Capitolo 20

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Dimenticare non vuol dire cancellare,ma ricordare senza soffrire...


“CRISTO”urla Travis,dopo che l'ho fatto cadere dal letto su cui mi trovo.

“Che diamine fai?”chiedo furiosa.
“Dormivo”risponde ovvio.
“Si,ma perchè nel mio letto?”chiedo alterata.

Mi sono svegliata a causa di un rumore fastidioso e poi, aprendo gli occhi, ho capito di cosa si trattasse. Era questo troglodita che russava come un tricheco asmatico. Poi ho realizzato che la distanza tra noi due era minima, e quindi l'ho spinto per farlo cadere.

“Ma sei stupida? Sei stata tu a chiedermi di restare”dice,alzandosi da terra dolorante.
“Non dire cazzate,non l'avrei mai fatto”dico,sapendo che non è da me una richiesta simile,soprattutto se si tratta di lui.
“Si se eri sotto l'effetto della droga e dell'alcol”dice, massaggiandosi il didietro.

Riflettendo sulle sue parole mi torna in mente la serata di ieri, dal momento in cui accetto una coca Cola da uno sconosciuto, al momento in cui ballo sul bancone del locale.

“Che figura di merda”sbotto,tra me e me.
“Non è stato così male”dichiara lui,ottenendo un mio sguardo di fuoco “Come non detto”dice poi,alzando le mani in segno di arresa.
“Posso andarmene?”chiedo scocciata, e anche abbastanza imbarazzata dal fatto che mi abbia vista mentre ballavo sul quel bancone.

“Se è per questo ti hanno vista molte altre persone”

Tu sai sempre come consolarmi vedo…

“Puoi contare sempre su di me”

Certo…

“Fiammifero?”mi richiama Occhi di ghiaccio, probabilmente vedendomi distratta.
“Mhm?”
“Ho parlato con un'infermiera,ha detto che possiamo andare via”dice con il suo solito tono freddo e distaccato.
“Okay”dico semplicemente,scendendo dal letto e mettendo finalmente i piedi per terra.
“Ehm,fiammifero…”
“Che vuoi adesso?”chiedo scocciata. Perchè parla sempre?
“Beh, ti si è alzata la gonna”dice,puntando lo sguardo sull'orlo del mio vestito, che lascia scoperto il mio intimo “Ma se vuoi restare così a me non può che far piacere”
“Oh Dio!”esclamo, abbassando all'istante la gonna della stupida uniforme del locale, sentendo il viso arrossarsi.
“Tranquilla,niente che non abbia già visto ieri”ghigna,avvicinandosi a me “Ah,lo sai che quando arrossisci le lentiggini si vedono ancora di più?”mi sussurra all'orecchio, per poi allontanarsi verso la porta.

Certo che lo so,ed è una cosa che mi da il tormento! Ma non è questo il punto, il punto è che non sopporto più quel ragazzo! Mi farà diventare pazza prima o poi.

“Beh, che dici? Vieni o vuoi restare qui?”chiede annoiato,spuntando dal nulla.
“Arrivo”
“Vedi di muoverti,o ti lascio qui”dice poi, facendomi salire i nervi.

Qualcuno mi dia la forza di non ucciderlo in macchina…

***

“Non ti sopporto più”quasi urlo,scendendo dall'auto di quel cretino esasperante.
“Tranquilla, posso dire lo stesso”sbotta lui,mentre cammino verso l'ingresso di casa.
“Ma non ti stanchi mai a tormentarmi?”dico, sbuffando.
“No,in realtà mi diverte molto”esclama,ghignando.
“DIO, TI ODIO”urlo,entrando in casa come un fulmine.

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