Capitolo 27

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"Si, rischia.
Questa è sempre la risposta"

"Okay, qui ho finito"dico a Val, finendo di passare un panno sul tavolo.
"Va bene, puoi anche andare adesso"

Le faccio un cenno e poi, dopo essere andata a recuperare le mie cose, esco dal locale.

Il freddo pungente della notte mi provoca una leggera pelle d'oca, che cerco di alleviare stringendomi ancora di più nella mia giacca.

Mi maledico mentalmente per non aver chiesto a nessuno di venirmi a prendere non appena uscita da lavoro, dato l'orario indecente.
A quanto ne so,però, i ragazzi avevano da fare, quindi probabilmente non mi sarebbero potuti essere di grande aiuto.

Sospiro e mi faccio forza, iniziando ad incamminarmi verso casa, con la consueta paura di perdermi a causa del mio pessimo senso dell'orientamento.

Nel momento esatto in cui sto attraversando la strada vedo una macchina in lontananza arrivare nella mia direzione ad una velocità assurda, tant'è che l'idea che mi travolga si fa strada nella mia mente, allarmandomi.

Terrorizzata, però, non riesco a muovermi e mi trovo a fissare il veicolo che secondo dopo secondo si avvicina sempre di più.
Chiudo gli occhi, consapevole di non avere il tempo per lanciarmi lontano dalla strada e, proprio nel momento in cui penso che sia arrivata la mia fine, l'auto frena rumorosamente.

"Dio santissimo, ma sei stupida fino a questo punto?"

Riconoscendo quella fastidiosa voce riapro gli occhi, ringraziando il cielo di essere ancora intera ma furiosa con il ragazzo appena sceso dall'auto, che però rimane vicino allo sportello aperto.

"MA SEI COGLIONE? TI RENDI CONTO CHE NON PUOI GUIDARE A QUESTA VELOCITÀ?"urlo dalla rabbia, avvicinandomi al ragazzo dagli occhi di ghiaccio, così come il suo cervello atrofizzato.
"Merda, puoi smetterla di sbraitare adesso? Stanno arrivando"dice, guardando dietro.
"Chi sta arrivando?"
"Non sono cazzi tuoi"risponde acido, continuando a guardarsi dietro.
"Allora vai al diavolo"sbotto indignata, allontanandomi.

Mi aspetto che mi ignori e riprenda a guidare lontano il più possibile da me ma, quando sento il rumore di uno sportello che sbatte, mi volto incuriosita.

"Cazzo, per quanto ti possa odiare non lascio che tu vada in giro in questo stato ad un orario del genere, i ragazzi mi ucciderebbero"esclama, indicando i miei vestiti, o meglio, la mia divisa abbastanza succinta.
"Non preoccuparti, non mi lascio stuprare senza prima aver finito di guardare la mia serie tv preferita"dico, alzando gli occhi al cielo, voltandomi per andare via.

Ovviamente le mie intenzioni vengono mandate a quel paese perchè Travis mi afferra per il polso e mi sbatte contro il muro alle mie spalle, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio e guardandomi con ira negli occhi.

"Smettila di fare la bambina per una fottuta volta e sali su quella cazzo di macchina"
"Okay,ma calmati ciccio"sbuffo, abbassando lo sguardo e fuggendo dalla sua presa.

Entro in auto e dopo qualche secondo fa lo stesso.
Inutile dire che ha la faccia di uno a cui è morto il pesce rosso, oppure di uno che lo ha ucciso.
Già, forse la seconda opzione è più azzeccata.

Mette in moto lo macchina e parte ad una velocità incredibile.

"Perchè devi andare così veloce? Stai cercando di farci fuori?"chiedo nervosa, sentendo le gambe che iniziano a tremare.

Chiudo gli occhi, cercando di pensare ad altro, e non alla furia con la quale questa macchina si muove per le strade.
Faccio respiri profondi ed inizio a contare per calmarmi.

Uno.Due.Tre.Quattro.

Le risate che rimbombano nell'auto.

"Fiammifero, che ti prende?"

Cinque.Sei.Sette.

La musica a tutto volume e le nostre voci che cantano a squarciagola.

"Ragazzina rispondimi"

Otto.Nove.Dieci...

La gioia, che scompare al suono di un urlo terrorizzato.

"Porca puttana Kate, riprenditi!"

