più caldo. Ero pronta, ma sentivo che c'era qualcosa che non andava.
Tutt'oggi non riesco a spiegarlo, ma un brutto presentimento mi tormentava.
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ALL YOU NEED
Romance[IN CORSO] *È presente linguaggio volgare* 1820 Jane Carrington, la più grande delle sue sorelle deve entrare in società nella stagione d'oro di Londra. È una donna determinata e forte, grazie anche alla morte del padre. Non ne vuole sapere della...