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Passarono tre mesi dallo scontro con Bucky e da quando lui era rimasto all'Avengers Tower. Inizialmente ero molto ostile nei suoi confronti, non mi fidavi ancora di lui. Ma con il passare del tempo, diventammo amici. Bucky riuscì ad aprirsi con me e mi raccontò quasi tutto della sua vita e di quello che gli aveva fatto l'Hydra. Quando eravamo insieme parlavamo molto e ci confidavamo i nostri segreti. Alla fine, mi resi conto che Bucky era un ragazzo dolce e sensibile, quando stava solo con me. In compagnia degli altri invece, diventava più riservato e taciturno.

Era un giorno come tutti gli altri all'Avengers Tower. Quel giorno pioveva e non avevamo nessuna missione, così decisi di mettermi qualcosa di comodo ed andare a fare colazione. Quando scesi in cucina trovai Steve seduto al bancone che stava mangiando.

< Buongiorno > dissi andando a versarmi del caffè in una tazza.

< Buongiorno Y/n >.

< Dove sono gli altri? > chiesi sorseggiando il mio caffè.

< Tuo padre è nel suo laboratorio, Nat è uscita, Bucky è in palestra e gli altri non so dove siano > mi rispose portando i piatti sporchi nel lavandino. < Io sto per andare in palestra per allenarmi con Bucky, vuoi venire? >.

< Si, finisco il caffè, mi cambio ed arrivo >.

Steve mi rivolse un sorriso per poi dirigersi verso la palestra. Finii di bere il mio caffè e tornai in camera per cambiarmi. Decisi di levarmi la felpa per mettermi un top bianco e mi lasciai i pantaloni da tuta grigi che avevo messo prima. Presi un asciugamano e mi diressi in palestra. Quando entrai, trovai Bucky a petto nudo che si allenava a colpire un sacco da box. Il suo corpo era coperto da uno strato di sudore e potevo vedere ogni suo minimo muscolo contrarsi quando colpiva il sacco. Era così dannatamente bello. Rimasi a fissarlo finché Steve mi chiamò interrompendo i miei pensieri.

< Y/n. Ehy Y/n ci sei? >.

Scossi il capo e guardai Steve < Cosa? > chiesi.

< Niente > disse trattenendo una risata < Vieni iniziamo l'allenamento >.

Steve andò vicino a Bucky ed iniziò a dargli dei consigli per colpire meglio. Io invece mi misi un po' lontana da loro ed iniziai a fare qualche flessione e qualche piegamento. Dopo qualche minuto Steve e Bucky passarono a fare i pesi così fu il mio turno per andare ad allenarmi con il sacco da box. 

< Stai sbagliando > disse una voce alle mie spalle. Era Bucky.

< Come scusa? >.

< Stai sbagliando. Devi stringere di più i gomiti > mi disse mettendo le sue mani sulle mie braccia e posizionandole nel modo corretto. Al suo tocco, un brivido percorse tutto il mio corpo. Poi iniziò a muovere le mie braccia contro il sacco per farmi vedere come colpire. < Visto? Non devi metterci troppa potenza. Non serve a nulla, ti stanchi solamente >.

Annuii leggermente con la testa e ricominciai a picchiare il sacco mettendo in pratica i consigli che mi aveva dato Bucky.

< Bene Y/n, va molto meglio. Ora fai una prova con me > disse < Prima volevo darti un consiglio cerca di non... >.

Non gli lasciai finire la frase che lo colpii sullo stomaco, ovviamente non troppo forte, solo il giusto per farlo indietreggiare.

< Basta parlare soldato > gli dissi rivolgendogli un sorrisetto.

Bucky si avvicinò a me e iniziò a lanciarmi qualche pungo che riuscii a schivare. Lo colpii nuovamente, ma stavolta al fianco. Cercai di bloccargli un braccio ma non ci riuscii. Bucky fu più veloce di me, prese il mio braccio e mi fece girare  di spalle, portando il braccio dietro la mia schiena. Mi avvicinò a lui e mi sussurrò all'orecchio < Uno a zero per me >. 

