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Riaprii gli occhi e mi ritrovai in una stanza d'ospedale. Mi guardai intorno e vidi Bucky seduto su una sedia affianco al letto con la testa posata sul materasso e mio padre appoggiato al muro che guardava fuori dalla finestra. Cercai di mettermi a sedere ma un forte dolore all'addome me lo impedì. Appena mi mossi, Bucky si svegliò e mi abbracciò.

< B-bucky, papà > dissi e subito mio padre si avvicinò a me e mise una mano sulla mia testa.

< Come stai? > domandò mio padre.

< Io bene, il bambino? > chiesi guardando verso il mio ragazzo. 

Bucky aveva gli occhi lucidi < Y/n... > disse scuotendo il capo. 

Capii subito che avevo perso il bambino. Si creò come un vuoto dentro di me e scoppiai in lacrime. Mio padre si avvicinò a me e mi strinse tra le sue braccia.

< Bucky perché non vai a farti medicare le ferite? > gli domandò mio padre.

Bucky mi rivolse un ultimo sguardo per poi uscire dalla stanza lasciandomi sola con mio padre. Nel frattempo ero ancora tra le braccia di mio padre che piangevo. 

< Piccola, Bucky mi ha detto tutto. Mi dispiace tanto > disse mio padre baciandomi la testa.

Rimasi tra le sue braccia a piangere finché Bucky rientrò nella stanza e mio padre ci lasciò da soli. 

< Bucky > dissi ricominciando a piangere.

Lui mi strinse tra le braccia e scoppiò a piangere. < Y/n mi dispiace, non sono riuscito a proteggervi >.

< Non è colpa tua > dissi singhiozzando.

Rimanemmo abbracciati per un bel po' di tempo e, quando mi staccai dalla sua presa, mi asciugai il viso dalle lacrime e mi stesi sul letto. 

< Ti lascio riposare > disse Bucky alzandosi, ma lo afferrai per la mano e lo feci girare.

< Per favore resta, ho bisogno di te >.

Bucky non disse nulla e si rimise a sedere sulla sedia. Mi strinse la mano nella sua e con l'altra mi fece una carezza sulla guancia.

< Ti amo y/n > mi disse prima che mi addormentai.

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Passò un mese da quel doloroso giorno ed io e Bucky eravamo tornati a stare all'Avengers Tower. Nell'ultimo periodo io e Bucky parlavamo pochissimo. Io passavo tutte le giornate nel mio letto a piangere e guardare la tv, mi alzavo solo per mangiare ed andare al bagno. Bucky invece trascorreva il suo tempo in palestra e rientrava in camera solo per dormire. Ormai la nostra relazione si basava sullo scambio di sole due parole: buongiorno e buonanotte. Non potevo più rimanere a letto ogni giorno a piangere e mangiare schifezze. Dovevo riprendere in mano la mia vita e recuperare il tempo perso con Bucky. Così quel giorno, dopo aver passato tutta la mattina a letto, mi alzai ed andai a farmi una doccia. Visto che era una bella giornata decisi di mettermi un vestito a bretelle lungo fin sopra il ginocchio. Mi piastrai i capelli, mi truccai leggermente e misi delle scarpe. Una volta che finii di prepararmi, uscii dalla stanza ed incontrai Steve. 

< Y/n stavo venendo proprio da te > disse guardandomi dalla testa ai piedi < Dove vai? > domandò.

< Stavo pensando di andare a fare un giro, sai dov'è Bucky? > gli domandai. 

< In palestra >.

< Grazie Steve > dissi dirigendomi verso la palestra. Entrai dentro e vidi Bucky che si stava allenando. Appena mi vide, smise di allenarsi e si avvicinò a me.

IMMAGINA BUCKY BARNESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora