Capitolo 32

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"Il guerriero sa che è libero di ciò che desidera: le sue sono prese con coraggio, e, talvolta, con una certa dose di follia."
- Paulo Coelho

Da piccola amavo scoprire cose nuove ogni giorno e, quando mi imbattevo in qualcosa di rischioso, non mi tiravo mai indietro.
Ricordo che una volta, mentre giocavo con la bambina dei miei vicini, il loro cane si liberò dalla catena che lo teneva legato e scappò. Essendo quello un cane abbastanza violento, fu consigliato ai bambini nei paraggi di tornare a casa ma io, troppo preoccupata del fatto che quel povero cane stesse vagando per il quartiere in preda alla paura, andai a cercarlo.
Andai in giro per le strade nel disperato tentativo di trovarlo e, quando arrivai ad un piccolo parco con a malapena due panchine, lo vidi dietro ad un cespuglio. Mi avvicinai in silenzio per cercare di non farlo correre via ma, nel momento in cui il cane si accorse di me, mi ringhiò contro e fece un salto in mia direzione. Ormai pronta ad essere sbranata, tirai un sospiro di sollievo quando un ragazzo si mise davanti a me e riuscì ad afferrare il cane per il collare.
Il ragazzo mi disse di tornare a casa ed io, con riluttanza, lo feci.

Questo per dire che, nonostante siano passati diversi anni, non ho paura di quello che può succedermi, e decisamente non ho paura di quell'idiota di James Lee.
Proprio per questo motivo sto cercando di uscire da casa, nel bel mezzo della notte, senza farmi scoprire da nessuno. Cammino silenziosamente verso la porta d'ingresso e aprendola, mentre esulto mentalmente per essere riuscita nella mia impresa, sento un colpo di tosse.

Mollo la presa dalla maniglia e mi volto rassegnata, ritrovandomi davanti Matt. Come ogni notte, indossa una felpa pesante e scura con il logo di una scuola e un pantalone della tuta grigio, che sembra essere piuttosto pesante. La sua espressione è, come al solito, impassibile e quasi raccapricciante.

"Sapevo che ne avresti fatta una delle due"
"Beh in realtà non ho ancora fatto nulla, quindi non sai il motivo per cui stavo provando ad uscire in totale silenzio da questa porta" sussurro, sorridendo falsamente.
Matt rimane in silenzio e il clima inizia a farsi davvero imbarazzante, dato che odio i momenti di silenzio. Sono quel tipo di persona che scoppierebbe a ridere durante un funerale. Lo so, è una cosa orribile, ma non ce la faccio proprio.
Okay basta divagare.
"Ti prego, non dirlo agli altri" sospiro, avvicinandomi a lui "Ho bisogno di sapere cosa vuole da me, sento che c'è dell'altro dietro e devo assolutamente capire cosa"
"So che non sei una bambina. Vai"
"Grazie Matt"

Due secondi dopo essermi voltata in direzione della porta per poter uscire ed andare a combinare un altro grande casino, Matt mi richiama.

"Io resterò sveglio, se succede qualcosa chiamami"
"Matt sei davvero un amore" dico sorridente, prendendomi gioco di lui.
"Vai via"

Lo guardo in silenzio per un attimo e mi viene spontaneo pensare a quante cose di sé nasconda questo ragazzo. Matt è un ragazzo misterioso, che sta sempre per conto suo e che con un solo sguardo può farti tremare per l'inquietudine, eppure diverse volte ha dimostrato anche di essere compassionevole, gentile e protettivo.
Lui è come me.
Anche Matt cerca di non mostrare il suo vero animo.

Senza esitare ulteriormente, lo saluto con un cenno ed esco.
Aspetto che arrivi il mio Uber ed indico all'autista l'indirizzo che c'era scritto sul foglio lasciato da Lee e che ho letto mentre prendevo la vaschetta di gelato, che conduce ad un edificio nel quartiere residenziale di Overtown.

Una volta giunta a destinazione inizio a pentirmi leggermente di tutto ciò e vorrei tanto non essere così testarda e pazza da dover finire costantemente in situazioni del genere. Questa volta potrebbe non esserci nessun ragazzo a salvarmi dal cane violento.

Entro nell'edificio, essendo la porta aperta, e mi incammino in un lungo corridoio illuminato solo da una lieve luce procurata da una lampadina poco funzionante appesa al soffitto, mentre sento della musica fastidiosa farsi sempre più vicina.
Arrivo in una stanza molto ampia, stracolma di persone poco raccomandabili e molto rumorose. Qualcuno è intento a giocare a poker, qualcuno a fumare o a bere e poi ci sono le classiche coppie pronte a denudarsi davanti a tutti.

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