Apro gli occhi, sentendo per la prima volta il mio nome pronunciato dal ragazzo al mio fianco.
La mascella serrata, le mani strette attorno al manubrio così da farne diventare bianche le nocche, gli occhi più gelidi del solito ma con un velo di sentimento mai visto prima.

"Stai bene?"chiede, continuando a guardare la strada.
"Si"rispondo atona "Adesso puoi dirmi da chi stai scappando?"
"Non sto scappando"
"Chi va veloce lo fa per scappare da qualcosa o da qualcuno. Oppure un pazzo lo fa se vuole uccidersi"spiego, guardando le mie mani "Quindi, a meno che un lupo mannaro ti stia seguendo per integrarti nel suo branco o tu sia un decelebrato, c'è qualcuno che ti da la caccia e tu stai scappando da lui"
"Io non scappo da nessuno"dice con tono duro, voltandosi verso di me per mezzo secondo.
"Certo, tu sei il grande Travis Clifford, colui che non ha paura di niente e che è troppo figo per scappare"borbotto, consapevole che mi ha sentita lo stesso.

"Sei una vera-" il suo possibile insulto viene interrotto da un colpo all'auto, che la fa uscire leggermente dalla strada.

"Lo sapevo, ci hanno raggiunti"esclama furioso, tirando un pugno sul manubrio.
"Ci uccideranno?"
"Stai zitta per una fottutissima volta"

Faccio come dice per la prima volta da quando lo conosco, troppo concentrata sui miei pensieri per rispondergli a tono.

Guardo dallo specchietto e vedo un'auto ,molto vicina alla nostra, che cerca di tamponarci.

"Non vorrei doverlo dire ma penso che tu debba accelerare"dico, accorgendomi che l'auto si fa sempre più vicina.
"Certo, così tu muori un'altra volta"dice, con una risata amara.
"Se non acceleri ho la netta sensazione che moriremo entrambi"dico, cercando di non essere troppo macabra.

"Lo sei il più delle volte, tranquilla"

"Va bene"dice sospirando "Alza il volume della radio, chiudi gli occhi, insomma, fai quel cazzo che vuoi ma non svenire"

Decido di evitare di alzare il volume della musica ma faccio come dice e chiudo gli occhi, cercando di pensare ad altro.

Passano diversi minuti tra alta velocità, curve strette, tamponamenti e semafori rossi e, stranamente, mi tranquillizzo.

"Fiammifero, prendi il giornale che hai davanti e lancialo fuori dal finestrino. Mi serve un modo per distrarli e imboccare quella stradina senza che mi vedano"chiede atono, troppo concentrato ad evitare di investire qualcuno.
"Non puoi mostrare le tette come nei film?"chiedo sarcastica, prendendo il giornale.
"Sono sicuro che apprezzerebbero di più se lo facessi tu ma dato che non posso permettere che ti renda più ridicola di quanto già tu sia, lancia quel giornale"
"Dio, che antipatico..."sussurro tra me e me, aprendo il finestrino e lasciando la presa sul giornale aperto che, come previsto, finisce sull'auto alle nostre spalle.

"Per una volta sei stata utile"
"Lo prendo per un complimento"dico, alzando le spalle, sorridendo leggermente.
"Non ti ci abituare"borbotta, guardando la strada.
"Figurati, resti lo stesso un antipatico di prima categoria"

***

Entro in casa, furiosa come non mai, e cerco di chiudere la porta ma Travis mi precede.

"Volevi forse sbattermi la porta in faccia?"chiede, irritato.
"Si,era proprio quello che volevo fare"

Inutile dire che la pace è durata davvero poco dato che non ci è voluto molto prima che Occhi di ghiaccio tornasse a darmi fastidio come suo solito.

"Sei solo una ragazzina testarda"mi ringhia contro, neanche fosse un cane rabbioso.
"Ah si? Beh tu sei un brutto bas-"mi interrompo subito, vedendo Luke e Matt spuntare dal nulla.
"Ehm ciao ragazzi, come va la vita?"chiedo ridacchiando nervosamente.
"Li abbiamo seminati"dice Travis agli altri, guardandomi male.
"Tutto merito mio, modestamente"dico altezzosa, facendo alzare gli occhi al cielo all'idiota.

"Beh siamo felici per voi, ma hanno preso Alex"

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