🔴[ALLERTA SCENA SPINTA ]
Mi prese per mano e risalimmo in carrozza, non staccandoci un secondo l'uno dall'altro. Mi lasciava una scia di piccoli baci sul collo, succhiando e morendo, mandandomi in un paradiso di piacere mai visitato prima.Ad un tratto, si staccò.
-Cambio di programma: andremo nel Cottage al mare,Mr. Konnon. - urlò al cocchiere per poi riprendere a baciarmi appassionatamente.
Era una sensazione indescrivibile, angelica. E soprattutto piacevole. Estremamente piacevole.Era delicato con un tocco leggero e dolce, ma allo stesso tempo selvaggio e voglioso.
Le sue labbra scesero sulle scapole. Le baciò lentamente, facendomi desiderare di voler ancora di più. Mi sentivo desiderata, venerata. Ed era la prima volta nella mia vita che mi sentivo così.
Quei baci forse lo rappresentavano. Ma non del tutto. Lui era un diavolo dalle sembianze di un angelo.-Abbiamo tutto il tempo-mi sussurrò, posando la fronte sulla mia. Rimanemmo cosí a lungo, ognuno attaccato all'altro, desideroso.
Fu dolce e sognante.Quando arrivammo, mi fece scendere. Era un Cottage elegante, ma allo stesso tempo rustico e piccolo, con delle finestre che spiccavano e contrastavano con i diversi mattoni che la rendevano perfetta.
Mi trascinò dentro tra le sue confortanti braccia. Non appena entrammo venni accolta da un lieve profumo di limoni e mandorle, che molto probabilmente provenivano dalla cucina. I soffitti erano alti e adornati da enormi e colorati affreschi, con figure angeliche che conferivano alla dimora una certa regalità. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò, lasciandoci trasportare e non facendomi vedere il resto della casa, vedendo soltanto la sua stanza.
Era molto ampia e luminosa, con un grande letto a baldacchino posto contro la parete. Ci baciammo nuovamente, come due amanti ansiosi di vivere quel momento. Scese lungo il collo, per poi proseguire sulle maniche a sbuffo dell'abito che indossavo. Sussultavo, anche se a malapena mi sfiorava. Ero molto sensibile.
Cercò di togliermi lentamente il corpetto, non staccando gli occhi dai miei.Due anime così diverse, ma così profondamente uguali.
Non appena riuscí a togliermi quel corpetto infernale, rimasi con solo il reggipetto, usufruito e malandato. Mi girò improvvisamente, facendo aderire la mia schiena al suo petto scolpito. Mi sfiorò il lobo dell'orecchio, per poi scendere verso il basso e levarmi faticosamente la grande e lunga gonna. Mi appoggiai a un palo del letto. Ero spaventata su quanto sarebbe potuto accadere. Nessuna mi aveva vista nuda. E io non avevo visto nessun uomo nudo.
Pensai che ebbe capito che ero parecchio a disagio.
-È tutto ok. Se non sei pronta allora non faremo nulla. Ehi-mi prese il mento e me lo sollevò, in modo che ci guardassimo dritti negli occhi. Avvampai.
Era ciò che desideravo? Ed ero pronta?
Lo baciai, come per dirgli di sì, e lui ricambiò dolcemente.
Mi sfilò delicatamente le esili spalline del reggipetto, tenendo il nostro contatto visivo acceso come un fuoco selvaggio, che perde il controllo. Mi sedetti sul letto, per poi stendermi contro il morbido materasso. Mi si posozionò sopra, continuando a baciarmi e a coccolarmi. Cominciò a lasciarmi una lunga scia di baci dai seni, all'ombelico e al mio punto più sensibile tra le gambe. Espirai rumorosamente.Ero spaventata. Parecchio.
-Ti fidi di me? - mi sussurrò.
-Sí-gli risposi.
Mi tolse la biancheria intima, lasciandomi completamente scoperta ai suoi occhi, che scintillarono.Mi sentivo al centro dell'attenzione, mi sentivo bramata. Amata. Forse per la prima volta.
Immerse la sua testa fra le mie gambe, cominciando ad appoggiarci la lingua. Provai qualcosa che non ebbi mai provato in tutta la mia vita. Un mondo di piacere, tanto da chiudere gli occhi e lasciarmi andare completamente. Ad un certo punto, vidi le stelle, un paradiso al culmine del piacere.Ritornò a baciarmi e ricambiai più che volentieri. Si posizionò e qualcosa di grosso, caldo mi si poggiò delicatamente sul mio punto più sensibile. E lo sentii entrare in me, sempre con una leggera delizatezza.
Inizialmente era più che fastidioso, era una sensazione così strana ed estranea al mio corpo, che sorprendentemente si aderivs perfettamente al suo. Mi sentii in imbarazzo e preferii non guardarlo negli occhi, mentre mi baciava.
Cominciò a fare movimenti più veloci, e un'estremo piacere si propagò in me.
-Guardami-mi ordinò mentre ansimavo rumorosamente.
Mi sollevò il mento e i nostri occhi si scontrarono. Ma dolcemente e amorevolmente.
Toccò un punto preciso, dentro di me, un punto inesplorato, che in poco tempo mi fece arrivare al culmine del piacere e della tensione.
Sentii il mio corpo tremare, oppresso da sensazioni nuove, da vibrazioni ancora in atto.Eravamo due anime intrecciate,innamorate, bramose di aversi. Due anime intrecciate dal dolore, dal fastidio, ma anche dall'amore e dal piacere reciproco.
Due anime che si combaciavano, che si appartenevano.
Due anime che si completavano.-Ti è piaciuto? - mi chiese accasciandosi a fianco a me, stanco e soddisfatto dei suoi risultati. La reazione che mi faceva era così piacevolmente diversa dal solito.
-Sí-gli risposi, ancora in preda agli ansimi. Mi accolse tra le sue braccia e tra il suo corpo caldo e possente. Mi sentivo al sicuro con lui. Era il mio rifugio sicuro.
Mi accarezzava e con l'indice cominciò a scorrere da sotto al seno fino alla pancia.
Era parecchio gratificante, così lo lasciai fare.
Col continuare, scese sempre piú giù. Infilò l'indice dentro di me, cominciando a fare movimenti circolari su un punto che mi faceva impazzire. Ero uscita di senno, i miei gemiti erano fuori controllo e il mio bacino, involontariamente, si spingeva verso di lui.Non volevo che si fermasse per alcun motivo.
E riecco quelle stelle, quel culmine che raggiungevo in così poco tempo.
Era così bravo, i suoi movimenti così precisi e piacevoli.-Che cos'era? - gli chiesi ancora senza fiato.
-Era il paradiso, Jane. Abbiamo fatto l'amore e abbiamo raggiunto il paradiso. Ora dormi-mi cinse la vita e prese ad accarezzarmi i capelli, lasciandomi piccoli baci sul collo. Inebriai il duo profumo e mi rilassai. Ero troppo stanca, la pressione e l'energia che avevo consumato, era troppa. Mi abbandonai a un sonno profondo tra le sue braccia rassicuranti e che mi cercavano, non lasciandomi andare.Come dicevo, due anime che si completavano.

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Romansa[IN CORSO] *È presente linguaggio volgare* 1820 Jane Carrington, la più grande delle sue sorelle deve entrare in società nella stagione d'oro di Londra. È una donna determinata e forte, grazie anche alla morte del padre. Non ne vuole sapere della...