Capitolo 7

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"Non credo nelle favole, se ci sono regole. Dimmi che sai distinguere il bene dal male..."

Entro in casa dopo essere scesa dal pullman. Alex mi aveva detto che lui e gli altri-tranne Luke-dovevano correre in officina e quindi ho dovuto  prendere il pullman, dove la gente puzza più di un milione di capre infilate in una sauna.

Appena arrivata in camera getto lo zaino per terra e mi guardo attorno: questa stanza mette troppa angoscia, domani devo assolutamente andare a comprare della vernice colorata.

Ho un sacco di fame e quindi corro in cucina per mangiare qualcosa. Afferro quello che mi serve ed inizio a prepararmi un bel panino.

Devo ammettere che questo primo giorno di scuola è stato una vera merda e,sinceramente, non ho alcuna voglia di andare a lavorare in quel posto dove,molto probabilmente, le persone rideranno di me ancora più che a scuola.

"Ciao Kate"dice Luke entrando in cucina,facendomi prendere un infarto, dato che non l'ho sentito arrivare.
"Ciao"dico semplicemente, con un tono di voce molto basso
"Come è andato il tuo primo giorno alla Miami Senior High School ?"chiede sorridendo
"Oh è stato fantastico, sto esplodendo dalla gioia"dico sarcasticamente, mangiando il mio panino
"Cosa è successo?"chiede gentilmente
"Non mi va di parlarne"dico guardando in basso.

Luke non è di certo una persona a cui mi sento di confidare le mie paure, sinceramente qui non c'è nessuno con cui parlare e questo mi rattrista molto. Però non fa niente, conterò solo su me stessa.

"Tranquilla, però ricorda che in ogni caso io ci sono"dice per poi andare via, non so dove.

Ho cambiato completamente umore rispetto a ieri, mi sento molto giù. Ho bisogno di sfogarmi e conosco un modo per farlo che mi farà stare meglio.

Salgo velocemente le scale ed entro nella mia stanza, mi avvicino alla scrivania e prendo il mio "diario". Non è un vero e proprio diario segreto ma una specie di raccolta di tutto ciò che provo in determinati momenti.

Mi siedo, afferro una penna ed inizio a scrivere...

"Ho avuto paura di questo giorno da quando ero su quell'aereo diretto a Miami. Avevo paura di ciò che sarebbe successo una volta arrivata qui, di ciò che le persone avrebbero pensato di me, di quello che avrebbero potuto dire o fare. Avevo una paura immensa di vivere le stesse esperienze dell'altra scuola, dove tutti mi deridevano, dove nessuno ha mai voluto conoscere la vera Kate, dove mai nessuno si preoccupava di ciò che provavo. Alle persone non importava che io fossi chiusa in una merda di bagno a piangere, chiedendomi cosa avessi che non andava, pensando di non essere abbastanza per la vita in generale. Avevo una paura colossale di entrare in quel posto e sentire gli occhi di tutti posati su di me, di vedere la gente guardarmi con disgusto, di avere un sacco di dita puntate addosso. Avevo una paura matta di sentire lo stesso dolore che provavo lì, di stare male allo stesso modo, di non avere il coraggio di sorridere più. Avevo quella paura tanto dolorosa che adesso è diventata puro terrore, perché so che le persone sono fatte così, non tutte, ma la maggior parte si ,e si divertono a veder star male gli altri. Allora mi chiedo, cosa c'è che non va in questa vita? Perché le persone non possono semplicemente stare in pace con se stesse? Perché devono nascondersi dietro una maschera di bugie? Perché la vita è così difficile e tumultuosa? Penso solo che ormai siamo nati e che,quindi, dobbiamo tenerci la vita così com'è, anche se è una merda..."

Chiudo gli occhi e poso la penna. Questo sfogo ci voleva proprio, mi stavo sentendo piena di cose più grandi di me e non è una sensazione tanto bella...

Sento la porta della mia stanza aprirsi e, di istinto, apro gli occhi, ritrovandomi occhi di ghiaccio davanti.

"Cosa vuoi?"chiedo duramente
"Parlare"dice semplicemente
"Scusa ma qui non ci sono vasi che puoi lanciarmi addosso, mi dispiace. Anzi, no"dico fingendomi dispiaciuta
"Sono serio, non ti lancerò nessun vaso"
"Oddio, miracolo! Segnamo sul calendario questa data!"dico correndo giù dalla sedia-rischiando di cadere- per poi andare verso il calendario ma, proprio nel momento in cui sto per scrivere del miracolo, qualcosa mi finisce addosso, o meglio ,qualcuno.
"Togliti subito di dosso!"dico alzando la voce, non potendo tirargli un pugno perché tiene le mie mani bloccate al muro
"Ora mi ascolti?"chiede ghignando
"Ti ascolto un cazzo, togliti subito o ti denuncio"dico minacciosa
"Scusa"dice sforzandosi, facendomi rimanere molto sorpresa, tanto che sta per venirmi un infarto
"Cosa?"chiedo allibita 
"Ti ho chiesto scusa okay? Non lo ripeterò un'altra volta"dice guardandomi dritto negli occhi
"E per cosa ti stai scusando precisamente?"
"Per il comportamento di Diane, solo perché non deve pensare di avere il possesso su di me, non per altro. Sia chiaro, non mi importa che ti abbia versato il caffè addosso"dice poi
"Sei consapevole che queste siano le scuse peggiori che abbia mai sentito?"chiedo alzando gli occhi al cielo. E lui è così che mi chiede scusa? Ma che problemi ha?!
"Senti fiammifero, ti accontenti"dice avvicinandosi pericolosamente per poi guardarmi, lasciare la presa sui miei polsi e andare via.

Io,naturalmente, finisco per terra appena lascia liberi i miei polsi. Con la faccia per terra mi lamento piagnucolando e prendo il cellulare per controllare l'orario.

"Cazzo, devo andare a lavoro!"sbotto guardando l'ora, notando di essere in ritardo.

Mi precipito in soggiorno per vedere se qualche buon'anima può portarmi al locale.

"Qualcuno può portarmi a lavoro?"chiedo ai quattro ragazzi davanti a me 
"Io non posso rossa, mi dispiace"dice Alex dispiaciuto ed io lo tranquillizzo cercando una risposta dagli altri tre.
"Io neanche Kate, scusami"dice Luke a cui sorrido timidamente
"Andiamo"dice poi Travis, stupendomi immediatamente.
"Hai intenzione di uccidermi?"chiedo impaurita,seguendolo.
"Non oggi"dice salendo nella sua stupenda macchina nera.
"Wow che emozione, ti sono molto grata"dico sarcastica,facendo lo stesso.

Mi guarda storto e poi accende l'auto, iniziando a guidare verso il locale.

Ho un'ansia tremenda. Ho paura di non essere la tipa per fare questo lavoro, anzi, ne sono sicura.

"Ferma la macchina"dico improvvisamente a Travis, con un tono tra il freddo e il spaventato.
"Cosa?"chiede confuso
"Hai capito. Ferma la macchina"dico con lo stesso tono
"Tu sei matta, farai tardi"dice ovvio
"Non voglio andarci"dico guardandolo e,per un attimo, i nostri sguardi si incatenano tra loro.

Improvvisamente Travis ferma l'auto e si gira verso di me.

"Non che mi importi ma,cosa succede?"chiede poi
"Non sono cazzi tuoi"dico duramente
"Certo..."sussurra lui
"Non sono fatta per quel lavoro"sbotto poi
"Beh io sono d'accordo con te"dice lui guardando davanti a sè
"Grazie mille"dico sarcasticamente,alzando gli occhi al cielo.
"Perchè dovrei dirti una cazzata? Lo sai anche tu che non è una cosa da te ma,alla fine, nulla ti vieta di provarci"dice fissandomi negli occhi, mettendomi in soggezione con i suoi occhi ghiacciati.
"Okay"dico poi
"Okay cosa?"chiede confuso
"Ci provo"dico sorridendo lievemente, facendogli comparire un ghigno sul viso.
"Per una volta hai detto qualcosa di giusto, fiammifero"dice poi, accendendo la macchina e iniziando a guidare.

Ci devo provare...

Salve arancine!
Scusate se non ho aggiornato prima ma la scuola mi sta facendo impazzire. Cosa ne pensate di Kate? Come vi sembra? Vi rispecchiate  in lei? Se è un sì, ricordatevi che nessuno può decidere come dovete essere, siate voi stesse e non cercate di cambiare per qualcuno che non vi merita...
Un bacio!

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