|CAPITOLO 8-MATTHEW

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(REVISIONATO)

Mi aveva lasciato così, con una mano porta gentilmente, in aria. Se n'era andata. Mi resi conto che era molto più bambina e immatura di quanto già non sapessi. Che coglione che ero. 

Tornai al mio solito bel tavolo isolato dal resto del mondo. Ma accadde quello che speravo non fosse mai accaduto. 

-Signorina Flarington, questo è il mio figlioccio Matthew-. Quel mostro mi stava presentando la donna più brutta che avessi mai visto. Mai e poi mai mi sarei sposato con una donna così. Mi fulminò quando vide che non mi alzai e non m'inchinai, come da buone maniere.

-Mi dispiace principessa, ma devi trovarti un altro ranocchio-con queste parole mi congedai e mi diressi nei giardini esterni della villa. Sapevo che quello stronzo di "padre", mi stava osservando. Sapevo già la faccia che aveva assunto: deluso. Ed è questo che volevo: il mio obiettivo era quello di portarlo all'esasperazione. Volevo che mi cacciasse da casa. Vagai senza una meta precisa. 

E poi la vidi con mio fratello: erano così felici assieme. Un bel quadretto del cazzo. Avevo voglia di tabacco. Tirai fuori un sigaro dalla tasca e lo accesi. Feci un tiro e mi sentivo già meglio. 

Tre mesi. Tre fottuti mesi e me ne sarei andato da quella merda di casa. Feci un altro tiro e riposai il tutto in tasca. Ritornai dentro con aria scazzata, e mi guardai attorno: quella festa faceva davvero pietà. Mi rifugiai nel mio solito angolino della sala. Una donna mi si avvicinò e mi esaminò. 

-Fuori dai coglioni!- le urlai. Per fortuna, di sottofondo c'era la musica, sennò sarei stato fottuto. La signorina se ne andò allibita. Quello era l'effetto che volevo fare alle donne. Volevo incutere loro paura, per poi attirarle: in questo modo mi avrebbero supplicato di stare con loro.

 La noia si faceva sentire. Non sarei stato lì a non fare un cazzo. Mi guardavo intorno, in cerca di una dama attraente. Nessuno mi soddisfava. Posai distrattamente lo sguardo su Jane: i suoi movimenti aggraziati mi eccitavano più del dovuto, il suo vestito era semplicemente splendido. Stefan le sorrideva, cotto di lei. Jane gli sorrideva a sua volta, ma cercava di distogliergli l'attenzione. La osservavo danzare. Sembrava una farfalla, così elegante e aggraziata. Il suo corpo cercava di distanziarsi da quello di Stefan. Lei era così innocua, debole, piccola...Continuavo a guardarla e mi accorsi troppo tardi che i suoi occhi erano fissi sui miei. Intenso...Potrei descriverlo così. Oppure una cazzata. La vidi mordersi il labbro e guardare da un'altra parte. Stava cedendo.

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