La sua vicinanza mi fece rabbrividire una seconda volta ed il mio cuore iniziò a battere più velocemente ora che ero così vicina a lui. Cercai di mantenere la mente lucida e gli diedi un calcio per riuscire a liberarmi. Lui mollò la presa e cercò di colpirmi nuovamente, ma gli diedi un calcio sullo stomaco e lo feci cadere a terra. Prima di cadere del tutto, Bucky afferrò la mia caviglia e mi fece cadere sopra a lui. Mi ritrovai con il volto a pochi centimetri dal suo. Le mie mani erano sul suo petto e potevo sentire tutti i suoi muscoli al di sotto di esse. Bucky si avvicinò al mio viso, sembrava volesse baciarmi ma Steve si schiarì la voce e ci interruppe. Mi allontanai immediatamente da Bucky e mi rialzai da terra. 

Presi l'asciugamano che avevo portato con me e dissi < Io vado a farmi una doccia, ci vediamo dopo > ed uscii dalla palestra. 

Entrai in camera e chiusi la porta. Andai in bagno, mi spogliai ed entrai in doccia. Il mio cuore stava battendo velocemente e peggiorò quando ripensai a Bucky. Stava davvero per baciarmi? Se solo Steve non ci avesse interrotto, pensai. Sbuffai leggermente ed uscii dalla doccia. Mi rivestii e mi asciugai i capelli. Aprii l'armadio e misi dei leggings ed una felpa oversize. Raccolsi velocemente i capelli in uno chignon e scesi in sala. Mi stesi sul divano e presi il mio telefono per passare il tempo.

La giornata fu tranquilla. Dopo l'allenamento Bucky e Steve non si fecero vedere fino all'ora di cena. Mio padre uscì dal suo laboratorio solo per cenare e subito dopo ci ritornò. Quando tutti lasciarono la cucina dopo aver cenato, rimasi per pulire e dare una sistemata. 

Stavo finendo di lavare i piatti quando qualcuno poggiò le sue mani sui miei fianchi facendomi sobbalzare per lo spavento. Mi girai e vidi Bucky.

< Che ci fai qui? > gli chiesi confusa.

< Eri da sola così ho deciso di venire a farti compagnia > rispose tenendomi sempre per i fianchi. < In palestra Steve ha interrotto un momento che aspettavo da molto > aggiunse sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

< E cosa ha interrotto Steve che aspettavi da molto? > gli domandai sorridendo.

< Questo > disse per poi posare le sue labbra sulle mie. 

Inizialmente il bacio era timido, forse perché Bucky non era sicuro che ricambiassi, ma quando iniziai a baciarlo con più passione si lasciò andare. Mi prese per i fianchi e mi fece mettere a sedere sul bancone della cucina senza mai staccarsi dalle mie labbra. Le nostre lingue iniziarono ad intraprendere una danza dolce e sensuale. Le mani di Bucky percorrevano ogni centimetro della mia schiena. Scese con i baci fino al collo ed una sua mano finì sotto la mia felpa. Continuammo a baciarci finché qualcuno arrivò in cucina interrompendo il nostro momento. Sperai che non fosse mio padre, altrimenti sarebbe successo il casino. Era molto geloso nei miei confronti. L'ultimo ragazzo che gli avevo presentato lo fece scappare dopo averci fatto una "chiacchierata". Più che parlare credo che mio padre lo avesse minacciato. Ma quando mi girai per vedere chi fosse vidi Steve. Cazzo Steve, può essere che ci interrompi sempre sul più bello, pensai tra me e me. Io e Bucky ci allontanammo e scesi dal bancone. Si creò un silenzio imbarazzante.

< Io vado a dormire > dissi lasciando la cucina per poi andare in camera mia. 

Quando fui in corridoio sentii Bucky e Steve che parlavano ma non rimasi a sentire. Entrai in camera e mi misi sotto le coperte. Iniziai a ripensare a ciò che era successo con Bucky in cucina e maledissi Steve per averci interrotto nuovamente. Dopo un po' mi addormentai.

IMMAGINA BUCKY BARNESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora