Capitolo 19

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"E quando il Sole ce l'hai dentro,non importa se fuori piove..."

"ALEX MUOVITI!"urlo dal soggiorno,aspettando con impazienza che il ricciolino di casa si dia una mossa a scendere.
“ARRIVO!”urla a sua volta,molto probabilmente correndo.
“Quanto vuoi scommetterci che cade?”mi chiede Matt,ghignando.
“Io sono sicurissima che cadrà”gli dico, ridacchiando.
"Fra tre..."dice lui.
"Due…"continuo io
"Uno…"
"Zero"diciamo contemporaneamente e, nello stesso istante Alex fa il suo ingresso scivolando e rotolando sulle scale.
"Cazzo"impreca il biondino,facendo piegare in due per le risate sia me che Matt.
“Non mi stancherò mai di questi momenti”dice Matt, facendo sbuffare Alex.
“Dio Alex,sei così imbranato….”affermo, ridacchiando.

Cammino verso di lui per aiutarlo ad alzarsi,ma non ci arrivo dato che scivolo e cado per terra come un ornitorinco zoppo.

“Dicevi?”mi chiede Alex,mentre Matt se la ride di gusto.
“Aah,amo la mia vita…”dice quest'ultimo, sospirando.
“È colpa di questi stupidi tacchi,sono tremendi”cerco di giustificarmi, mentre Alex mi aiuta ad alzare il culo.
“Non cercare di dare la colpa alle scarpe,quando sai perfettamente che sei impedita”dice qualcuno, arrivando dal nulla.

E naturalmente chi può essere se non il mio ‘adorato’ Travis.

“Non è vero! Io sono una delle persone meno goffe al mondo!”dico, puntandogli un indice contro.
“Allora è davvero piccolo questo mondo…”ghigna lui, per poi andare in cucina.

“Dio,non lo sopporto!”ringhio tra me e me.
“Penso neanche lui sia pazzo di te”mi dice Matt.
“Ma cosa dici? Non vedi che è follemente innamorato di me?”dico sarcastica “Forza Alex, andiamo o farò tardi”continuo poi,guardando il biondino.
“Ai suoi ordini signora”dice lui, aprendomi la porta con un inchino, facendomi alzare gli occhi al cielo.
“Quanto sei stupido”dico, per poi fare un cenno di saluto a Matt ed uscire da casa.

“Kate,finalmente”esclama Valery, sospirando sollevata.
“Scusa il ritardo,ho avuto un problema”mi scuso, pensando a come uccidere Alex per avermi fatto fare tardi.
“Tranquilla,ora però muoviti,ci sono troppe persone da servire”mi dice la fata turchina, ed io annuisco, avvicinandomi al bancone per prendere carta e penna per gli ordini.

Inizio a prendere le ordinazioni di diverse persone,veramente tante direi, sono praticamente esausta e quindi decido di prendermi due secondi di pausa, sedendomi al bancone.

“Non hai una bella cera eh”dice qualcuno, ed alzando lo sguardo vedo un ragazzo ghignare.
“Decisamente”rispondo solamente.
“Allora potrei offrirti da bere, che dici?”mi dice il ragazzo, ed io faccio una smorfia.
“Io non bevo”esclamo, facendogli intendere che non mi ubriacherò per volere suo.
“Neanche una coca cola?”insite il tizio. Certo che è davvero snervante!
“Okay”dico sospirando, sperando che mi lasci in pace.
“Ottimo, per me una birra”mi dice, ed io mi allontano per prendere le bevande.

Quando torno dal ragazzo con l'ordine,lui mi sorride, ma non faccio in tempo a prendere il mio bicchiere, che un frastuono mi fa voltare. Uno stupido ubriacone ha fatto cadere dei bicchieri per terra, e a chi tocca pulire? A me,ovvio. Faccio un cenno al ragazzo accanto a me,e vado a rimediare al danno di quell' alcolizzato.
Dopo aver pulito e aver messo a posto il necessario per riordinare, torno dal ragazzo di prima.

“Finalmente”esclama, vedendomi arrivare.
“Le persone sono così stupide. Come fanno a conciarsi in quel modo?”dico, perlopiù parlando a me stessa, e poi bevo la mia coca cola, che ha un sapore strano, forse è sgasata…

“Che ne diresti di ballare con me?”mi chiede.
“Io dovrei lavorare”gli dico.
“Non credo le tue compagne si arrabbieranno se stacchi per un po'”dice sorridendomi.
Forse hai ragione”
“Certo che ho ragione, dai su vieni”in un lampo mi afferra e mi trascina verso la massa di corpi sudati che si muovono a ritmo di musica.

Mi Basti TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora