|CAPITOLO 18-JULIET

123 11 3
                                        

(REVISIONATO)
Ormai era una settimana che non vedevo Jane.
Nessuna lettera e non mi era venuta nemmeno a trovare. Cominciavo a preoccuparmi e dato che un po' di tempo prima, avevo meravigliosamente ballato con suo fratello Mark, avrei potuto andare a casa Carrington.

Indossai uno splendido corpetto rosa ricamato con roselline e una lunga gonna fucsia. Detestavo (proprio come Jane) la società e il vestiario elegante per noi donne. Perché non potevamo indossare dei semplici pantaloni? L'ingiustizia non ce lo permetteva.
Salii in carrozza il prima possibile e ci dirigemmo in centro di Londra.
Scesi dalla sarta e andai a ordinare uno splendido abito per il ballo di fine stagione, che si sarebbe appunto tenuto a casa Carrington.

Ero emozionata di rincontrare Mr Mark.
Preferii preseguire a piedi e godermi l'aria di allegria di Londra.
Notai molte persone guardarmi e spettegolare col partner o con la amica. Odiavo il modo in cui mi guardavano. Ero stata via un po' di tempo e non mi ero fidanzata. Non vedevo quale fosse il problema. Arrivai in men che non si dica..
La villa dei Carrington è sempre rimasta la più bella e la più elegante del quartiere. Bussai e attesi che qualcuno venisse ad aprirmi.

Sentii dei passi provenire al di là della porta e, finalmente, mi fecero entrare.
-Signorina Nelson... Che piacere, prego entrate- mi accolse Elle.
-Anche io sono felice di rivederti, Elle-.
Villa Carrington poteva esprimere solo meraviglia e stupore. Quadri di ogni genere tappezzavano le pareti. Sicuramente erano di Mary Luisa, la piccola artista di casa. Tappeti di marche lussuose e straniere, per non parlare dell'alto arredamento raffinato.

-Miss Nelson... È un onore averla a Villa Carrington-.
Vidi Mr. Mark scendere le imponenti scale bianche di marmo e venirmi incontro.
Mi baciò la mano per rispetto e ci sorridemmo.
-Buongiorno anche a lei Mr. Mark-gli dissi.
-A cosa devo questa gioiosa visita? - mi chiese trepidante.
-Sono venuta per parlare con vostra sorella Jane. Non mi scrive più da molto-.

Silenzio.

Scorsi in quel bellissimo viso, un velo di delusione.
-Ma sono venuta anche per rivedere lei, in realtà- aggiunsi e avvampai imbarazzata.

Riprese a sorridere e mi prese per mano. Mi accompagnò nei giardini, dove facemmo una lunga chicchierata durante una splendida passeggiata in mezzo alla natura.

-Mi dica che ne pensa della Scozia, Miss Nelson?- mi chiese improvvisamente .
-Sono luoghi privi di qualunque elemento disturbante di città. È un luogo immerso nella natura. È simbolo di libertà, secondo me- gli risposi soddisfatta.
-Ammirevole. Vorrei andarci un giorno- aggiunse.
-Deve proprio, mi creda. Ne varrà la pena-.
-La Signorina Jane, quindi, non è in casa?-chiesi per cambiare discorso, mentre ci accomodammo in una panchina.
-Purtroppo no. Sa, da quel che ho potuto apprendere, è alle prese con il suo corteggiatore Mr. Johnson. Stefan Johnson".
-Capisco. Quando torna, cosí le potrò parlare?-gli chiesi.
-Torna solitamente verso sera, prima di cena. Stasera insisto perché lei rimanga-.

Rimasi spiazzata e m'imbarazzai.
-Mi farebbe molto piacere, Mr. Carrington-acconsentii arrossendo.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e rimanemmo in silenzio, così a pregustarci quel momento di eterna tranquillità.

ALL YOU NEEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora