"Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi"
- Cesare Pavese"Dio, quel ragazzo è pazzo di te, Kate" dice Jace, mentre torniamo a casa. Ho deciso di raccontargli cosa è successo oggi a scuola, ma solo l'ultima parte della giornata.
"Ti gasi fin troppo per i miei gusti, dovresti darti una calmata" gli dico, con tono accusatorio, facendolo sorridere divertito.
"Sono semplicemente interessato alla tua vita sentimentale, cara Kate"
"Oh piano, non c'è alcuna vita sentimentale"
"Esatto, è proprio questo il problema " cantilena, colpendomi leggermente la fronte.
"Dovresti impiegare il tuo tempo in maniera produttiva, evitando di farmi conoscere ragazzi di cui non conosci neanche il nome"Rido mentalmente, ricordandomi di ciò che è successo la settimana scorsa. Ero davanti al vialetto di casa quando, improvvisamente, vedo Jace correre verso di me, affiancato da un ragazzo mai visto.
Inutile descrivere l'espressione terrorizzata di quel poveretto, che continuava, inutilmente, a chiedere a Jace di lasciarlo andare.
Il mio amico lo aveva portato da me con la convinzione che, a parole sue, "sembra essere stato creato apposta per stare insieme a te".
Qualche minuto dopo ho liberato il ragazzo dalle grinfie di Jace, che ha iniziato a fare l'offeso, finché non gli ho offerto un po' di gelato."Il mio obbiettivo non è quello di trovare l'uomo della tua vita, ma di offrirti la possibilità di vivere qualche avventura bollente, che possa distrarti un po'".
Mi volto immediatamente verso di lui, tirandogli un pugno sulla spalla, che lo fa lamentare come un bambino.
"Ma cosa ti passa per la testa?" esclamo imbarazzata, sentendo il volto bollente.
"Di cosa ti scandalizzi? Hai avuto un ragazzo, no?"
"Si ma, ecco beh noi non-"
"Kate, se sei vergine non è un problema, mica ti giudico" dice ad un tratto "Ma se l'avessi saputo prima ti avrei proposto dei ragazzi adatti alla tua prima volta, non dei ragazzi qualunque"Rido per la sua ultima affermazione, e rimaniamo in silenzio fino a quando non arriviamo davanti all'edificio nel quale abito.
La conversazione imbarazzante può considerarsi terminata, per fortuna.
"Beh allora io va-"
"Con chi stavi?" chiede velocemente Jace, prima che io possa filarmela.
Maledetto...
"Mah, un ragazzo della mia vecchia città" rimango vaga, facendo storcere il naso al ragazzo curioso.
"Questo potevo tranquillamente immaginarlo da solo, volevo sapere qualcosina in più"
"È una storia poco interessante, non c'è nulla da sapere" rispondo bruscamente, salutandolo e andando via, prima che possa chiedere qualcos'altro.Entrata nell'edificio salgo le scale, grata del fatto che viviamo al terzo piano e non al decimo, altrimenti sarei schiattata già il primo giorno a causa dell'ascensore mancante.
Arrivata nell'appartamento prendo un infarto quando, aperta la porta, mi ritrovo Alex seduto sul pavimento dell'ingresso."Dio santo Alex, ma che diamine fai lì?" urlo furiosa, facendolo ridere.
"Ti stavo aspettando"
"Non potevi aspettarmi seduto sul divano?" chiedo retoricamente, lasciando lo zaino per terra e togliendomi la giacca.
"Assolutamente no"
"Che cosa vuoi?"
"Stavo pensando ad una cosa" spiega, seguendomi in cucina.
"Hai avuto qualche idea geniale delle tue?" domando, versandomi del succo d'arancia in un bicchiere.
"Non so come potresti reagire a questa mia proposta, ho un po' timore"Lo guardo attentamente e mi pare abbastanza chiaro che sia nervoso. Continua a guardare in basso, si passa velocemente una mano fra i ricci biondi e non prende parola finché non sono io ad incitarlo a parlare.
"Dimmi Alex, mi stai preoccupando"
"Dopo quella lettera, hai pensato di andare al funerale di tuo padre?"È schietto, diretto, ma teme di incrociare il mio sguardo, forse teme che io possa reagire in maniera aggressiva, ma non lo farei mai.
"Sinceramente no" rispondo con calma, facendolo rilassare "Ma ora che ci penso, non mi sembra una cattiva idea"
"Credo ti farebbe bene" dice sorridendomi.
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Mi Basti Tu
RomanceSono Kate White,una ragazza con una vita poco ordinaria.Vivevo con mia zia e mio cugino,a Los Angeles,ma in quel luogo mi sentivo soffocare. Ogni minimo particolare mi ricordava i momenti più dolorosi del mio passato e questo non mi è mai piaciuto...