Capitolo 14

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"Sai cos'è che lega le persone? Il nonostante tutto"

"Scendi"mi ordina Travis,guardandomi male.
"E se non volessi? Si sta tanto comodi in questa macchina" dico io, mettendomi più comoda sul sedile e poggiando i piedi sul cruscotto, guadagnandomi un'occhiata di fuoco da parte sua.
Buffo come degli occhi cosí freddi e glaciali possano lanciare sguardi simili...

"Ti do fuoco insieme all'auto"dice serio, scendendo dal veicolo.
"Non lo faresti mai"lo canzono, facendogli alzare le spalle, mentre scendo anch'io dalla macchina.
"Già,non lo farei mai"dice, facendomi ghignare "Non potrei mai fare del male alla mia piccola" dice poi, avvicinandosi e lasciandomi con un'espressione confusa. La sua piccola? Parla di me?
Poi tutto si spiega quando mi spinge e va ad accarezzare la sua auto. Adesso si che capisco...

"Ci sei rimasta male?"

Certo che no! Ma ti pare? Io preferisco la cartigenica a lui, almeno è utile.

Lo ignoro e vado in casa perché ho una fame da lupi. Occhi di ghiaccio mi segue in cucina e osserva attentamente ogni mio singolo movimento. Spero la smetta subito, è inquietante...molto.

"Che c'è?"gli chiedo confusa, me tre mangio un panino.
"Sei tutta strana" dice lui,scuotendo la testa.
"Perché mangio un panino?"chiedo, ancora più confusa,indicando il mio panino.
"No, solo perchè c'è un tipo che potrebbe tranquillamente ucciderti e tu pensi semplicemente a mangiare" mi spiega lui, con una risata amara.
"Non posso mica farmi rovinare l'appetito dal primo maniaco che incontro"dico io,continuando a mangiare il mio panino con tutta la calma di questo mondo.
Ci sono un sacco di cretini su questo pianeta e se smettesse di mangiare ogni volta che ne incontrassi uno finirei per ridurmi all'osso.
"Ripeto, sei strana Fiammifero"dice lui,guardandomi intensamente negli occhi.

Non posso fare altro che guardarlo a mia volta in quell'oceano glaciale dei suoi occhi. Sembra che nasconda così tante cose in uno spazio così piccolo ,ma profondo allo stesso tempo. Vorrei tanto poter scoprire cosa si cela dietro al suo fare freddo e distaccato.

"Puoi smetterla di chiamarmi cosí?"chiedo, abbastanza infastidita.
"No"dice semplicemente mentre si avvicina per rifarmi il panino ed andare via.
"Ma...il mio panino" dico, mettendo il broncio, sapendo che non può sentirmi.

Sento il rumore di una macchina fuori casa e presumo che, molto probabilmente, i ragazzi siano arrivati. La mia ipotesi viene confermata quando , guardandomi male, i tre ragazzi fanno il loro ingresso in cucina.

"E adesso cosa ho fatto?"chiedo,confusa dai loro sguardi assassini.
"Ti rendi conto del modo in cui hai parlato a James?"mi chiede Alex, con tono arrabbiato e preoccupato allo stesso tempo.
"E anche che gli hai tirato una ginocchiata nelle palle"aggiunge Matt, con lo stesso tono, forse un po' meno preoccupato...
"Avrei dovuto lasciarmi uccidere? Se proprio mi volete morta basta che me lo diciate, così mi butto sotto un treno"chiedo sconvolta. Mi stanno rimproverando per essermi difesa? Seriamente?
"Magari avresti potuto non intervenire"dice Luke, con un tono leggermente più calmo.
"Io sono fatta così,non posso farci niente"dico io,guardandoli scocciata.
"Beh, allora cerca di cambiare o con il carattere che ti ritrovi finirai per farti sparare addosso" mi dice Matt,incazzato.
"Perchè dovrei farlo? Perchè me lo stai chiedendo tu? Un tipo costantemente mestruato e solitario? Cambio tu allora!"dico,incazzandomi il doppio di lui.
"Tu non sai un cazzo di come sono fatto io"mi ringhia contro.
"Ecco, hai visto? Nessuno vuole sentirsi dire che deve cambiare, che non va bene per quello che è, che deve diventare qualcun'altro per farsi andare bene"gli spiego io, guardandolo fisso negli occhi "E per la precisione: neanche voi sapete come sono realmente io" concludo, per poi andare nella mia stanza.

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