"Gli uomini sono puniti dai loro peccati, non a causa d'essi"
- Elbert Hubbard"Ciao mamma"
Ovviamente il mio tono di voce fin troppo alto aveva attirato l'attenzione della donna che adesso mi sta guardando come se fossi un alieno sceso sulla Terra per conquistarla e obbligare gli umani a camminare strisciando sulla schiena.
È evidente che non riesca a trovare le parole giuste da dire, sono invasa dagli stessi dubbi.
Non sentivo la sua voce da tantissimo tempo ormai, ma non potrei mai dimenticare il tono di chi mi ha fatto sentire inadeguata quasi tutti i giorni della mia vita."Merda"dice Travis in un sussurro, e spero che si senta in colpa per la sua idiozia.
Lo guardo furente ma decido che, per il momento, lo lascerò stare.
Piuttosto mi sembra opportuno,mio malgrado, scendere da qui ed iniziare una conversazione con mia madre, che continua a fissarci senza dire una parola."Cosa ci fai qui?"chiede poi, riprendendosi dal suo stato di trance, non appena mi piazzo davanti a lei, seguita da Travis.
"Mi pare sia stata tu a dirmi di venire"
"Io ti ho chiesto di venire al funerale di tuo padre,ma non ti sei degnata di bearci della tua presenza"Ed eccolo qui il suono del puro disprezzo.
La voce di una persona che cova così tanto odio da dover trovare un modo per esprimerlo in qualsiasi modo possibile."Sono sicura di non essere mancata a nessuno, la nostra bella famiglia perdonerà la mia assenza"sbotto seccata, sperando di riuscire a scappare da questa situazione il prima possibile.
"Non sei cambiata affatto, sei ancora la solita presuntuosa e ingrata che eri tre anni fa"
Mia madre mi guarda come se fossi l'essere più sgradevole che abbia mai visto, e non mi stupirebbe sapere che questa è la vera concezione che ha di me.
"Senti, io me ne vado, non sono venuta qui per ricevere insulti gratuiti da te"Faccio per andare via quando, tutto d'un tratto, mia madre mi afferra con forza per il polso e mi fa voltare verso di lei, prima di tirarmi uno schiaffo in pieno viso.
Mi pare quasi di sentire la forma delle sue cinque dita farsi strada con vigore sulla mia pelle chiara, come un segno indelebile.La guardo negli occhi e mi sembra di tornare indietro nel tempo, quando, tornate dall'ospedale, mi accusò di essere la causa di quella tragedia.
Mi sento la ragazzina impaurita e stanca di essere l'origine di tutto quel dolore in famiglia. Sapevo che le parole di mia madre fossero sincere, che la colpa fosse unicamente mia, e meritavo quel trattamento doloroso."Non cercare di scappare di nuovo, stronza ingrata" ringhia come una belva selvaggia,mentre stringe ancora di più la stretta attorno alla mia carne, facendomi male.
"Smettila"
"Tuo padre sarebbe deluso dal tuo comportamento. Non te ne vergogni neanche un po' ?"Prima che possa rispondere Travis si piazza fra me e la donna che mi ha dato al mondo, aiutandomi a staccarmi dalla sua presa. Scioglie quel contatto e mi prende gentilmente il polso, chiedendomi se sto bene.
Non rispondo.
Vorrei potergli dire di si, ma mentirei.
Mi sento sprofondare nuovamente nel buio, e questa volta ho paura di non riuscire a trovare una via di fuga."Andiamocene"mi dice, prendendomi per mano.
Continuo a guardare l'espressione sconvolta di mia madre mentre lui mi trascina verso la macchina, e mi chiedo se arriverà mai il giorno in cui quella donna capirà quanto è stata dura con me durante tutta la mia vita, o se mai si scuserà per i dolori che mi ha procurato.
In realtà conosco bene la risposta, non ne ho dubbi, ma forse ho ancora bisogno di illudermi per riuscire a non crollare in mille pezzi. Ho bisogno di illudermi per dare un senso alla mia stessa esistenza.
Mia madre non mi odia.
Mia madre è solo profondamente ferita.
Sta soffrendo, per questo si comporta così.
Sono io la causa della sua sofferenza, lei non è cattiva.
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Mi Basti Tu
RomanceSono Kate White,una ragazza con una vita poco ordinaria.Vivevo con mia zia e mio cugino,a Los Angeles,ma in quel luogo mi sentivo soffocare. Ogni minimo particolare mi ricordava i momenti più dolorosi del mio passato e questo non mi è mai piaciuto...